FIAT POWERTRAIN: 40% DI ADESIONI ALLA GIORNATA DI SCIOPERO PROCLAMATO DAL SOLO SLAI COBAS CONTRO I LICENZIAMENTI POLITICI ED I RICATTI DEL FACCENDIERE MARCHIONNE
Scritto da redazione
Venerdì 23 Luglio 2010 22:24
FIAT POWERTRAIN: 40% DI ADESIONI ALLA GIORNATA DI SCIOPERO PROCLAMATO DAL SOLO SLAI COBAS CONTRO I LICENZIAMENTI POLITICI ED I RICATTI DEL FACCENDIERE MARCHIONNE, I REPARTI CONFINO, IL MANCATO PAGAMENTO DEL PDR ED IL MANCATO RINNOVO DELLE RSU DECADUTE DA PIU’ DI UN ANNO A POMIGLIANO
Si è attestata al 40% la partecipazione dei lavoratori del 1° e del 2° turno alla Fiat Powertrain di Termoli dove nei giorni scorsi è stato licenziato Giovanni Musacchio militante del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso reo, secondo l’azienda, di avere portato solidarietà al “fronte del NO” ai cancelli di Pomigliano in occasione del referendum del 22 giugno. Un’alta adesione contro l’attacco di matrice eversiva con la quale la Fiat vorrebbe controriformare tutti i diritti dei lavoratori e quelli sindacali all’interno della fabbriche del gruppo e dell’indotto.
Risale infatti a solo qualche giorno fa l’ennesima provocazione di Marchionne che ha fatto recapitare a molti lavoratori della SEVEL DI VAL DI SANGRO una lettera con la quale minaccia di licenziamento i lavoratori ammalati benché giustificati da certificazione medica secondo le vigenti normative legali e contrattuali. Una provocazione già respinta a Pomigliano dove sono stati reintegrati proprio recentemente con sentenza della magistratura ed assistiti dall’ufficio legale dello Slai cobas due lavoratori licenziati con analoghe e strumentali motivazioni nel 2006.
Una campagna intimidatoria, quella di Marchionne, che attraverso gravi provvedimenti repressivi diversificati tra le fabbriche: dai licenziamenti politici di Termoli, Melfi e Torino ai reparti confino come quello di nola dal taglio dei diritti al “furto” del premio di risultato e al mancato rinnovo delle RSU dimostra la pretesa della trasformazione autoritaria del rapporto di lavoro.
Ma le lotte dei lavoratori per la tutela della democrazia dei loro diritti e di quelli sindacali hanno costretto Marchionne a togliersi la maschera e rivelare tutto quanto il disprezzo della Fiat per le normative di legge , contrattuali e costituzionali. La fiat osa chiedere le leggi di mercato per i diritti dei lavoratori e l’assistenza di stato per sé, sia a livello internazionale che in Italia dove oggi giunge addirittura a ricattare lo Stato, le forze politiche e i sindacati chiedendo nuove multimilionarie prebende pubbliche per tenere le residue produzioni in Italia. Grave è che nessuno, ad oggi, intende chiedere conto alla fiat dei 500 miliardi di euro di finanziamenti pubblici erogatigli negli ultimi 30 anni e usati dall’azienda in violazione dell’art. 41 della costituzione per chiudere le fabbriche, licenziare e delocalizzare all’estero. Il faccendiere Marchionne restituisse questi soldi allo Stato invece di continuare nelle sue politiche parassitarie !
oggi MANIFESTAZIONE CON CORTEO A TERMOLI
CONCENTRAMENTO: PIAZZA DONATORI DI SANGUE ORE 17.00
Hanno aderito e/o dato solidarietà: RSU Fim Fiom Uilm Fiat Powertrain Termoli – CGIL Regione Molise – UIL provinciale – USB nazionale – IdV, PRC, PdCI, Sinistra e Libertà, regionali – Michele Petraroia c.reg.PD – Comitato Precari scuola Molise – FGCI Molise.
Slai Cobas Coordinamento Nazionale
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