Ieri, come riporta la Repubblica di oggi, il ministro Alfano
ha fatto "Una visita improvvisa … come accade normalmente nei Paesi
lontani dove l'annuncio dell'arrivo di un importante personaggio può creare
gravi problemi di sicurezza. E questa è la prima stranezza…" E il ministro
dell'interno del partito di Berlusconi, che a sentirlo parlare di delinquenti fa un certo effetto! ha detto anche che questa è un'opera voluta da uno Stato
sovrano; per rimanere alle parole, questo ministro "dimentica" che la
"sua" Costituzione dice che è il popolo sovrano e non lo Stato!
Per quanto riguarda poi la repressione in atto contro tutti
coloro che si oppongono alla "grande opera" e che tutti vengono
bollati oramai di terrorismo, riportiamo l'intervista al filosofo Gianni
Vattimo, indagato dalla Procura di Torino, pubblicata oggi sul quotidiano il
manifesto.
***
Intervista – indagato dalla Procura di Torino
Vattimo: "Bisogna rispettare il dissenso"
Gianni Vattimo, filosofo e europarlamentare, stato iscritto
nel registro degli indagati dalla procura di Torino con l'accusa di falso
ideologico. Nella visita al carcere torinese delle Vallette del 15 agosto
scorso si è fatto accompagnare dagli attivisti No Tav Nicoletta Dosio e Luca
Abbà presentandoli come suoi consulenti. "A dire la verità – afferma al
telefono- non ho ancora ricevuto nulla, mentre l'avviso è arrivato alle altre
persone coinvolte. Sono sereno e ho fiducia nell'operato della
magistratura".
Cosa è avvenuto a Ferragosto?
Come tutti gli anni, ho visitato il carcere in quanto
europarlamentare. Due giorni prima mi trovano in Val Susa per una lezione
davanti ai cancelli del cantiere. C'era anche Nicoletta, che è una mia vecchia
allieva all'università. Lei e Luca sono tra le persone che io consulto quando
voglio intervenire sulla Tav. ho chiesto a entrambi se volevano venire con me.
All'entrata del carcere ho dichiarato che erano miei consulenti. Loro hanno
firmato un modulo in cui dichiaravano che non erano giornalisti e siamo
entrati. Il capo delle guardie carcerarie ci ha accompagnato e abbiamo, tra gli
altri, incontrato uno dei No Tav arrestati due anni fa.
Perché è stato convocato in Procura?
Ci sono andato come persona informata dei fatti. Ai
magistrati che volevano sapere chi erano le persone che mi hanno accompagnato
ho detto le cose che sto dicendo a lei. Forse sono stato imprudente, ma dopo
questo colloquio, il 7 settembre, siamo tornati per visitare il carcere
femminile e un pezzo di quello maschile dove erano stati rinchiusi gli altri
arrestati No Tav. mi ricordo di averli rimproverati perché oggi è imprudente
girare con la macchina in Valle trasportando petardi.
Contro il movimento No Tav è in atto una criminalizzazione?
Con tutta l'amicizia e il rispetto possibile che ho per Giancarlo
Caselli devo dirgli che sta sbagliando. La magistratura è indipendente e
applica le leggi, ma qui il dissenso non viene minimamente contemplato. Le
ragioni della popolazione o dei sindaci contrati all'Alta velocità non sono mai
state ascoltate. Son stati sentiti solo coloro che sono d'accordo. Questa è la
prima provocazione. La seconda è la militarizzazione della Valle scelta dal governo.
Nn farà altro che peggiorare la situazione.
Come giudica il blitz di Alfano di ieri?
Credo che voglia concentrarsi sui destini della TAV per
distrarre l'opinione pubblica dalle incerte sorti del governo. Non è vero che
le popolazioni sono state consultate. Quando lo sento parlare mi chiedo se è la
stessa persona che ha votato per Ruby nipote di Mubarak.
Che cosa significa oggi il concetto di
"resistenza"?
Le rispondo con Dossetti: non è solo un diritto, ma un
dovere del cittadino opporsi alle decisioni del potere quando violano i diritti
fondamentali, come quello alla salute o all'ambiente. Oggi abbiamo un potere
politico che non prevede altre forme di resistenza che non siano la lettera al
direttore. In questo contesto ogni discorso sul terrorismo è una palla.
Sdraiarsi per strada e bloccare il traffico è illegale? Forse si, ma lo ha
fatto anche Gandhi con la sua resistenza passiva. Il vero problema è un altro.
Come dare voce al dissenso in un paese dove la gente viene tacitata dai media, il parlamento è stato esautorato
e un Presidente della Repubblica governo come un monarca? Direi che oggi
politica è fare resistenza in maniera meno illegale possibile.
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