mercoledì 4 luglio 2012

pc 4 luglio - LA LOTTA DEGLI OPERAI EFFER OTTIENE RISULTATI


Gli operai tenuti in maniera discriminatoria in cassa integrazione da gennaio, la maggiorparte dello Slai cobas per il sindacato di classe, da lunedì 2 luglio sono tutti rientrati al lavoro. Questo è stato il frutto della lotta che ha visto presidi alla fabbrica e alla confindustria e soprattutto la riuscitissima fermata di tutti gli operai del 29 maggio, tenuto conto che neanche poche settimane fa azienda e confindustria avevano dichiarato che nessuna rotazione vi sarebbe stata fino a gennaio 2013 e pertanto che gli operai del cobas Effer dovevano continuare a stare fuori per almeno altri 6 mesi.
Oggi invece gli operai del cobas rientrano a testa alta, portando un messaggio positivo a tutti operai, mentre i sindacalisti, in particolare Fim e Fiom che hanno fatto di tutto, spargendo falsità, per impedire l'entrata del cobas, devono abbassare la testa.

Anche sul fronte del gravissimo provvedimento disciplinare che aveva colpito i due operai più attivi dello Slai cobas per il sindacato di classe, la lotta e la immediata risposta del cobas Effer ha pagato; l'azienda è stata costretta a trasformare la “sospensione cautelare” che nel CCNL metalmeccanico è il primo passo del licenziamento senza preavviso, in 3 giorni di sospensione, ancora però da indicare. Fermo restando che impugneremo anche questi 3 gg. perchè comunque illegittimi, è stato evidente che l'azienda ha dovuto fare un significativo passo indietro, sia sul fronte concreto del provvedimento, sia nel suo piano di portare, con l'aiuto dei “suoi” sindacati, un pesante messaggio di intimidazione verso tutti gli operai.

Certo, questa fase della lotta non è stata facile, il connubio antioperario azienda/sindacati confederali con l'aperta azione di pressione (tutto lo staff dirigenziale della Effer era sceso apposta da Bologna) direttamente verso ogni operaio, sia verso chi si era cancellato da fiom, fiom e uilm perchè rientrasse nei ranghi, sia soprattutto verso gli iscritti al cobas, poteva creare un clima di effettivo ricatto anti cobas, anti lotta, e voleva fare terra bruciata intorno agli operai d'avanguardia del cobas.

Questo non è accaduto! Grazie alla determinazione, alla chiarezza e al corretto rapporto verso tutti gli operai da parte del cobas Effer. Nello stesso tempo, proprio nella fase più complicata, si è dovuto fare pulizia interna contro il personalismo, atteggiamenti e concezioni stupidamente estremiste e chiacchiere da facebook che sono fuori da metodi proletari, portate nella lotta Effer da un compagno dello Slai cobas per il sindacato di classe, ex operaio Ilva, a cui era stata data la responsabilità di seguire le fabbriche metalmeccaniche. Ma anche questa "lotta" è servita per una linea chiara che oggi ha portato a questi risultati. 
Oggi i rientri e il passo indietrio sulla sospensione, sta portando altri operai ad entrare nel cobas Effer.

Ora, si apre una nuova fase:
occorre vigilare affinchè l'azienda in autunno non ricominci a parlare di esuberi e a mettere in atto una procedura di mobilità;
affrontare con gli operai il problema delle condizioni di livello, salariali, all'interno di una piattaforma per il contratto metalmeccanico, alternativa a quella presentata da fim uilm;
andare a nuove elezioni delle Rsu, per una presenza a tutti gli effetti del cobas Effer.

Nessun commento:

Posta un commento