Gli antifascisti marciano contro Alba Dorata,
Ventimila
persone (la metà per la polizia) sono scese in piazza ieri pomeriggio a
Syntagma, davanti al parlamento, per partecipare ad una manifestazione
contro il fascismo e le scorrerie violente di Alba Dorata, convocata dai
sindacati ellenici all'interno delle mobilitazioni per lo sciopero
generale di 48 ore proclamato contro i tagli del governo al settore
pubblico.
Una protesta finita in serata con violenti scontri quando la polizia ha caricato migliaia di manifestanti che marciavano contro una sede di Alba Dorata.
La manifestazione era stata convocata dall’Adedy e dal Gsee, con la partecipazione della maggior parte delle organizzazioni della sinistra ellenica, compresi il Partito Socialista (Pasok, socio di governo insieme a Nea Dimokratia) e Sinistra Democratica (Dimar) per denunciare l’assassinio del rapper antifascista Pavlos Fyssas e chiedere la mano dura contro i neonazisti di Alba Dorata.
Il partito comunista (KKE) ha invece tenuto una sua manifestazione antifascista all’ora di pranzo, alla quale hanno partecipato circa 5000 persone.
Per tutto il giorno sul palco montato davanti al parlamento si sono alternati vari gruppi hip hop che hanno dedicato le loro performance a Killah P, caduto vittima di un agguato omicida la notte del 17 settembre, mentre molte radio elleniche hanno ricordato il rapper proponendo alcuni suoi brani ma hanno anche trasmesso un inno antifascista risalente alla resistenza contro i fascisti italiani e i nazisti tedeschi.
Tutte le mobilitazioni hanno chiesto a gran voce la chiusura delle sedi di Alba Dorata, l’arresto dei responsabili delle aggressioni razziste e degli omicidi politici, l’interruzione del finanziamento pubblico e la dissoluzione delle squadracce agli ordini di Nikolaos Michaloliakos. In molti casi slogan e striscioni hanno chiesto la messa al bando del partito neonazista. Forte la presenza in piazza Syntagma delle associazioni antirazziste, e anche di cittadini immigrati. “Siamo qui contro Alba Dorata. I suoi militanti picchiano gli immigrati da quattro o cinque anni, con l’aiuto della Polizia” ha denunciato senza peli sulla lingua Malih Abdulmejid, presidente della comunità pakistana residente in Grecia, una dei principali obiettivi delle aggressioni violente e xenofobe delle ‘camice nere’.
La rabbia della piazza era palpabile, e dopo alcuni interventi dal palco e dopo che Syntagma aveva intonato 'Bella Ciao' in moltissimi hanno voluto unirsi al corteo che aveva da poco cominciato a sfilare dietro uno striscione che recitava "Pavlos vive, schiacciamo i nazisti", con l'intenzione di dirigersi verso la sede nazionale di Alba Dorata, distante circa 4 chilometri dal Parlamento. Un obiettivo lanciato da un coordinamento antifascista che aveva invitato a concentrarsi dalle 17 in Piazza Klafthmonos. Quella che anche dentro Syriza qualcuno denunciava come una iniziativa velleitaria di alcuni piccoli gruppi radicali e marginali ha invece raccolto un ampio consenso, visto che a incolonnarsi per le vie del centro della capitale ellenica con l’intenzione di andare a manifestare sotto il naso dei dirigenti del movimento nazista c’erano parecchie migliaia di persone. Che quando sono arrivate ad alcune centinaia di metri dai locali di Alba Dorata si sono trovate la via sbarrata da fitti cordoni di polizia. Alcuni degli organizzatori della marcia hanno cominciato ad intavolare delle trattative con i responsabili dell’ordine pubblico, pretendendo che al corteo fosse permesso di passare sotto il covo di Chsysi Avgi, ma i cordoni dei Mat hanno cominciato a premere sui manifestanti e a spingerli con gli scudi. Improvvisamente su una via adiacente un gruppetto di incappucciati ha cominciato un fitto lancio di pietre e anche di molotov contro i celerini in assetto antisommossa che naturalmente si sono scatenati anche contro il corteo con gas lacrimogeni e cariche.
Che il clima fosse pesante si era capito quando prima che iniziassero gli scontri la polizia aveva già arrestato, in via preventiva, una quindicina di persone. E fatto chiudere tre stazioni della metropolitana nel centro della capitale. Alla fine la giornata si è saldata con una quarantina di fermi e cinque arresti, mentre rivoli di manifestanti gasati dai Mat si disperdevano in numerosi quartieri della capitale, continuando a manifestare contro la violenza fascista e inseguiti dalla polizia.
