*01/07/2012*
*Comunicato Stampa degli Studenti per la Resistenza (SFR)*
SFR condanna l’assassinio a sangue freddo di 20 tribali innocenti di Bijapur, Chattisgarh da parte dello stato fascista indiano. La polizia del Chattisgarh e la Forza di Polizia Centrale di Riserva dichiarano di aver ucciso 20 guerriglieri del Partito Comunista dell’India (Maoista). Circa 600 truppe della Forza di Riserva Centrale di Polizia e unità di commando del Battaglione Centrale per l’Azione Decisa (COBRA) hanno condotto un operazione nel distretto Bijabur del Chhattisgarh. La polizia del Chattisgarh lo ha definito il più grande “incontro” (leggi scontro a fuoco n.d.r.) nel periodo recente, gli abitanti dei villaggi stanno offrendo una descrizione totalmente differente dell’incidente. Secondo gli abitanti dei villaggi le forze di sicurezza hanno sparato ad una riunione pacifica di abitanti dei villaggi uccidendo 20 di essi, inclusi 5 bambini tra i 12 e i 15 anni, inoltre hanno aggredito sessualmente 4 ragazze teenager durante “l’incontro”. Dieci tra quelli uccisi erano tra i 15 e i 28 anni. “ Ci eravamo riuniti per discutere circa l’imminente festival del seme, che è tenuto ogni anno prima che inizi la semina” ha dichiarato Madkam Ganpat di Rajpetta. Ha detto che la riunione è continuata per diverse ore, quando i partecipanti sono stati improvvisamente circondati da un grande contingente di forze di sicurezza. “Le forze hanno aperto immediatamente il fuoco, tutti noi abbiamo provato a scappare via ma molti sono stati colpiti alle gambe, alla schiena e al petto,” ha dichiarato.
*Comunicato Stampa degli Studenti per la Resistenza (SFR)*
SFR condanna l’assassinio a sangue freddo di 20 tribali innocenti di Bijapur, Chattisgarh da parte dello stato fascista indiano. La polizia del Chattisgarh e la Forza di Polizia Centrale di Riserva dichiarano di aver ucciso 20 guerriglieri del Partito Comunista dell’India (Maoista). Circa 600 truppe della Forza di Riserva Centrale di Polizia e unità di commando del Battaglione Centrale per l’Azione Decisa (COBRA) hanno condotto un operazione nel distretto Bijabur del Chhattisgarh. La polizia del Chattisgarh lo ha definito il più grande “incontro” (leggi scontro a fuoco n.d.r.) nel periodo recente, gli abitanti dei villaggi stanno offrendo una descrizione totalmente differente dell’incidente. Secondo gli abitanti dei villaggi le forze di sicurezza hanno sparato ad una riunione pacifica di abitanti dei villaggi uccidendo 20 di essi, inclusi 5 bambini tra i 12 e i 15 anni, inoltre hanno aggredito sessualmente 4 ragazze teenager durante “l’incontro”. Dieci tra quelli uccisi erano tra i 15 e i 28 anni. “ Ci eravamo riuniti per discutere circa l’imminente festival del seme, che è tenuto ogni anno prima che inizi la semina” ha dichiarato Madkam Ganpat di Rajpetta. Ha detto che la riunione è continuata per diverse ore, quando i partecipanti sono stati improvvisamente circondati da un grande contingente di forze di sicurezza. “Le forze hanno aperto immediatamente il fuoco, tutti noi abbiamo provato a scappare via ma molti sono stati colpiti alle gambe, alla schiena e al petto,” ha dichiarato.
La sparatoria è
durata diversi minuti, hanno dichiarato gli abitanti dei villaggi, dopo di che
le forze hanno chiesto via radio un trattore che ha portato via una serie di
corpi.
“In seguito le
forze si sono accampate nel villaggio e mi hanno trascinato nei campi”, ha
dichiarato una ragazza di 14 anni in un’intervista. “Mi hanno buttato a terra, picchiato,
presa a calci, strappati i vestiti e tenuta ferma minacciandomi di
violentarmi”. Ha detto che altre 3 ragazze sono state molestate allo stesso
modo. “Le forze sono rimaste nei campi fino al mattino seguente”, ha detto Irpa
Raju. “Mio figlio è uscito fuori di casa per andare in bagno quando è stato
sparato da un poliziotto. Ramesh è corso in casa gridando ‘Ayo, Ayo [Mamma,
Mamma]’ ma le forze lo hanno seguito e ucciso nella nostra casa, davanti i miei
occhi”. Raju ha anche accusato i poliziotti di aver aperto il salvadanaio di
famiglia rubando cinquemila rupie.
