sabato 7 luglio 2012

pc 7 luglio - la condanna dei vertici di polizia per Genova G8 2001


La cosa che, secondo i mass media, dovrebbe sconvolgere di più alla notizia della sentenza sul G8 che condanna alti funzionari della polizia per le violenze alla Diaz, è che adesso vengono decapitati i vertici della polizia, vale a dire tutti i personaggi che in questi 11 anni sono stati protetti, salvaguardati, promossi, fino ad essere divenuti uomini chiave dell'apparato repressivo dello Stato.
Questo mette a nudo, invece, cosa è stato e cosa è diventato lo Stato in questi 10 anni, come esso si sia, per così dire, consolidato come Stato di polizia, di cui Genova è stata chiaramente una sorta di anteprima concentrata. La sentenza quindi è in realtà un atto di chiarezza contro lo Stato attuale.
Ma se giustamente contiene la sospensione dalla cariche e quindi la rimozione di questi funzionari, si tratta di un atto che anche se attuato è molto lontano dal rendere giustizia, dal colpire seriamente questi criminali di Stato, autori di crimini orrendi e vili, un chiaro manifesto personale di quanto putrido sia questo Stato e il suo apparato repressivo.
E nelle caratteristiche assunte da questo Stato di polizia ci sta l'infinita serie di crimini quotidiani, di cui i vertici di polizia ma anche i suoi singoli componenti si sono macchiati e si macchiano tutti i giorni, che solo mettere in un dossier ci offrirebbero un quadro ancora parziale di una polizia che sicuramente ha ucciso più della stessa criminalità organizzata.
Naturalmente questa sentenza, che pure va difesa e sostenuta a fronte dei processi anche in corso che pretendono di condannare a centinaia di anni di carcere manifestanti di Genova, contiene però l'ingiustificata prescrizione per reati commessi dai 400 poliziotti che effettuarono la 'macelleria messicana' della Diaz. Ognuno di essi è un vile massacratore che meriterebbe anni di carcere ed è parte di quel gigantesco apparato di sbirri che per tre giorni a Genova commise ogni genere di violenze impunite: le cariche, i pestaggi, le torture di Bolzaneto e il crimine simbolo di quelle giornate: l'uccisione di Carlo Giuliani. Come non rilevare che lo sbirro assassino Mario Placanica non è risultato colpevole di niente e lasciato libero, anche con le scuse mediatiche – questi che oggi viene rinviato a giudizio per la violenza sessuale ai danni della figlia, una bambina di undici anni, a dimostrazione di quello che era ed è realmente, una feccia fascista.
Ma pressoché tutti gli sbirri di Genova sono come Placanica. Per questo la sentenza di Genova è reale e nello stesso tempo paradossale, cioè mostra la “giustizia possibile” nella sua forma estrema oggi, che altro non è che una ingiustizia conclamata. Essa dichiara che i capi della polizia sono colpevoli ma non riesce a dimostrare le responsabilità di De Gennaro, “il capo dei capi”, per così dire, e lascia totalmente in ombra le responsabilità politiche. Sembra appunto come il film 'Diaz', utile, ma il massimo possibile se non si vuole mettere in discussione l'elemento di “sistema” che ha prodotto Genova, il dopo Genova e la storia tuttora in corso d'opera.
Casualmente notiamo che proprio nella stessa giornata di ieri, sia pur in un solo giornale, la Stampa di Torino, un trafiletto annuncia che ci sono nuove piste per non archiviare l'indagine su 'Piazza Fontana', che ci sono elementi inediti, testimonianze che possono permettere di arrivare alla verità, da Tribunale, rispetto a una strage di Stato la cui verità è ben nota.
Ora, però, anche su questa sentenza sulla Diaz la partita si riapre, e la discussione deve riaprirsi. Perchè, poi, noi siamo assolutamente dell'opinione che quel movimento non sia stato sconfitto dalla violenza dello Stato ma dai limiti interni che esso aveva, pur avendo le potenzialità per far pagare un alto costo politico allo Stato e al sistema sui fatti di Genova. Questa però è un'altra storia.
Ora è importante sviluppare con più forza di prima la lotta contro lo Stato di polizia, il moderno fascismo che va da Berlusconi a Monti, e lottare per l'unica giustizia, che è quella proletaria, ottenibile con la rivoluzione e il potere proletario.

proletari comunisti -PCm-Italia
7 luglio 2012

Nessun commento:

Posta un commento