martedì 25 settembre 2012

pc 25 settembre - Contro l'ideologia classista della meritocrazia. L'università pubblica è un diritto!


Se la formazione scolastica, a partire dalla scuola primaria giungendo all'università, deve riprodurre fedelmente il sistema e l'ideologia della classe borghese, l'attacco all'istruzione viene portato avanti tramite l'introduzione massiccia del “numero chiuso” in tutte le facoltà universitarie.  
 Nel Paese con il minor numero di laureati d’Europa e la disoccupazione giovanile a livello record, ancora una volta sono gli studenti a subire le manovre ed i pacchetti legislativi dei governi che si susseguono, dal centro “sinistra” al centro destra, che applicano per distruggere una volta per tutte il diritto allo studio; questa volta la parola d'ordine sono “meritocrazia” e “competizione”, traslando termini di natura imprenditoriale e applicandoli alla formazione ideologica e scolastica della fascia più promettente della popolazione, i giovani, abituando questi ultimi a una visione aziendale della vita.
  Ogni ateneo ha il diritto di decidere la soglia massima di studenti per singolo corso di laurea e decide arbitrariamente anche il costo del test d'ingresso, a prescindere dalle condizioni reddituali di ogni singolo studente. Questo significa che lo studente di estrazione proletaria ha un esborso per il test equivalente allo studente figlio di imprenditore.
La logica della facoltà a numero chiuso, che va estendendosi fino ad essere già  regola per tutti i corsi di laurea in alcuni atenei italiani (Palermo ne è un esempio), è spiegata e giustificata dalla necessità di integrare la “meritocrazia”, nascondendo però il reale attacco classista al diritto allo studio, l'ennesimo attacco dopo l'aumento delle tasse, la riduzione drastica delle borse di studio, ecc.
Dietro la meritocrazia si cela la negazione al diritto allo studio a migliaia di studenti italiani che sperano nel sacrificio di continuare gli studi fino alla laurea per trovare un occupazione che dia la possibilità di uscire dal tetto dei genitori per farsi, finalmente, una propria vita.
  La configurazione dei test, oltretutto, è parcellizzata e nozionistica, inutile alla verifica di quelle “conoscenze minime” richieste dagli atenei (simili ai test invalsi della scuola media); spesso vengono portati avanti dei ricorsi contro gli imbrogli, le raccomandazioni, le domande errate, ecc.
 Chi è il meritevole? E' il più forte, chi può permettersi di pagare i test d'ingresso, innanzitutto. Il numero chiuso accentua maggiormente la forbice ricchi-poveri, e le differenze di classe. Ovviamente i test d'ingresso ruotano intorno al business: la paura di non riuscire ad entrare nella facoltà desiderata, tentare  anche in altre facoltà di “ripiego”, pagando il doppio, il triplo, il quadruplo... A quanto assomma l'introito di ogni ateneo a discapito del timore dello studente? E chi può permettersi di tentare più facoltà? Sempre gli stessi di cui parlavamo poche righe sopra. La precedenza ai “meritevoli” può solo penalizzare la più larga fascia di studenti.  
Bisogna riprendere le redini di un movimento studentesco che sia forte e capace di ricominciare una lotta contro le riforme sull'istruzione, prendendo spunto da una lotta attuale molto interessante ossia quella degli studenti del Québec e del MER-PCR (Partito Comunista Rivoluzionario) che, in barba alle intimidazioni e alla repressione, punta al cambiamento radicale del sistema e vuole legare le lotte studentesche a tutte le altre lotte per la costruzione di un fronte unito e di una protesta di lunga durata e a tutto campo contro il capitalismo.  

Con l’autunno alle porte riprendiamo la lotta per i nostri diritti di studenti e giovani dentro e fuori la facoltà!  

per LLM e Mediazione Linguistica IN LOTTA – Palermo
SLP

 

 

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