... ecco a cosa servono i soldi del
governo
“Praticamente tutti gli stabilimenti
Fiat stanno facendo ricorso agli ammortizzatori, in buona parte
pagati da impresa e lavoratori.” e l'articolo che riportiamo sotto
elenca anche quanto costa la cassa integrazione ordinaria e
straordinaria e soprattutto quella in deroga che viene interamente
scaricata sulla collettività dato che il 60% viene pagato dal
governo e il 40% dalle Regioni.
Marchionne ha bisogno, e come, dei
soldi del governo per continuare con gli ammortizzatori sociali dato
che quasi tutte le fabbriche sono in difficoltà. E il bugiardo Monti
glieli darà.
“Bisogna intervenire presto” dice
il più che bugiardo sindacalista della Fim-Cisl, che sa bene che non
partirà la produzione, cosa confermata da Marchionne che parla di
ripresa, se va bene, dal 2014!
***
Gli ammortizzatori. Cassino, Melfi e
Mirafiori
negli stabilimenti “cassa” a
rischio del prossimo anno
In gran parte degli stabilimenti Fiat
tra meno di un anno rischiano di esaurirsi i periodi di cassa
integrazione, se non si sbloccano gli investimenti per far partire le
produzioni. Con la prospettiva di un ampio ricorso alla cassa
straordinaria o in deroga.
È il sindacato a lanciare l'allarme:
“A Cassino, Melfi e Mirafiori – spiega Ferdinando Uliano
(Fim-Cisl) – se non si avviano i progetti, si rischia di sfiorare
con i periodi di cassa. Bisogna intervenire presto, considerando che
per avviare una nuova linea di produzione occorrono almeno 18 mesi e
che tutti e tre i siti sono in ritardo”. Altre tre settimane di
cassa integrazione ordinaria scatteranno dal 17 ottobre a Cassino –
dove si produce la Bravo, la Delta e la Giulietta – e a Melfi, dove
si produrrà la grande Punto (i lavoratori sono in Cigo fino al 25
settembre). “Se ritarda il progetto della Grande Punto si rischia
il ricorso alla cassa straordinaria – aggiunge Uliano – in
entrambi gli stabilimenti la copertura della cassa ordinaria finirà
nell'estate del 2013 se la situazione non peggiora.” C'è poi
Pomigliano, dove per la produzione della nuova Panda sono stati
riassunti 2.200 lavoratori, periodicamente posti in cassa ordinaria
(disponibile ancora per un anno), mentre restano da assumere i circa
1.500-1.800 dell'ex Giovan Battista Vico. Quanto a Mirafiori,
l'azienda ha confermato l'investimento per i due Suv nell'incontro
con i sindacati del 1° agosto, ma ha sospeso la partenza dei lavori
delle infrastrutture: pochi operai sono impegnati sulla linea della
Mito, la gran parte è in cassa per ristrutturazione delle linee fino
a luglio 2013, e il ricorso agli ammortizzatori non ha risparmiato
gli impiegati.
Non ha problemi di produzione, invece,
la Sevel in Val di Sangro dove si realizza il Ducato, nonostante
l'annuncio di una settimana di Cig. Desta preoccupazione Termini
Imerese: il ministero dello Sviluppo ha convocato il 5 ottobre i
sindacati per risolvere la questione esodati (si attende il decreto
attuativo per il pensionamento di 450 operai con le regole
ante-riforma Fornero) e la concessione del secondo anno di Cigs agli
altri lavoratori, che altrimenti rischiano il licenziamento dal 1°
gennaio.
“Gli ammortizzatori vanno garantiti
anche ai lavoratori dell'indotto di Termini Imerese – afferma
Giorgio Airaudo (Fiom) – con la Regione siciliana bisogna discutere
per avviare la cassa in deroga. Va data una risposta anche ai
lavoratori dell'IrisBus, dove è cessata l'attività”.
Praticamente tutti gli stabilimenti
Fiat stanno facendo ricorso agli ammortizzatori, in buona parte
pagati da impresa e lavoratori. Per la cassa ordinaria ogni azienda
versa mensilmente l'1,90% della retribuzione lorda (fino a 50
dipendenti) o il 2,20% (oltre i 50). Il trattamento, che non può
durare oltre 52 settimane, è pari all'80% della retribuzione (892
euro lordi per lavoratori che guadagnano fino a 1.931 euro, 1.073
euro oltre la soglia). Quanto alla cassa straordinaria il
finanziamento è a carico dello Stato tramite la gestione interventi
assistenziali dell'Inps, per la parte rimanente le parti pagano lo
0,90% della retribuzione mensile (0,30% i lavoratori e 0,60% i datori
di lavoro). Può durare fino a 2 anni per ristrutturazioni,
riorganizzazione o riconversione industriale. Mentre la cassa in
deroga è per il 60% a carico dello Stato, per il 40 % delle Regioni.
Con la legge di stabilità dovranno essere confermati i nuovi
stanziamenti per 1 miliardo (2013), per 600 milioni (2014) e 400
milioni (2015). A fine mese verrà rifinanziata la quota nazionale
(60%) relativa al 2011 e 2013 (1,6 miliardi), mentre un altro
miliardo dovrebbe essere garantito dalle Regioni.
Il sole24ore
23 settembre 2012
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