Pubblichiamo stralci di un documento del Centro studi Marxisti-Leninisti-Maoisti degli USA che tratta dell'importante questione della presenza del maschilismo, comprese le sue manifestazioni più pesanti, anche nelle organizzazioni rivoluzionarie e di come sia questione di principio combatterlo, e quindi di come sia centrale per un'organizzazione che si dica rivoluzionaria la questione delle donne e del ruolo delle donne in essa.
Le armi per questo, come dice lo stesso documento, sono il partito comunista di tipo nuovo, maoista che pone in teoria, nell'ideologia e in pratica questo principio e la costruzione del movimento femminista proletario rivoluzionario.
In Italia il PCm - proletari comunisti ha posto fin dalla sua costituzione la centralità
dello “scatenare la furia delle donne come arma poderosa della
rivoluzione” (concretizzatosi nella scoperta-indicazione del
movimento femminista proletario rivoluzionario) come arma strategica
decisiva nella lotta ideologica attiva e nella lotta tra le due linee che edifica il partito
comunista come Partito Comunista di tipo nuovo; nei contenuti e nella
base di massa della rivoluzione; nella via della “rivoluzione nella
rivoluzione” da realizzare e praticare nella guerra popolare, nella
dittatura proletaria, nella marcia verso il comunismo
Questa battaglia va impugnata e portata avanti dalle donne, che devono essere "la sinistra della sinistra" in questo partito.
Riportiamo su questo la parte finale del documento apparso nelle settimane scorse su questo blog: "la contraddizione sessuale leva poderosa della rivoluzione":
Questa battaglia va impugnata e portata avanti dalle donne, che devono essere "la sinistra della sinistra" in questo partito.
Riportiamo su questo la parte finale del documento apparso nelle settimane scorse su questo blog: "la contraddizione sessuale leva poderosa della rivoluzione":
"... La condizione di doppio sfruttamento e oppressione sessuale delle donne, da condizione di inferiorità, subordinazione, deve essere a base di una radicalità di lotta e di una determinazione rivoluzionaria delle donne per rompere non solo una catena, ma le doppie catene e tutte le catene del sistema sociale borghese.
Le donne, come è stato nei momenti alti del movimento di lotta, dal proprio personale non traggono una ragione di freno, di debolezza, ma semmai una ragione in più per fare questa rivoluzione; questa ragione in più la devono portare con forza dentro il movimento rivoluzionario, portando un contributo di critica ideologica, la necessità della lotta anche nel campo della sovrastruttura.
Ma oggi le donne possono e devono essere avanguardia - la “sinistra della sinistra” - anche nella battaglia per un partito comunista di tipo nuovo, realmente rivoluzionario, che ha nei suoi principi costitutivi, nella sua ideologia, nella sua politica e azione, nella sua organizzazione la centralità della questione e del ruolo delle donne. Anche su questo non vogliamo delegare.
Le donne possono e devono assumersi la responsabilità nella battaglia rivoluzionaria di essere una forza trainante della continua distruzione delle pratiche e idee borghesi, della lotta alla permanenza di tali idee, di rompere ogni aspetto di mistificazione, conciliazione, permanenza di concezioni e aspetti maschilisti, sessisti, ma anche le forme nuove che in mancanza di lotta continuamente si riproducono anche nel movimento e nel partito rivoluzionario. L'esperienza passata con le sue lezioni positive e negative, così come le rivoluzioni, guerre popolari in corso, soprattutto oggi in India, dimostrano ancora una volta che i grandi cambiamenti sociali sono impossibili senza il fermento delle donne e che l’esito della rivoluzione dipende dal grado di partecipazione delle donne".
DOCUMENTO
USA SU VIOLENZA CONTRO LE DONNE E ORGANIZZAZIONI RIVOLUZIONARIE
La
violenza contro le donne è una caratteristica permanente di tutte le
società capitalistiche, compresa la società capitalista degli Stati
Uniti...
La
violenza contro le donne si manifesta anche all'interno delle
sedicenti organizzazioni e movimenti rivoluzionari negli Stati Uniti.
Questo include lo stupro, violenza sessuale, molestie sessuali,
pressioni sessuali indesiderate, altre forme di abusi fisici e
verbali e altre forme di violazione del consenso.
Recentemente,
due importanti organizzazioni trotskiste, una in Gran Bretagna e una
negli Stati Uniti, sono state giustamente sottoposte alla denuncia
pubblica e alla condanna per liberalismo (ovvero la mancanza senza
principi della lotta) dei loro membri per aver mancato di opporsi
alla cultura dello stupro.
Un'altra
organizzazione comunista negli Stati Uniti è stata denunciata meno
di un anno fa per aver dato riparo ad un membro stupratore,
sanzionandolo semplicemente tramite un suo scritto di "autocritica".
Al culmine del movimento Occupy, vi erano racconti di violenza
sessuale nei campi di protesta a New York, Cleveland, Dallas,
Baltimore, Lawrence, Portland, New Hampshire e Glasgow. E' anche ben
noto che la cultura dello stupro è diffusa fra collettivi anarchici
e il più vasto campo anarchico. Per ogni organizzazione
rivoluzionaria e ogni tendenza, la stessa domanda sull'emancipazione
delle donne è stata posta: da che parte state?
Questa
è una delle più importanti questioni politiche che devono essere
risolte oggi per il movimento rivoluzionario affinché si vada
avanti... Il fatto che vi è un crescente dibattito su questa
questione e crescente disordine all'interno delle fila delle
organizzazioni è una buona cosa che deve essere incoraggiata e
sviluppate ulteriormente...
Alcuni
hanno sottolineato il nesso causale tra la linea di classe
riduzionista dei trotskisti britannici e la pratica maschilista
sciovinista. Altri hanno messo in evidenza le deboli forme
organizzative degli anarchici e il loro uso dei "processi di
responsabilizzazione" guidati dal contesto della "giustizia
riparatoria" che molto spesso si rivelano essere delle falsità
per le donne coinvolte. Tuttavia, ciò è troppo riduttivo per la
comprensione del problema se lasciato a questo livello. In realtà,
la violenza contro le donne all'interno delle organizzazioni
rivoluzionarie ed i movimenti rivoluzionari è un fenomeno con una
vasta espansione. Non è strettamente radicata in nessuna specifica
tendenza.
Nessuna
ideologia o "-ismo" farà un'organizzazione immune da
questo problema. Ci saranno gruppi e individui che rivendicano ogni
sorta di posizioni politiche che allo stesso tempo relegano sempre
l'emancipazione delle donne a un posto secondario e poco importante,
o combinano l'argomento femminista con la condotta maschilista.
Pertanto, la questione più importante qui è come un'organizzazione
affronti il problema della violenza contro le donne quando sorge
nella pratica, dato che in un certo momento si manifesterà nei
propri ranghi.
Certi
principi guida possono essere derivati dagli aspetti positivi
dell'esperienza storica del Comintern Leninista e dall'intera
ideologia di oggi del marxismo- leninismo-maoismo.
Il
Maoismo deve essere sottolineato qui, per le sue scoperte nello
sviluppo della tendenza del femminismo proletario e sulla questione
organizzativa. Il Femminismo proletario è una tendenza
dell'emancipazione femminile generata nella pratica delle Guerre di
Popolo maoiste e nei movimenti di massa rivoluzionari in tutto il
mondo. Il concetto del partito maoista è anche qualcosa di
fondamentalmente nuovo nella sua natura e nei metodi di lavoro. I
principi guida delineati qui dovrebbero determinare la formulazione e
le politiche organizzative negli Stati Uniti in materia di violenza
contro le donne. Senza politiche corrette sulla base di principi
corretti, le organizzazioni rivoluzionarie negli Stati Uniti non
saranno mai in grado di organizzare un numero crescente di donne come
militanti e leader, come hanno fallito finora nel modo in cui la
storia ce lo richiede. La dominazione delle opportuniste ONG e la
loro identità politica piccolo-borghese resteranno non contestate.