Manifestazioni antifasciste si sono svolte anche in numerose altre città della Grecia, particolarmente numerose
Una protesta finita in serata con violenti scontri quando la polizia ha caricato migliaia di manifestanti che marciavano contro una sede di Alba Dorata.
La manifestazione era stata convocata dall’Adedy e dal Gsee, con la partecipazione della maggior parte delle organizzazioni della sinistra ellenica, compresi il Partito Socialista (Pasok, socio di governo insieme a Nea Dimokratia) e Sinistra Democratica (Dimar) per denunciare l’assassinio del rapper antifascista Pavlos Fyssas e chiedere la mano dura contro i neonazisti di Alba Dorata.
Il partito comunista (KKE) ha invece tenuto una sua manifestazione antifascista all’ora di pranzo, alla quale hanno partecipato circa 5000 persone.
Per tutto il giorno sul palco montato davanti al parlamento si sono alternati vari gruppi hip hop che hanno dedicato le loro performance a Killah P, caduto vittima di un agguato omicida la notte del 17 settembre, mentre molte radio elleniche hanno ricordato il rapper proponendo alcuni suoi brani ma hanno anche trasmesso un inno antifascista risalente alla resistenza contro i fascisti italiani e i nazisti tedeschi.
Tutte le mobilitazioni hanno chiesto a gran voce la chiusura delle sedi di Alba Dorata, l’arresto dei responsabili delle aggressioni razziste e degli omicidi politici, l’interruzione del finanziamento pubblico e la dissoluzione delle squadracce agli ordini di Nikolaos Michaloliakos. In molti casi slogan e striscioni hanno chiesto la messa al bando del partito neonazista. Forte la presenza in piazza Syntagma delle associazioni antirazziste, e anche di cittadini immigrati. “Siamo qui contro Alba Dorata. I suoi militanti picchiano gli immigrati da quattro o cinque anni, con l’aiuto della Polizia” ha denunciato senza peli sulla lingua Malih Abdulmejid, presidente della comunità pakistana residente in Grecia, una dei principali obiettivi delle aggressioni violente e xenofobe delle ‘camice nere’.
La rabbia della piazza era palpabile, e dopo alcuni interventi dal palco e dopo che Syntagma aveva intonato 'Bella Ciao' in moltissimi hanno voluto unirsi al corteo che aveva da poco cominciato a sfilare dietro uno striscione che recitava "Pavlos vive, schiacciamo i nazisti", con l'intenzione di dirigersi verso la sede nazionale di Alba Dorata, distante circa 4 chilometri dal Parlamento. Un obiettivo lanciato da un coordinamento antifascista che aveva invitato a concentrarsi dalle 17 in Piazza Klafthmonos. Quella che anche dentro Syriza qualcuno denunciava come una iniziativa velleitaria di alcuni piccoli gruppi radicali e marginali ha invece raccolto un ampio consenso, visto che a incolonnarsi per le vie del centro della capitale ellenica con l’intenzione di andare a manifestare sotto il naso dei dirigenti del movimento nazista c’erano parecchie migliaia di persone. Che quando sono arrivate ad alcune centinaia di metri dai locali di Alba Dorata si sono trovate la via sbarrata da fitti cordoni di polizia. Alcuni degli organizzatori della marcia hanno cominciato ad intavolare delle trattative con i responsabili dell’ordine pubblico, pretendendo che al corteo fosse permesso di passare sotto il covo di Chsysi Avgi, ma i cordoni dei Mat hanno cominciato a premere sui manifestanti e a spingerli con gli scudi. Improvvisamente su una via adiacente un gruppetto di incappucciati ha cominciato un fitto lancio di pietre e anche di molotov contro i celerini in assetto antisommossa che naturalmente si sono scatenati anche contro il corteo con gas lacrimogeni e cariche.
Che il clima fosse pesante si era capito quando prima che iniziassero gli scontri la polizia aveva già arrestato, in via preventiva, una quindicina di persone. E fatto chiudere tre stazioni della metropolitana nel centro della capitale. Alla fine la giornata si è saldata con una quarantina di fermi e cinque arresti, mentre rivoli di manifestanti gasati dai Mat si disperdevano in numerosi quartieri della capitale, continuando a manifestare contro la violenza fascista e inseguiti dalla polizia.
Manifestazioni antifasciste si sono svolte anche in numerose altre città della Grecia, particolarmente numerose
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