Nella denuncia del piano Marchionne, dell'azione della Fiat a Melfi per quando riguarda le condizioni operaie, giustamente si sta evidenziando l'elemento di attacco frontale alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.
Alla Fiat Sata “il continuo aumento dei ritmi di lavoro nel reparto montaggio ha provocato nel corso degli anni agli operai tendiniti, ernie al disco, protusioni e dolori muscolo articolari.”.
Ebbene, proprio questo è quello che è avvenuto nei giorni precedenti il licenziamento dei delegati e dell'operaio in sciopero alla Fiat Sata. E' questo aumento dei carichi di lavoro che ha originato gli scioperi. E non è casuale che uno dei due delegati licenziati è un delegato RLS che aveva anche come propria funzione un sostanziale doppio motivo per mettersi alla testa di questo sciopero.
Allo stabilimento di Piedimonte San Germano, il rappresentante della Fmlu/Cub dopo aver denunciato evidenti situazioni di pericolo per la sicurezza dei lavoratori nel reparto finizioni esposti a rischio dei fumi di scarico delle vetture in movimento nel fabbricato 0, è stato immediatamente allontanato in altro reparto.
E' evidente, quindi, che questo piano ha e avrà pesantissimi effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. Il sistema produttivo e di organizzazione del lavoro che si vuole impiantare e imporre è nocivo e invalidante.
L'Ergo Uas e una maggiore applicazione del Wcm sono l'evoluzione del Tmc2. Con questi sistemi di produzione gli operai sono ridotti ad appendice delle macchine e - come dicono anche analisti, sociologhi, giornalisti -“robottizzati”.
Ma si tratta di operai in carne ed ossa, le cui carni e le cui ossa vengono vilipese e spezzate dal regime di sfruttamento che si impone.
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