Ieri, il Ministro
dell’Interno P Chidambaram ha detto che 3 importanti capi maoisti, Mahesh,
Nagesh e Somulu, sono stati uccisi “nell’incontro”. Non c’è Mahesh nella lista
ufficiale di quelli uccisi. Ci sono due Nageshes. Kaka Nagesh, chiamato anche Rahul, era uno
studente di 17 anni di classe 10. L’altro Nagesh, Madkam Nagesh, era un suonatore
professionale di dholak (strumento di
percussione popolare indiano n.d.r.) di 32 anni che era chiamato per
suonare durante i festival, ha dichiarato un abitante del villaggio. Nessuno
tra quelli uccisi “nell’incontro” aveva qualche precedente penale alla stazione
di polizia a Barsaguda, la giurisdizione in cui cadono i 3 villaggi chiamati
Sarkeguda, Kotteguda e Rajapetta. I poliziotti alla stazione hanno detto che
non sapevano nulla circa il fatto che fossero naxaliti (nome dato ai maoisti indiani n.d.r.). Tutti i presunti “grandi
maoisti” sembravano aver vissuto con le loro famiglie nei 3 villaggi. La
stazione di polizia è praticamente nella porta accanto, e un grande campo della
CRPF sorge solo a 3 kilometri. La squadra CoBRA sostiene di aver sostenuto “un
fuoco pesante” da parte loro per circa 3 ore, ma ha potuto recuperare solo una
bharmar (pistola locale n.d.r.)
insieme ai 19 corpi. I media (Sunday Express) hanno riportato la dichiarazione del
Comandante del Comitato dell’Area di Basaguda del Partito Comunista dell’India
(Maoista), “se loro (forze di sicurezza) hanno ucciso 21 naxaliti in un “incontro”,
pensate che non saremmo stati capaci di uccidere almeno qualcuno di loro? Hanno
mai ucciso cosi tanti dei nostri in una volta?”.
È abbastanza
chiaro che il modo in cui l’intero massacro è stato condotto non è nient’altro che
l’Operazione Green Hunt intensificata per mezzo dell’ Operazione Vijaya e
dell’Operazione Hakka.
È abbastanza
evidente che dopo la fase del "Salwa Judum" (utilizzo di civili armati in senso paramilitare n.d.r.) e la fase
dell’ Operazione Green Hunt, le operazioni anti-naxalite sono entrate in una
nuova fase variamente chiamata “Operazione Haka” e “Operazione Vijay". Questa
operazione ha avuto luogo nell’area Abujhmaad/Maad molto in profondità nella
foresta; un gran numero di forze paramilitari congiunte di circa 3000 vi hanno
partecipato. Mentre i resoconti della polizia parlano di campi naxaliti
distrutti, scontri e arresti con i maoisti, la realtà è che le case sono state
bruciate, adivasi e abitanti dei villaggi sono stati picchiati, tra cui
picchiati a morte, e quelli arrestati non sono stati presentati dinnanzi ai
giudici. Durante la fase del "Salwa Judum" sono state documentate
circa 500 morti in affidavit (negli
ordinamenti di common law trattasi di dichiarazione scritta resa da una persona
sotto giuramento davanti un ufficiale giudiziario e avente natura probatoria
n.d.r.) solo in una parte del Bastar del Sud. Un’altra lista di 192 uccisioni
extra giudiziali, si presume siano accadute in Dantewada durante l’Operazione
Green Hunt, tra il 2009 e il 2011.
Questo è il
numero ufficiale. Il numero attuale è superiore.
Il Chattisgarh
non è l’unico posto dove è avvenuta la brutalità delle forze di sicurezza.
In tutto il paese
le forze di sicurezza e la polizia è impegnata nell’uccisione di tribali e
dalits. Sotto la veste di “terrorismo” lo Stato Indiano è pesantemente impegnato
in una caccia alle streghe.
E per I tribali è
il “maoismo”. I nomi possono essere differenti, ma l’agenda dello Stato Indiano
è zittire le voci dissidenti contro il bottino aziendale, le atrocità delle
caste e la violenza [dell’amministrazione
n.d.r.] comunale. Le forze di sicurezza stanno fronteggiando una resistenza
militante dai popoli del Kashmir e del Nord-Est. La storia è ovunque la stessa.
Quindi il racconto propagandato dalle forze di sicurezza riguardante
l’uccisione di 20 tribali in Chattisgarh non è altro che una farsa, una bugia.
Anche se erano Maoisti, non da nessuna licenza allo Stato di ucciderli. Il
Maoismo non emerge fuori dalla fantasia ma dalla Repressione di Stato in varie
forme. Quindi è la violenza strutturale che è responsabile della sua emersione.
Ancora una volta condanniamo il massacro.
Abbasso la repressione
di Stato!
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