giovedì 26 settembre 2013

pc 26 settembre: Lo stato generale della Sanità lombarda. L'esempio dell'Istituto Tumori Milano

Premessa: 1) quanto leggerete, purtroppo, non è la situazione a cui è stato ridotto l’Istituto Tumori, ma è la situazione a cui hanno ridotto l’intera Sanità lombarda, pubblica e privata, trasformando un Servizio in una lucrosa –per loro- Impresa (o bancomat, fate voi) di dissipazione di risorse/loschi affari/distruzione di un servizio d’eccellenza; 2) quanto scritto non vuol essere una inerme lamentela o semplice denuncia di una realtà che è davanti gli occhi di tutti, ma sono l’appello ai lavoratori a Ribellarsi, a contrastare, ad aderire alla lotta e iniziative che il COBAS porterà avanti.
I GUASTI DELL’ISTITUTO!
1)       Riorganizzazione e accorpamenti dei Reparti – Riduzione d’organico – Aumento dei rischi d’infezioni ospedaliere: partiamo dal Progetto –Reparto Pilota- che già è in moto da quasi 2 anni, il famoso, da noi definito “paghi 1 e prendi 4” del 3° F (Radioterapia Degenza-OMSE-Testa Collo-Chirurgia Colon Retto). Di fatto 23 posti letto a cui fanno fronte 6 OSS (quando è partito erano 9), di cui una fa solo 1 turno; 17 Infermieri, di cui 2 Part Time- due 104- e 3 che (giustamente) a volte devono usufruire di Assistenza Prole-. Nella sostanza hanno messo insieme diversi indirizzi: Infusione e somministrazione di Chemio Terapici (pazienti ad alto tasso di deficit immunitario); Radioterapia Degenza (pazienti di solito lungo degenti e spesso allettati); Testa-Collo (pazienti che necessitano di essere radiotrattati e trattamento chemioterapico, e che per patologia sono soggetti a rischio infezioni); Colon Retto, indirizzo chirurgico mentre i precedenti sono medici, con pazienti -3- ad alto rischio infezioni; come diceva Totò “è la somma che fa il totale” e di conseguenza le infezioni sono schizzati alle stelle.
2)       Diluizione chemio e salute e sicurezza degli operatori: questo ospedale di indirizzo oncologico sin dalla sua nascita non è dotato della centralizzazione e nonostante un nostro esposto all’ASL (ottobre 2007 e relativo “impegno” dell’Amministrazione a mettere a regime entro il 1° gennaio 2010) a tutt’oggi è fuorilegge, ma continua imperterrito a fregarsene. Tutto questo nel Reparto (definito dal Dottor Galmozzi “arricchimento multi disciplinare”) in questione significa: aumento dei carichi di lavoro – aumento dei rischi per la salute del personale (dovendo operare con una logistica non a norma)- aumento degli errori (dovendo seguire chemio terapie, pazienti chirurgici, pazienti radiotrattati, nuovi ingressi, compilazione modulistica, trasfusione e altro) che possono ricadere sul paziente e sugli stessi operatori.
3)       Ricoveri d’urgenza e mancanza del Pronto Soccorso: di fronte alla necessità che questo Istituto trovasse soluzione al fatto che i pazienti che vengono per controlli, prime visite, si sentano male e necessitano ricovero immediato, ha pensato “bene” di dotarsi di alcuni posti letto all’OM dell’8°C. Peccato che la dotazione d’organico di questo Reparto non sia stata rafforzata e che la necessità di prestare cure e soccorso a questi pazienti venga dirottato sul 3°F. Che in sostanza vuol dire: non dare un adeguato servizio e aggravare il personale. Ma un altro fatto ancor più grave stanno cercando di imporre: i ricoveri per infondere Chemioterapie, che vuol dire affermare che i trattamenti chemio terapici sono un salva vita, quando scientificamente questo non è acclarato.
4)       Diritto al riposo, alle ferie, alla pausa mensa e salario “rubato”: come da documentazione (vidimata da Coordinatore infermiristico, super C. I., Sitra) e con la scusa che il lavoratore “rinuncia liberamente” al proprio riposo di fatto c’è chi lavora continuatamente da un minimo di 7-8 giorni sino a 11 e oltre (le conseguenze traetele voi); ad alcuni lavoratori –per il famoso progetto obiettivo- si impone di smaltire le ferie arretrate, mentre viene “concesso” al personale disposto a rinunciare ai riposi (per incassare il “salario della paura”, Libera Professione-Gettone-Straordinario) e che ha già accumulato feriere e riposi da smaltire, a “saltare” le ferie estive. Con questa mole di impegni praticamente la maggioranza degli operatori non ha sia il tempo di mangiare sia di andare in mensa (e si deve “accontentare di un loculo, che definiscono cucina). Per rubare ulteriore salario e farti fare il giusto riposo (“forti” dell’accordo sottoscritto con le RSU) si sono inventati il Riposo Vestizione, comunemente conosciuto come Cambio Tuta e che ben 3 Sentenze della Cassazione hanno definito come Tempo Lavorato e che quindi va pagato.
DI MOTIVI PER LOTTARE VE NE SONO ABBASTANZA, IL COBAS LE PORTERA’ AVANTI, LAVORATORI DOVE SIETE?

Gaglio Giuseppe, Slai COBAS “Fondazione INT” per il sindacato di classe

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