venerdì 25 maggio 2012

pc 25 maggio - massimo sostegno alla manifestazione NOTAV di arquata scrivia

SABATO 26 MAGGIO,

sei anni dopo la marcia Serravalle - Arquata contro il Terzo Valico alla quale parteciparono 2.500 persone,
SECONDA MARCIA attorno ad Arquata toccando alcuni luoghi che subiranno sconvolgimenti irreparabili sull’ambiente e sulla vivibilità di quei territori.
Ovviamente Arquata è il simbolo di ciò che avverrebbe lungo l’intera tratta, oltre a rappresentare l’unico Comune in cui non si chiedono contropartite in rotatorie, strade e campetti di calcio, ma si dice chiaramente NO secco a un’opera inutile, dannosa, costosissima e senza alcun beneficio per i 100.000 abitanti che le vivono accanto.
Un beneficio ci sarà, però, e riguarderà chi la costruirebbe (senza controlli, senza rischi, senza problemi di gestione) , per i partiti e i politicanti che hanno ricevuto tangenti, per i sostenitori della cosiddetta “crescita” fatta di calcestruzzo, di distruzioni ambientali, di cementificazione dei terreni agricoli, di particolarismi gretti, di offuscamento delle intelligenze, della solidarietà, e del legame uomo-ambiente-storia che crea una comunità.
L’appuntamento è per le ore 15 dinanzi alla stazione ferroviaria di ARQUATA.
Hanno aderito molte associazioni, la FIOM e il sindaco di Arquata.
Per coloro che ritengono di non essere coinvolti,  per coloro che pensano che tanto ci pensano altri, per chi ritiene che i tempi siano lunghi o che “Tanto se hanno deciso di farlo lo fanno”, e quindi si defilano, vorrei riproporre una poesia che è una frustata per i pigri mentali, per i lagnosi, per i torpidi, per coloro che sanno solo delegare.

Prima sono venuti a prendere gli zingari,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo zingari;
poi sono venuti a prendere gli ebrei,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo ebrei;
poi sono venuti a prendere i comunisti,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo comunisti;
poi sono venuti a prendere gli omosessuali,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo omosessuali;
infine sono venuti a prendere noi,
e non c’era più nessuno capace di protestare.

Martin Niemöller








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