giovedì 13 giugno 2013

pc 13 giugno - la strage della mecnavi di Ravenna -«Ci sono ancora i caporali dei tempi della Mecnavi» ......con la complicità delle autorità locali e dei sindacati confedderali, che a volte sono padroncini in proprio

La Rete-nodo di Ravenna invita all’iniziativa di presentazione del libro di A. Ferracuti sulla strage operaia della Mecnavi

UNA TRAGEDIA DA NON DIMENTICARE
«Ci sono ancora i caporali dei tempi della Mecnavi»
Le vittime, i parenti e i protagonisti di 26 anni fa raccontati in un libro Lo scrittore Ferracuti: ho la sensazione che questa storia sia stata parecchio rimossa
RAVENNA. La tragedia della Mecnavi continua a inviare messaggi e ammonimenti. Ventisei anni fa al porto di Ravenna nella stiva della nave gasiera Elisabetta Montanari morirono 13 persone. Partendo da quei giorni, il giornalista e scrittore Angelo Ferracuti firma il libro d’inchiesta, pubblicato da Einaudi, “Il costo della vita”. L’autore sarà presente domani, alle 18.30, al bagno Fandango di Marina di Ravenna dove racconterà l’essenza di un libro che parla anche e molto dell’Italia e del lavoro di oggi.
Lo scrittore ripercorre la più grande tragedia sul lavoro in Italia dal dopoguerra, indagando nelle storie dei tredici operai deceduti e di queste vite interrotte. Decide di andare sul luogo della tragedia e di parlare con i protagonisti: i vigili del fuoco che estrassero i cadaveri, i medici del 118, gli infermieri, gli operai sopravvissuti, i famigliari delle vittime, i sindacalisti, gli imprenditori, il cardinale Ersilio Tonini. Ferracuti ascolta e raccoglie le voci di chi quel 13 marzo c’era, ne attraversa i ricordi, il dolore, la rabbia. Ferracuti indaga da tempo sul mondo del lavoro e sulle morti bianche: «Ne scrivo - sottolinea l’autore - perchè sono storie poco conosciute o raccontate male. Il reportage va oltre al fatto di cronaca e permette di scavare in profondità. La vicenda della Mecnavi ha tutti i contorni della grande tragedia, e colpisce ancora di più perchè si è consumata in una realtà estremamente civile e organizzata, dove mai ti saresti aspettato che accadesse. Siamo di fronte a una storia emblematica della condizione del lavoro in Italia. Il fatto, accaduto nel 1987, è attuale. Con i morti dell’Elisabetta Montanari inizia uno scontro di civiltà sul lavoro che porta fino ad oggi».Ferracuti parla di precarizzazione e di mancanza di lavoro: «Elementi che possiamo già trovare allora, nella squadra di picchettini nel porto di Ravenna. Il caporalato c’era allora come oggi; nel corso delle interviste mi è stato detto che i caporali presenti ai tempi della Mecnavi sono ancora in circolazione. Ho avvertito il fatto che il caporalato è una presenza ancora molto forte. Ho l’impressione che il fenomeno sia poco controllato».Ferracuti entra nella vita dei tredici operai. Raccoglie i racconti di alcuni familiari. Si reca a Il Cairo dove parla con i parenti del lavoratore egiziano deceduto Mohamed Mosad: «Ho scoperto di come fossero a conoscenza di pochi elementi sulle dinamiche dell’incidente. Avevano ricevuto informazioni incomplete e molto vaghe».Lo scrittore parla anche di Ravenna: «Ho la sensazione che questa storia sia stata parecchio rimossa: in parte lo capisco perchè una vicenda brutta, finita male. Non mi ritrovo nelle commemorazioni che si celebrano ogni anno; spesso questo esercizio della memoria, come avviene a Ravenna ma anche a Bologna, ottiene l’effetto di cancellare meglio. Si dovrebbe fare altro. A me piacerebbe molto andare nelle scuole a raccontare questo libro perchè ci parla di tante cose che sarebbe importante che anche le giovani generazioni apprendessero».

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