lunedì 24 settembre 2012

pc 24 settembre - Marchionne e Della Valle si accusano e litigano mentre quasi tutti gli operai del gruppo Fiat sono in cassa integrazione...


... ecco a cosa servono i soldi del governo

“Praticamente tutti gli stabilimenti Fiat stanno facendo ricorso agli ammortizzatori, in buona parte pagati da impresa e lavoratori.” e l'articolo che riportiamo sotto elenca anche quanto costa la cassa integrazione ordinaria e straordinaria e soprattutto quella in deroga che viene interamente scaricata sulla collettività dato che il 60% viene pagato dal governo e il 40% dalle Regioni.

Marchionne ha bisogno, e come, dei soldi del governo per continuare con gli ammortizzatori sociali dato che quasi tutte le fabbriche sono in difficoltà. E il bugiardo Monti glieli darà.

“Bisogna intervenire presto” dice il più che bugiardo sindacalista della Fim-Cisl, che sa bene che non partirà la produzione, cosa confermata da Marchionne che parla di ripresa, se va bene, dal 2014!


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Gli ammortizzatori. Cassino, Melfi e Mirafiori
negli stabilimenti “cassa” a rischio del prossimo anno

In gran parte degli stabilimenti Fiat tra meno di un anno rischiano di esaurirsi i periodi di cassa integrazione, se non si sbloccano gli investimenti per far partire le produzioni. Con la prospettiva di un ampio ricorso alla cassa straordinaria o in deroga.

È il sindacato a lanciare l'allarme: “A Cassino, Melfi e Mirafiori – spiega Ferdinando Uliano (Fim-Cisl) – se non si avviano i progetti, si rischia di sfiorare con i periodi di cassa. Bisogna intervenire presto, considerando che per avviare una nuova linea di produzione occorrono almeno 18 mesi e che tutti e tre i siti sono in ritardo”. Altre tre settimane di cassa integrazione ordinaria scatteranno dal 17 ottobre a Cassino – dove si produce la Bravo, la Delta e la Giulietta – e a Melfi, dove si produrrà la grande Punto (i lavoratori sono in Cigo fino al 25 settembre). “Se ritarda il progetto della Grande Punto si rischia il ricorso alla cassa straordinaria – aggiunge Uliano – in entrambi gli stabilimenti la copertura della cassa ordinaria finirà nell'estate del 2013 se la situazione non peggiora.” C'è poi Pomigliano, dove per la produzione della nuova Panda sono stati riassunti 2.200 lavoratori, periodicamente posti in cassa ordinaria (disponibile ancora per un anno), mentre restano da assumere i circa 1.500-1.800 dell'ex Giovan Battista Vico. Quanto a Mirafiori, l'azienda ha confermato l'investimento per i due Suv nell'incontro con i sindacati del 1° agosto, ma ha sospeso la partenza dei lavori delle infrastrutture: pochi operai sono impegnati sulla linea della Mito, la gran parte è in cassa per ristrutturazione delle linee fino a luglio 2013, e il ricorso agli ammortizzatori non ha risparmiato gli impiegati.
Non ha problemi di produzione, invece, la Sevel in Val di Sangro dove si realizza il Ducato, nonostante l'annuncio di una settimana di Cig. Desta preoccupazione Termini Imerese: il ministero dello Sviluppo ha convocato il 5 ottobre i sindacati per risolvere la questione esodati (si attende il decreto attuativo per il pensionamento di 450 operai con le regole ante-riforma Fornero) e la concessione del secondo anno di Cigs agli altri lavoratori, che altrimenti rischiano il licenziamento dal 1° gennaio.
“Gli ammortizzatori vanno garantiti anche ai lavoratori dell'indotto di Termini Imerese – afferma Giorgio Airaudo (Fiom) – con la Regione siciliana bisogna discutere per avviare la cassa in deroga. Va data una risposta anche ai lavoratori dell'IrisBus, dove è cessata l'attività”.
Praticamente tutti gli stabilimenti Fiat stanno facendo ricorso agli ammortizzatori, in buona parte pagati da impresa e lavoratori. Per la cassa ordinaria ogni azienda versa mensilmente l'1,90% della retribuzione lorda (fino a 50 dipendenti) o il 2,20% (oltre i 50). Il trattamento, che non può durare oltre 52 settimane, è pari all'80% della retribuzione (892 euro lordi per lavoratori che guadagnano fino a 1.931 euro, 1.073 euro oltre la soglia). Quanto alla cassa straordinaria il finanziamento è a carico dello Stato tramite la gestione interventi assistenziali dell'Inps, per la parte rimanente le parti pagano lo 0,90% della retribuzione mensile (0,30% i lavoratori e 0,60% i datori di lavoro). Può durare fino a 2 anni per ristrutturazioni, riorganizzazione o riconversione industriale. Mentre la cassa in deroga è per il 60% a carico dello Stato, per il 40 % delle Regioni. Con la legge di stabilità dovranno essere confermati i nuovi stanziamenti per 1 miliardo (2013), per 600 milioni (2014) e 400 milioni (2015). A fine mese verrà rifinanziata la quota nazionale (60%) relativa al 2011 e 2013 (1,6 miliardi), mentre un altro miliardo dovrebbe essere garantito dalle Regioni.

Il sole24ore
23 settembre 2012

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