la solidarietà e il sostegno di proletari comunisti
GIUSTIZIA
PER RICCARDO GIUSTIZIA PER VIAREGGIO
Presidio dalle 10,30 alle 13,00 davanti
al Tribunale di Lucca per il sostegno a Riccardo, Via Galli Tassi, n.
61
Si svolgerà domani presso il Tribunale di Lucca,
davanti al giudice del lavoro Luigi Nannipieri, la prima udienza per il ricorso
contro il licenziamento del ferroviere, Riccardo Antonini. Il nostro compagno di
lavoro è stato licenziato con l'accusa di incompatibilità, per aver prestato la
sua consulenza tecnica gratuita, prima ad alcuni familiari delle vittime e poi
al sindacato Filt-Cgil, nell'ambito del procedimento penale in corso per il
disastro ferroviario del 29 giugno 2009, nella delicatissima fase dell'incidente
probatorio. Questo disastro, tra i più gravi accaduti in Italia, ha causato 32
vittime, centinaia di feriti e la distruzione di un'intero quartiere della
città. Nel processo sono ora indagati i massimi dirigenti delle Fs e la stessa
società RFI. Ricordiamo che Riccardo vive a Viareggio e che lavorava proprio in
stazione a pochi metri dal luogo della strage è da ritenersi un sopravvissuto
poiché se l'incidente fosse avvenuto in orario di lavoro egli, assieme a tutti i
colleghi, si sarebbe trovato coinvolto nell'esplosione.
La nube di gas formatasi a seguito della
fuoriuscita di gas dallo squarcio di una delle cisterne deragliate incendiandosi
ha infatti creato numerose esplosioni ed un enorme incendio che ha coinvolto
un'area molto estesa. Riccardo, che come viareggino, attivista sindacale e politico ha
intrapreso assieme ai familiari delle vittime, a molti altri cittadini e
ferrovieri, una preziosa battaglia civile per migliorare la sicurezza
ferroviaria e per arrivare all'accertamento della verità, in questi tre hanno è
sempre stato presente ed attivo promotore di ogni iniziativa svolta a Viareggio,
sia sulla strage che sul tema più generale della sicurezza sul lavoro e delle
ferrovie.
A seguito di ciò, dopo una prima diffida per
attività incompatibile, con la quale l'azienda gli intimava di abbandonare la
difesa dei familiari superstiti poiché da considerare come una lesione del
rapporto di fiducia, è partita prima una sanzione disiplinare di 10 giorni di
sospensione e poi la lettera di licenziamento. A difesa di Riccardo si sono schierati migliaia di persone,
Enti, assemblee elettive, personalità della cultura e dello spettacolo, i
lavoratori e l'intera comunità della Versilia che per protestare contro la
protervia delle Fs hanno effettuato uno sciopero generale proclamato indetto
dalla Cgil il 6 dicembre 2011. Mentre Rfi contesta ad un suo dipendente
l'impegno civile a fianco del sindacato per accertare la verità nelle aule del
Tribunale, la stessa RFI retribusce un consulente tecnico d'Ufficio nominato dal
GIP. Crediamo che quello di Riccardo sia una legittima e doverosa attività di
partecipazione democratica di un lavoratore dipendente per la difesa della
sicurezza, mentre quella del consulente sia una gravissima situazione - non
dichiarata ma scoperta in aula - di conflitto di interessi, tra un consulente
che dovrebbere essere neutrale, ed è invece retribuito da una delle società
indagate. Per giustificare Il barbaro licenziamento di Riccardo Antonini la
stessa azienda gli ha attribuito una serie di fatti accaduti a Genova durante la
dura contestazione a Mauro Moretti da parte degli stessi familiari e degli
attivisti no Tav. Un palese tentativo di screditare Riccardo e 'cercare' cavilli
giuridici per sostenere la tesi del licenziamento che altrimenti non reggerebbe.
Siamo e ssaremo a finco di Riccardo in questa dura battaglia per il suo posto di
lavoro, consapevoli che i rapporti di forza tra i lavoratori e le imprese si
sono ulteriormente indeboliti sul piano del diritto a segiito della scellerata
modifica dell'art. 18.
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