La repressione non ci fa paura, la nostra lotta sarà sempre più dura!
Stamattina le lavoratrici e i lavoratori dello Slai Cobas per il sinadacato di classe hanno dato vita al Policlinico di Palermo ad un forte e combattivo sit-in davanti la direzione generale dell’azienda, per protestare contro l’ABUSO DI POTERE e la pesante sanzione disciplinare irrogata dal direttore generale, nei confronti della dirigente del Cobas e componente RSU.
A fianco di Mimma e del Cobas, al grido “SE TOCCANO UNA, TOCCANO TUTTE!”, è scesa anche una delegazione delle lavoratrici della scuola, delle precarie delle cooperative sociali e delle disoccupate ex postali, aderenti allo SLAI COBAS per il sindacato di classe provinciale.
Tutte quante, armate di striscione, cartelloni, bandiere, megafono e volantini, hanno denunciato a gran voce e in presenza della stampa, l’ennesimo attacco persecutorio orchestrato dai vertici aziendali contro chi, con grande forza, coraggio e dignità, sta portando avanti da tempo, unitamente alle altre lavoratrici e lavoratori del Cobas, la battaglia per la reale difesa dei diritti dei lavoratori, negati da anni.
Sono stati denunciati,inoltre, l’arroganza e il bieco maschilismo dei vertici aziendali, e soprattutto del direttore generale, nell’accanimento e nel tentativo di mettere a tacere non solo una delegata sindacale troppo scomoda, ma principalmente una DONNA. Per questi “egregi signori” è ancora più insopportabile il fatto che a dar loro fili da torcer sia proprio una lavoratrice/donna!
E’ stata pure contestata, senza mezzi termini, la politica dei sacrifici e del risparmio, sulla pelle di lavoratori ed ammalati, incarnata dal manager, degno compare di Monti, fatta di continui tagli al salario e ai fondi per l’assistenza. Politica che ha portato ad un maggior impoverimento delle tasche dei lavoratori e ad un netto peggioramento delle loro condizioni di lavoro, per non parlare della vergognosa ed infima qualità dell’assistenza, che di recente ha prodotto finanche dei morti. Politica che il Cobas ha contrastato fin dall’inizio, senza tentennamenti o cedimenti.
Sono stati denunciati, infine, il supersfruttamento soprattutto delle infermiere, OSS e OTA, oltre i continui trasferimenti punitivi ed il mobbing contro e principalmente le lavoratrici “ribelli” o più deboli.
A dare la propria solidarietà alla dirigente del COBAS, via via sono arrivati pure dei lavoratori iscritti alle altre OO.SS., visibilmente indignati e schifati per quanto accaduto alla stessa, e per le misere condizioni in cui versa la maggioranza dei lavoratori A.O.U.P, grazie anche alla connivenza dei sindacati confederali.
Durante l’iniziativa di protesta, è stato comunicato che, in risposta agli attacchi ricevuti e a tutti i vari misfatti, il Cobas non è stato con le mani in mano e non ha affatto arretrato, anzi, ha presentato degli esposti anche alla procura, esposti per i quali vi sono delle inchieste in atto.
E’ stato anche ribadito che non bisogna aver paura, perché ci sarà un momento, non lontano, in cui gli “aguzzini” pagheranno tutto e caro! Come diceva il sorcio alla noce…
Intanto il Cobas sta lavorando, anche nella RSU, per il ripristino dei diritti scippati, a cominciare dall’indennità di amministrazione.
Ma è bene ricordare ancora un volta, che per fermare il massacro dei diritti, la mortificazione della dignità e la dittatura che avanza, non basta lamentarsi, è necessaria la RIBELLIONE, l’ORGANIZZAZIONE nel COBAS, l’UNITA’ e la LOTTA delle lavoratrici e lavoratori.
Lavoratrici Slai Cobas per il sindacato di classe –Policlinico Pa, 21.05.2012
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