MASSIMO NUMA: ANCORA TU
'La busjarda' di venerdì 23 luglio riporta un articolo di M.Num. - suppongo si tratti del pennivendolo ultrareazionario Massimo Numa - che racconta, naturalmente a suo modo, la vicenda del reimpatrio di Ben Sabri, un 32enne tunisino prigioniero nel Cie di corso Brunelleschi a Torino.
Tutto è iniziato nel primo pomeriggio di lunedì quando, per evitare di essere ricacciato al proprio Paese, l'immigrato in questione è salito sul tetto della prigione.
Nel corso della stessa giornata si è formato un presidio permanente di antirazzisti per sostenere la sua lotta.
Giovedì mattina, intorno alle ore 7:30, la resa; lo scribacchino reazionario racconta così le fasi finali della lotta: "Gli anarchici e gli autonomi dei centri sociali che, da quattro giorni, hanno organizzato un presidio nei giardini di corso Brunelleschi, dicono che, all'alba, mentre cercavano di ritardare le operazioni della polizia, coordinata dai responsabili dell'Ufficio stranieri, sarebbero stati 'caricati e manganellati'. Poi la voce che Ben Sabri era caduto, rompendosi un braccio. La questura, con un comunicato ufficiale, ha smentito sia le cariche che il ferimento del tunisino".
Se non fosse l'essere ignobile che è, sempre al servizio dei poteri forti della città, il Numa eviterebbe di scrivere certe cose: è ovvio che la questura neghi le sistematiche violenze che i suoi uomini perpetrano all'interno del Cie, nonché a chi cerca di opporsi al dilagare del razzismo di Stato.
Torino, 24 luglio 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino
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