Facciamo appello al popolo ad opporsi con forza ai piani di
espansione di Del Monte, Dole, SUMIFRU e altre grandi aziende agro-alimentari
che sfruttano e opprimono il popolo, distruggono l'ambiente e aggravano il
problema della sicurezza alimentare. Nuovo Esercito Popolare
Comunicato stampa
Ka EMILIANO LIBERTAD
Comando Ignacio "Eking" Balacuit
Nuovo Esercito Popolare North Central Mindanao
Il Nuovo Esercito Popolare paralizza i macchinari pesanti
della Del Monte nel Misamis orientale
Un'unità del Nuovo Esercito del Popolo, sotto il comando
Ignacio "Eking" Balacuit ha paralizzato cinque attrezzature pesanti
della Del Monte ieri, 26 agosto, intorno alle 7 del pomeriggio, nelle zone di Kagumahan,
Kinoguitan, Misamis orientale.
In questa regione, le aziende agro-alimentari sono impegnate
in una concorrenza agguerrita per ammassare terreni agricoli che servono come
fonte primaria di sostentamento per la grande maggioranza della popolazione.
Del Monte, Dole e SUMIFRU, spadroneggiando sul settore agro-alimentare, in
combutta con i grandi proprietari terrieri, sono i più aggressivi landgrabbers e cioè coloro che occupano terre
coltivate dai contadini per le colture alimentari e le convertono in colture
per la produzione di esportazione.
In questo momento, Del Monte è ancora in fase di preparazione
della terra nella recente espansione della sua piantagione di ananas in
Kinoguitan, Sugbongcogon e in altre aree limitrofe della zona del Misamis
orientale. Con una politica di stato a favore della classe dominante, per
agevolare l'ingresso di questa società, il 58° Battaglione di Fanteria dell'esercito
filippino è stato mobilitato per lanciare una serie di operazioni militari
contro il Nuovo Esercito Popolare per assicurare l'insediamento e la protezione
degli investimenti del capitalisti stranieri e dei proprietari terrieri.
Con la sua sete di profitti, alla Del Monte non può fregare
di meno se la gente della zona del Misamis orientale sarà ulteriormente
impantanata nella povertà. La cessione delle aziende agricole dei contadini e
delle loro famiglie non farà che peggiorare la scarsità di cibo e causerà un
aumento di forza lavoro disoccupata nelle campagne. Purtroppo, non tutti i
contadini cacciati via saranno assorbiti tra la manodopera delle piantagioni. E
coloro fortunati abbastanza da farsi assumere stagionalmente come lavoratori
agricoli a contratto dovranno fare i conti con condizioni di lavoro ingiuste,
come l'insicurezza del lavoro, la mancanza di prestazioni sociali e condizioni
di lavoro pericolose.
Dopo la grande tragedia causata dal tifone Sendong sulle
città di Cagayan de Oro e Iligan e comuni limitrofi, il National Democratic Front
of the Philippines-Mindanao ha dichiarato una moratoria sulla ulteriore
espansione delle piantagioni delle aziende agro-alimentari, e ne ha censurato
le pratiche di sfruttamento implacabile e oppressivo nei confronti dei
contadini, dei lavoratori e Lumads (indigeni) e le relative operazioni dannose
per l'ambiente.
I vuoti discorsi del Colonnello Osias (portavoce della quarta
divisione di fanteria dell'esercito filippino) sulla loro apparentemente
efficace difesa degli interessi della classe dominante, e cioè dei loro padroni
reali sono chiaramente incredibili. Essi potrebbero essere stati in grado, una
sola volta, di contrastare un piano per paralizzare le attrezzature della Del
Monte in un barrio (villaggio) quando si sono scontrati con una unità del Nuovo
Esercito Popolare lo scorso 2 agosto in Ampianga. Ma in molti barrios, si è
rivelato per loro impossibile affrontare ciascuna delle molte unità mobili del
NEP. A Kagumahan, non una delle loro unità ha ostacolato la missione del NEP.
Le aspirazioni delle masse contadine a possedere la terra che
coltivano potevano essere esaudite solo attraverso la rivoluzione agraria portata
avanti dal Nuovo Esercito del Popolo nelle campagne. L'ingresso di molte
piantagioni agro-alimentari non fa che rendere ancora più difficile questa aspirazione.
A causa di questo, i contadini hanno esteso volontariamente il loro sostegno a
tutto campo al NEP.
Nonostante le forti forze controrivoluzionarie armate della
classe dominante, in quanto vero e proprio esercito dei poveri, il NEP è
determinato a opporsi alla espansione delle attività di queste società e non
esiterà ad avviare azioni punitive contro di loro. Proprio questo mese,
l'esercito filippino ha subito diverse perdite negli scontri contro il NEP. Lo
scorso 15 agosto, quattro dei loro soldati sono stati uccisi, mentre altri due
sono rimasti feriti in uno scontro a Labas, San Isidro, Medina, Misamis
orientale, mentre uno è stato ucciso e uno è stato ferito lo scorso 12 agosto a
Purok 6, Bangbang, Medina.
A questo punto, dichiariamo il nostro impegno a difendere i
diritti e il benessere dei poveri e degli oppressi. Possa questo servire come
un avvertimento generale per gli altri. Inoltre, ribadiamo il nostro
avvertimento agli appaltatori a non fare affari o firmare contratti con queste compagnie
agro-alimentari antipopolari per evitare di essere invischiati nel conflitto.
Facciamo appello alle popolazioni delle zone colpite ad
opporsi con forza ai piani di espansione della Del Monte, Dole, SUMIFRU e altre
grandi aziende agro-alimentari che sfruttano e opprimono il popolo, distruggono
l'ambiente e aggravano il problema della sicurezza alimentare. Non dovrebbero
lasciarsi ingannare dalle pallottole zuccherate propagandistiche di queste
società che falsamente lasciano immaginare una vita confortevole offerta dalla
piantagione. Le piantagioni di ananas della Del Monte sono state impiantate a
Bukidnon anche prima della seconda guerra mondiale, ma guardando alle
condizioni dei contadini e dei Lumads che in origine erano proprietari delle
terre ora coltivate ad ananas, purtroppo, bisogna dire che fino ad ora sono
rimasti poveri, ancora più poveri di allora.
Allo stesso modo, gli esperti della guerra psicologica dalla
parlata zuccherosa della quarta divisione di fanteria nelle attività della loro
Comunità Organizzatrice per la pace e lo sviluppo (COPS), stanno nei fatti
avvelenando le menti delle popolazioni servendo bene i fini delle aziende
agro-alimentari che vogliono conquistare il consenso popolare affinché cedano
pacificamente i loro ultimi pezzi di terreno ai grandi capitalisti stranieri e
locali.
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