Si avvicina l'appuntamento contro i
femminicidi e gli stupri contro le donne del 6 LUGLIO A ROMA, sull'appello
"Non si può continuare a far finta di niente, non si può continuare a non
fare niente" (che ripubblichiamo sotto)
A questo appello stanno via via aderendo collettivi e singole,
ultime:
l'associazione di Roma "Lucha YSiesta" l'importante realtà che
organizza anche tante donne immigrate, donne in lotta per la casa;
le
lavoratrici del Coordinamento insegnanti precarie "3ottobre" di
Milano
Ieri poi ci è giunto un messaggio, che ci fa molto piacere,
dell'attrice Lella Costa (che a proposito dei femminicidi aveva parlato di
sciopero delle donne), nel messaggio ci scrive:
"Mie care,come vi dicevo
nella mail di risposta alla vostra prima,
sono contenta e orgogliosa di scoprire che percorsi diversi ci portino a
progetti comuni. Ma vi devo anche confessare che quando ne ho parlato non
pensavo allo sciopero delle donne come a una proposta concreta, quanto
piuttosto come a una provocazione per attirare interesse su temi cruciali
che stanno gravando sempre più sulle spalle, e sulla pelle, delle donne. Il che
ovviamente non significa che non ci creda.
Quindi, se vorrete informata dei
vostri progetti,ve ne sarò grata.
Un abbraccio Lella"
Noi la stiamo
invitando a venire il 6 luglio a Roma o a mandarci un
suo messaggio.
Ora stiamo definendo anche i problemi pratici della
mobilitazione a Roma.
Ai collettivi, associazione, singole compagne
rinnoviamo l'appello a farvi sentire e ad esserci.
Anche dopo la
provocazione del governo di nominare Isabella Rauti consigliere del Viminale
per le politiche di contrasto della violenza di genere e del femminicidio,
non possiamo non farci sentire.
Non possiamo permettere, in silenzio, che
governi e regimi contro le donne, da un lato ipocritamente firmano
"convenzioni" contro la violenza sessuale sulle donne" e dall'altro
attaccano in modo così inaccettabile la dignità e la vita delle donne o,
come sta accadendo in questi giorni alle nostre sorelle in Turchia, usano la
polizia fascista per reprimere anche con gli stupri la rivolta in corso in
cui le donne sono in prima fila.
Ora è tempo della lotta!
Chi antepone le
"parole" alla lotta, si trincera dietro le parole per rimandare sine die la
lotta.
E' vero, siamo poche oggi. Ma possiamo essere una scintilla che
comincia ad illuminare una strada ancora troppo in ombra.
Un forte
saluto a tutte e aspettiamo di avere buone notizie.
Concetta Musio di
Taranto
Per adesioni, informazioni:
sommosprol@gmail.com
sandonato56@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento