Sintonia in crescendo tra
Landini, segretario generale della Fiom, e Matteo Renzi, segretario
nazionale del PD, in questi giorni: oggetto del connubio in divenire
la faccenda del contratto unico di lavoro (Job act) proposto
da Renzi.
"Quella del contratto
unico - spiega Landini su La Repubblica del 28 dicembre - può
essere la strada per ridurre la precarietà... Dico sì al
contratto unico se vuol dire cancellare una serie di forme
contrattuali inutili che hanno soltanto precarizzato il mondo del
lavoro. Dico basta ai contratti di collaborazione, alle false partite
Iva, al lavoro interinale, a quello a progetto...” ma
intoccabili per Landini restano sì “il contratto a tempo
indeterminato” ma anche
“l'apprendistato, il contratto a termine e il part
time...” e meno male che l'intento è quello di ridurre la
precarietà!
In effetti Landini mentre dice
chiaramente che alcuni contratti come quelli a chiamata,
interinali, a progetto non servono né alle imprese né ai
lavoratori non si azzarda invece
a dire che altri contratti servono eccome ai padroni! per continuare
a fare profitti su profitti e pertanto vanno salvati vedi, appunto,
l'apprendistato che
permette ai padroni di utilizzare fresca e giovane mano d'opera a
basso costo, vedi, anche, i contratti a termine, precari
quindi! su cui la
riforma Fornero ha previsto per i padroni delle agevolazioni
contributive per le assunzioni; vedi, infine, i contratti part
time che nel nostro paese sono convenienti ai padroni per esempio
quando si tratta di assumere donne su cui ricade nella maggioranza
dei casi il peso del doppio lavoro fuori e dentro casa e che in molti
casi sono costrette ad accontentarsi di mezzi lavoro a mezzi salari.
Ma andiamo al contratto unico a
tempo indeterminato di Renzi. Dice Landini: “con il contratto
unico a tempo indeterminato verrebbe allungato solo il periodo di
prova”, ma alla domanda del
giornalista de La Repubblica “se nei fatti
significherebbe una sospensione temporanea dell'articolo 18 per i
nuovi assunti, la Fiom rinuncia all'articolo 18 dopo le battaglie che
sono state fatte in questi anni? Landini
risponde: “Ma no non è così... ma quei lavoratori
precari non hanno né diritti né tutele...” - esprimendo
un concetto che molto spesso hanno usato e usano i padroni e gli
altri sindacati confederali come Cisl e Uil, quando marcano
strumentalmente la differenza tra i lavoratori tutelati e
quelli non tutelati... per dire che li vogliono tutti non tutelati!!!
“Si tratterebbe solo di
allungare il periodo di prova... serve un periodo congruo durante il
quale verificare gli interessi delle imprese e dei lavoratori – e
quali sarebbero “gli interessi delle imprese” se non quelli di
potere licenziare liberamente i lavoratori in prova (fino a tre anni
addirittura si propone!) allo scadere del periodo pre assunzione a
tempo indeterminato senza che i lavoratori possano far valere alcun
diritto contro il licenziamento senza giusta causa??? E questo lo sa
bene un ex segretario nazionale Fiom, Damiano, attualmente al
servizio di questo governo in qualità di presidente della
Commissione Lavoro che si dichiara già pronto a far
partire subito l'esame della proposta di legge Job act
alla Camera.
E
per chiudere non a caso proprio sul Sole 24 ore del giorno dopo,
domenica 29 dicembre, in un articoletto di fondo i padroni accolgono
bene la novità di un Landini/Fiom che fa la corte a Renzi/Pd, e
auspicano che si proceda sulla strada apertasi che via via possa
alleggerirli da tutti quei “lacci e lacciuoli” che tengono
frenato il “mercato del lavoro” (così vengono definiti da
padroni e sindacati le lavoratrici e i lavoratori!) che nella
sostanza vuol dire sfruttare sempre meglio e liberamente gli operai,
i lavoratori, per sempre meglio arricchirsi, e se questo avviene con
il beneplacito esplicito del sindacato confederale i padroni potranno
festeggiare il capodanno con il botto! Ma non solo i padroni anche la
Cisl di Bonanni definisce “un'interessante novità
l'apertura di Landini al contratto unico” (su
La Repubblica del 29 dicembre), e tutto questo rappresenta il metro
di misura della deriva sempre più a destra di Landini.
Per
giustificare questo abbraccio con Renzi, mortale per gli ultimi
diritti ancora esistenti dei lavoratori, Landini, deve trovare le
parole per renderlo presentabile e infatti, pressato dal giornalista
che ha capito bene dove vuole arrivare (e cioè allo scambio tra
“copertura a sinistra” - Renzi e legge sulla rappresentanza -
Landini) dice: “Penso che Renzi voglia aprire una fase nuova”,
ma nuova di che??? Solo per permettere di portare fino in fondo
l'attacco alla classe operaia!
Landini
parla solo di vittoria nella realtà dei tribunali mentre la classe
operaia in questa fase viene sconfitta nella realtà dello scontro
con i padroni e il governo sostenuti pienamente nel peggiorare la
condizione di lavoro e di vita degli operai e dei lavoratori dai
sindacati confederali ; Landini, nella sostanza, vuole che Renzi vada
al governo “non sarebbe meglio approvare una legge elettorale
seria e andare a votare per avere poi un governo in grado davvero di
cambiarlo questo paese?” e gli approvi una legge sulla
rappresentanza sindacale.
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