La giornata di ieri è proseguita con blocchi che complessivamente hanno interessato circa 5000 operai per tutta la giornata, e durante la giornata è cresciuto il peso e la presenza dello Slai cobas per il sindacato di classe, in particolare al blocco sulla 106 in cui è stato distribuito un volantino e si sono accesi lunghi capannelli con gli operai, con momenti attivi di confronto/scontro con la componente aziendalista.
Un dibattito che resta difficile per la confusione presente tra i lavoratori, per le divisioni esistenti al loro interno, per il fatto che la componente aziendalista è combattiva mentre la gran parte degli operai chiede chiarezza e fatti ma non ha ancora una voce autonoma e compatta.
In questo gli strilloni e demagoghi dell'ambientalismo antioperaio intorbidano parecchio.
I compagni e lavoratori dello slai cobas sc hanno spiegato perchè erano presenti e attivi ma non aderivano - quindi niente bandiere slai cobas ai blocchi, anche se questo ci penalizza nella visibilità mediatico/televisiva - alla linea impressa da Fim-Uilm allo sciopero, perchè esso doveva essere chiaramente contro RIVA e il GOVERNO MONTI CLINI, perchè la salvaguardia rigida della fabbrica e della continuità del lavoro - che lo slai cobas saldamente difende contro demagoghi e reazionari antioperai da strapazzo, che ne vogliono la chiusura con "reddito per tutti" - richiede l'acutizzazzione della lotta di classe all'interno contro Riva e i suoi sostenitori per una vera messa a norma.
Operai hanno sostenuto a gran voce che devono finire le discriminazioni e le calunnie di azienda, capi e di qualcun altro contro lo slai cobas, e altri operai hanno notato che mentre sindacalisti organizzatori lo sciopero si vedevano poco, lo slai cobas era sempre presente.
I blocchi sono proseguiti tutta la notte.
Un centinaio del Comitato ha fatto nel pomeriggio-sera il presidio alla portineria dei camion delle merci - ma camion da bloccare non ce n'erano; in serata gruppi del comitato erano presenti e attivi anche negli altri blocchi.
La Uilm, il sindacato più attivo tra i due promotori dello sciopero e che aveva parlato con il suo segretario anche dall'Apecar al mattino, sostiene la linea dell'andare a Roma a chiedere a Clini di sbrogliare la matassa.
Lo Slai cobas invece sostiene che i blocchi devono continuare anche nella prossima settimana paralizzando fabbrica e città e che se Tavolo vi deve essere con governo e tutte le parti, deve essere un Tavolo d'emergenza a Taranto, dove operai e masse popolari possono esercitare il massimo della forza e pressione.
Nello stesso tempo lo slai cobas per il sindacato di classe spiega che la lotta è prolungata e che bisogna costruire in fabbrica e città lo sciopero generale unitario e di massa recuperando alla lotta anche la componente Fiom, uno sciopero che mostri l'unità tra operai e masse popolari di Taranto - arma vincente contro Riva e lo Stato dei padroni nella difesa del lavoro e la salute - unità contrastata dalle componenti ambientaliste antifabbrica presenti anche nel Comitato che contrappongono operai che difendono il posto di lavoro alla lotta in città contro l'inquinamento.
Per questo lavoriamo per uno sciopero generale che proponiamo a tutti per il 19 ottobre.
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