In attesa della firma del contratto in
Italia (se mai ci sarà – per la critica della piattaforma vedi
http://proletaricomunisti.blogspot.it/2012/06/pc-28-giugno-la-piattaforma-dei-padroni.html
) con i sindacati confederali dai quali avrà il massimo sostegno e
che hanno già fatto egregiamente la loro parte con il contratto dei
chimici, Marchionne ha fatto un altro colpaccio: è stato firmato il
contratto per gli operai degli stabilimenti della Chrysler in Canada
con il sindacato Caw (Canandian auto workers). Si tratta come si vede
dall'articolo che riportiamo, di un contratto molto vantaggioso per
l'azienda, dato che prevede:
- durata di quattro anni;
- nessun aumento salariale (congelamento fino al 2016) [in teoria in cambio di nuove assunzioni]
- stipendi più bassi per i nuovi assunti (20,40 dollari all'ora, il 60% del salario massimo, dagli attuali circa 24 dollari)
- dieci anni anziché i precedenti sei, per arrivare allo stipendio più alto di 34 dollari all'ora
- una tantum di 3.000 dollari alla firma del contratto
- un bonus di 2.000 all'anno dal 2013 al 2015 [per recuperare l'aumento dei prezzi dice il sindacato]
- nessun investimento in Canada [Anche qui Marchionne ha dichiarato di volere le mani libere!]
Come dice alla fine il giornalista
adesso il sindacato dovrà riuscire a “vendere” questo accordo
agli operai. Il Caw, che sa bene che questo contratto è negativo per
gli operai, dice di aver fiducia nel fatto che sarà approvato nelle
assemblee di questo weekend. Uno degli argomenti che il sindacato
porterà agli operai è che con questo accordo è stato scongiurato
lo spostamento delle fabbriche in altre parti del mondo!
***
Chrysler. L'intesa dura quattro anni e
prevede un bonus di tremila dollari e un adeguamento annuale di
duemila
Firmato il contratto in Canada
Il braccio di ferro tra Chrysler Group
e Canadian Auto Workers (Caw) è finito e il rischio di sciopero
scongiurato. Il colosso di Detroit e il principale sindacato canadese
del settore auto hanno trovato un accordo di massima sul contratto di
lavoro quadriennale, che deve ora essere ratificato dagli 8.094
lavoratori rappresentati dal sindacato.
Con l'accordo di Chrysler, si chiude un
capitolo spinoso: tutte le Big Three di Detroit hanno trovato
un'intesa e non c'è più il rischio di un'interruzione della
produzione a causa di agitazioni sindacali. Ford Motor era stata la
prima, il 17 settembre, appena prima della scadenza del precedente
contratto e dell'inizio dello sciopero, e aveva spianato la strada
alle trattative delle concorrenti, convincendo il Caw a concedere
maggiore tempo per le trattative (Gm aveva trovato un'intesa nella
notte del 20 settembre).
Il contratto ricalca quello siglato in
precedenza da Ford e Gm e prevede, in particolare, l'estensione del
congelamento dei salari fino a giugno 2016, stipendi più bassi per i
nuovi assunti (20,40 dollari all'ora, il 60% del salario massimo,
dagli attuali circa 24 dollari) e tempi più lunghi (dieci anni
anziché i precedenti sei) per arrivare allo stipendio più alto di
34 dollari all'ora. L'accordo include inoltre un bonus una tantum di
3.000 dollari alla ratifica del contratto, più un bonus di 2.000
dollari all'anno dal 2013 al 2015. Chrysler, a differenza di Gm e
Ford, non si è impegnata a effettuare nuovi investimenti o a
produrre nuovi veicoli negli stabilimenti canadesi.
“Siamo soddisfatti, l'accordo è
ragionevole, Chrysler ha riconosciuto l'importanza della trattativa,
era questione di dare un modesto sostegno a lavoratori che hanno
attraversato l'inferno”, ha detto il numero uno del sindacato Ken
Lawenza. L'accordo è una vittoria per il sindacato, specie se si
considera la ritrosia di Chrysler ad accettare i termini dell'accordo
con Ford, che più volte nelle scorse settimane l'amministratore
delegato di Chrysler e Fiat Sergio Marchionne aveva definito troppo
costoso: la preoccupazione principale era che la tempistica dei
pagamenti una tantum previsti per i lavoratori avrebbe fatto
lievitare i costi fissi dell'azienda.
Chrysler per il momento preferisce non
parlare dell'accordo: “Il contratto non sarà commentato finché è
in corso il processo di ratifica”, ha precisato in una nota Al
Iacobelli, responsabile delle relazioni con i dipendenti di Chrysler
Group.
La società e il sindacato dovranno ora
“vendere” l'intesa quadriennale ai dipendenti, ma non dovrebbero
esserci ostacoli significativi. “Apprezziamo la pazienza dei
lavoratori in questo momento cruciale delle trattative collettive”,
ha detto ancora Iacobelli, sulla stessa linea di Todd Bested, capo
delle relazioni con il sindacato di Chrysler Canada.
Il sole24ore
28 settembre 2012
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