Le masse di donne proletarie saranno lasciate a seguire le diverse
tendenze non proletarie, senza l'arma della politica di classe
indipendente.
1.
Le organizzazioni rivoluzionarie, se sono autentiche, devono
automaticamente espellere qualsiasi membro che compie violenza e
abusi contro le donne. Le organizzazioni che non riescono a farlo,
non possono essere prese sul serio e devono essere denunciate
pubblicamente per il loro liberalismo nel non riuscire ad opporsi al
maschilismo. La "giustizia riparatoria" e i "processi
di responsabilizzazione" usati da anarchici e altri attivisti
molto spesso riproducono in pratica del dinamica del patriarcato.
Per
i marxisti-leninisti, "rettifica" e "critica/autocritica,"
senza una politica di espulsione, spesso diventa lo stesso un
processo liberale chiamato in modo diverso. Al contrario, per la
violenza e l'abuso maschilista deve essere di principio la
"tolleranza zero", cioè l'espulsione automatica e, a
seconda delle circostanze, l'esposizione pubblica. Questo è l'unico
modo per forgiare organizzazioni che sviluppino l'emancipazione delle
donne, non solo parlarne come un'idea attraente.
2.
Nelle indagini da parte di un'organizzazione negli Stati Uniti circa
episodi di violenza e abuso contro le donne, la parola della vittima
che sostiene di aver subito violenza e abuso deve avere un peso
maggiore rispetto alla parola dell'accusato...
3.
La rettifica di individui che si sono impegnati nella violenza contro
le donne deve essere incoraggiata, ma può avvenire solo dopo la loro
espulsione dalle file di un'organizzazione, come condizione di
riammissione in un momento futuro. Certi atti, come lo stupro o la
violenza sessuale, devono tradursi in una squalifica a vita senza
questioni...
La
rettifica in questo senso non significa pronunciare qualche parola in
una riunione organizzativa, scrivendo un saggio di scuse, impegnarsi
in una mediazione, partecipare a circoli di responsabilità o sedute
sugli effetti sulla vittima, o occuparsi di consulenza e trattamento.
Dovrebbero anche i razzisti essere consigliati e trattati così? La
rettifica significa condurre un'ampia critica davanti alle masse,
sottoponendo il più vasto resoconto della propria condotta e al
controllo pubblico...
La
cosa più importante è quella di lottare contro le dinamiche da
piccolo-gruppo, che sono un terreno per il maschilismo e ostacolano
l'organizzazione delle donne. La violenza contro le donne non
terminerà mai senza l'organizzazione delle donne.
4.
La linea ideologica e politica di una organizzazione rivoluzionaria
potrebbe essere delineata nei suoi documenti, ma alla fine diventa
una forza materiale tra le masse solo attraverso la condotta e le
azioni stesse dei suoi membri. Questo è uno dei nuovi contributi del
concetto maoista del partito, che sottolinea l'importanza
dell'atteggiamento rivoluzionario tra i quadri. Le organizzazioni
rivoluzionarie devono infondere nei membri la necessità di praticare
il costante rimodellamento del loro pensiero e delle azioni per
creare la realtà per l'emancipazione delle donne.
5.
… Il movimento di costruzione del partito dell'ultima fase, gli
anni '60 e '70, in gran parte ha in gran parte trascurato le masse di
donne lavoratrici in questo paese.
Coloro
che immaginano che un'organizzazione comunista che mette in atto
politiche femministe proletarie come punto principale possa essere
costruita o che un movimento femminista proletario rivoluzionario
possa essere sviluppato oggi da zero - senza prima affrontare il
problema urgente del maschilismo nelle già esistenti organizzazioni
e nei circoli, senza determinare i corretti principi guida e le
politiche per farlo - si stanno assolutamente illudendo. Questo punto
di vista equivale alla liquidazione della lotta per l'emancipazione
delle donne e una sorta di economicismo che si rifiuta di affrontare
la vera questione politica del coinvolgimento delle donne nelle
organizzazioni...
Centro
studi Marxisti- Leninisti- Maoisti
16
agosto 2013
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