venerdì 23 luglio 2010

pc quotidiano 23 luglio - fiat .. da termini imerese

Come è andata l'assemblea del 21 a termini imerese.

Circa 200 (e non 500 come dice la Fiom) delegati Fiom provenienti da diverse parti della Sicilia hanno partecipato all’assemblea, tenutasi nella villa comunale di Termini Imerese, il 21 luglio, indetta dalla Fiom su indicazione della Fiom nazionale, operai non delegati veramente pochi, nonostante lo sciopero di 8 ore indetto per l’occasione che ha visto una partecipazione non esaltante.
È stata una assemblea abbastanza noiosa e inconcludente rispetto a contenuti e modalità.
D’altronde se fosse stato per la Fiom locale non si sarebbe fatta nemmeno questa assemblea… lo ha anche ricordato un operaio della Ergom: “ringraziamo Landini per aver riacceso i riflettori su Termini”!

L’intento dichiarato non era quello di fare una discussione tra operai e decidere come continuare ad agire in risposta alla chiusura della fabbrica decisa dalla Fiat di Marchionne, ma di invitare le autorità locali e soprattutto esponenti politici della Regione Siciliana per avere delle risposte.



Anche questo intento non è riuscito per l’assenza di politici della Regione, dell’assessore all’industria Venturi e del presidente Lombardo… e quindi c’è stata una serie di interventi senza proposte concrete, a parte quelle portate già pronte da Landini: il 28 luglio a Roma un incontro con i parlamentari e il 16 ottobre (Sabato) manifestazione nazionale dei metalmeccanici e di tutti i lavoratori a Roma.



È stato denunciato genericamente il processo di deindustrializzazione in Sicilia, le tante vertenze aperte ancora senza risposta, ma non è stata detta una parola sulla linea e sulle forme di lotta per fermare questo processo, soprattutto dopo gli ultimi attacchi agli operai con licenziamenti politici; non una parola su proposte più incisive, come una manifestazione di rilievo nazionale davanti ad una fabbrica simbolo degli effetti primi e ultimi del piano marchionne, la chiusura della fiat di termini imerese (siamo gli unici a dirlo portandolo nel volantino che abbiamo distribuito e relativamente ben accolto):
La Fiom dice che non è una questione locale ma centrale e nazionale, ma nei fatti continua a non porla davvero al centro; tutti hanno detto che non c’è più tempo ma a cominciare dai responsabili Fiom locali, come Mastrosimone, continuano a non tener fede neanche alle parole che dicono. Anche in questa assemblea hanno dovuto ricordarlo altri, il sindaco e il prete (che ha addirittura detto che “bisogna riprendere il coraggio di osare del 2002”), nei loro interventi che “servono altre iniziative”, “Termini è un simbolo per tutto il paese…” e soprattutto che “non si sente la presenza dei lavoratori [rispetto al passato]!”

Gli unici applausi a scena aperta e sinceri sono stati quelli dedicati agli operai di Pomigliano che hanno saputo dire di no al padrone… e la solidarietà ai licenziati.

La scaletta degli interventi già predisposta e la parola veniva data solo ai delegati Fiom e ai politici, che però tranne un senatore di IdV e un rappresentante del PD, non c’erano.

una assemblea inutile o meglio utile a capire che non è questa la strada
che fermerà il piano Fiat e bloccherà la chiusura di termini Imerese

dal
comitato di sosstegno alla lotta contro la chiusura
palermo-termini imerese

22-7-2010

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