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Termini, gli operai dell'ex Fiat
occupano Agenzia delle entrate
In cinquecento stanno manifestando negli uffici di piazza Marina dopo un'assemblea in piazza Duomo. Chiedono che il caso dello stabilimento siciliano sia discusso tra governo e sindacati: i nodi degli esodati e del secondo di cassa integrazione
Circa 500 operai dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese e dell'indotto hanno occupato gli uffici dell'Agenzia delle Entrate della città in provincia di Palermo, per "sensibilizzare il governo" sulla vicenda della reindustrializzazione del sito industriale, che arranca mentre si profilano anche ostacoli per il secondo anno di cassa integrazione cui si dovrebbe fare ricorso in attesa che decollino i progetti per il futuro dell'impianto. I metalmeccanici, ha detto il segretario provinciale della Uilm, Vincenzo Comella, intendono restare nella sede dell'Agenzia delle Entrate almeno fino all'esito dell'incontro di questa sera tra il governo e i sindacati sulla situazione del gruppo Fiat.I lavoratori hanno tenuto stamattina un'assemblea in piazza Duomo a Termini Imerese, e hanno deciso di marciare in corteo fino alla sede dell'Agenzia delle Entrate, in piazza Marina, e di occuparne i locali.
"Di Termini -ha affermato Comella- non si è parlato nel colloquio di sabato a Palazzo Chigi tra Monti e Marchionne. Vogliamo richiamare l'attenzione del governo sull'urgenza di individuare un percorso chiaro per Termini Imerese". Il sindacalista della Uilm ha sottolineato che il nodo più impellente è quello degli esodati: "Se non si risolve la questione -ha spiegato Comella- non si potrà accedere al secondo anno di cassa integrazione. Dunque, sugli esodati servono risposte immediate".
(25 settembre 2012)
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