Qualità della vita, Milano
guadagna 2 posizioni
Prima nel tenore di vita, giù la sicurezza
L’assessore Bisconti: «Sulla strada giusta».Prima nel tenore di vita, giù la sicurezza
LE REAZIONI - «La qualità della vita a Milano migliora, in controtendenza con le altre grandi città,. Siamo sulla strada giusta: il primo posto nel tenore di vita deve essere motivo di orgoglio per tutti i milanesi”. Così ha commentato l’assessore Chiara Bisconti : «Forse, chi vive qui quotidianamente se ne rende conto di meno perché non ha un confronto diretto con altre città.». Di segno opposto il commento dell’ex vice sindaco Riccardo De Corato : «Nel ‘capitolo criminalità’ la città è al gradino più basso della classifica (110/o posto). Neppure a Napoli (99esima) la sicurezza è a un livello così basso come a Milano. Ci piacerebbe stupirci, ci piacerebbe invocare l’errore, ma già il Sole 24 Ore, a inizio dicembre, aveva mostrato una classifica altrettanto sconfortante: sull’ordine pubblico la nostra città era terz’ultima, peggio solo Torino e Pescara».
29 dicembre
2013
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Il campo rom del Comune invaso
da topi e sporcizia. I ghisa: così non si lavora
Degrado nel
centro "modello" inaugurato ad agosto in via Lombroso: ratti enormi,
immondizia sparsa ovunque e mancanza di dispositivi antincendio. A farne
denuncia gli agenti di polizia che prestano servizio di vigilanza 24 ore su 24
milano, 29
dicembre 2013 - Il problema non è soltanto l’immondizia accatastata a mucchi
lungo i container e lasciata a marcire per giorni. Il problema sono soprattutto
i topi — «enormi, lunghi come un braccio», dice chi se li è visti sgusciare
fra i piedi — che in quell’immondizia ci sguazzano. Ecco la grama istantanea
sul centro d’accoglienza di via Lombroso, inaugurato
con auspici ottimistici dall’amministrazione comunale all’inizio di agosto con l’obiettivo di accogliere i
nomadi sgomberati dai campi irregolari.
Adesso, e a
soli quattro mesi dall’apertura, a fornirne un quadro impietoso non sono, per
una volta, volontari o associazioni, né gli stessi rom — oltre un centinaio,
più di un terzo i minori — che lì vivono. No: a puntare il dito sono gli
agenti di polizia locale che nel campo prestano servizio di vigilanza 24 ore su
24, quattro le pattuglie impegnate. «Ormai le condizioni di lavoro per noi
sono diventate inaccettabili — attacca il delegato sindacale Rsu-Usb Letterio
De Domenico —. Troppo precarie e insicure». Insomma, così non si può andare
avanti: «Non è dignitoso lavorare in questo stato». E snocciola i disagi,
cominciando da quello più insopportabile, più odioso: i topi. «Ce ne sono
talmente tanti che a volte di notte non possiamo nemmeno scendere
dall’automobile».
Per avere la
prova provata dell’emergenza ratti, basta dare un’occhiata nel campo,
tappezzato di trappole ed esche che, evidentemente, non sono sufficienti a
risolvere il dilagare delle bestie, «oltre a essere potenzialmente pericolose
per i tantissimi bambini che girano liberi o giocano all’aperto». Lamentele e
preoccupazioni non si sono fermate allo scambio di battute fra colleghi
esasperati, ma hanno preso una veste ufficiale: gli stessi ghisa hanno
scritto rapporti di servizio e comunicazioni al Comando, l’ultimo il 5
ottobre scorso. «Il Comandante Tullio Mastrangelo si è dimostrato molto
sensibile alla problematica — spiega De Domenico — e si è attivato da tempo per
risolverla, sollecitando l’Amsa a intervenire».
Adesso però
la buona volontà non basta più: «Vogliamo una svolta concreta». Anche perché topi e immondizia non
sono l’unico brutto biglietto da visita del centro d’accoglienza comunale.
«Altra cosa gravissima: mancano gli estintori in tutto il campo, sono rimasti
solo i contenitori, tristemente e vergognosamente vuoti. Se scoppiasse un
incendio, e in quelle condizioni non è certo un’ipotesi remota, sarebbe un
disastro». E ancora, la situazione igienica generale: «Indescrivibile,
inaccettabile. Sia per chi ci vive, sia per chi ci deve lavorare. Gli agenti di
turno sono per ore di fronte, del tutto impotenti, a rifiuti di ogni genere.
Passano anche giorni prima che vengano portati via». Carrelli, bidoni, ma anche
gomme e pezzi di ricambio delle auto: «Ormai hanno invaso l’area». Resta da
capire da dove provenga tutta quella roba.
di Agnese
Pini
agnese.pini@ilgiorno.net
agnese.pini@ilgiorno.net
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