lunedì 3 ottobre 2022

pc 3 ottobre - Sigonella e guerra: ancora milioni di dollari per potenziare l’apparato di telecomunicazioni anche per il settore nucleare

 
All'interno di tutte le manovre di guerra in corso, gli Stati Uniti rafforzano tutti i loro piani, aumentando le spere militari già stratosferiche [Secondo i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), aggiornati ad aprile 2021, l'America del Nord spende 778 miliardi di dollari, pari al 3,7% del suo prodotto interno lordo, ma soprattutto pari al 39% dell'intera spesa militare di tutte le nazioni mondiali (1.981 miliardi di dollari), Ansa], aggiungendo altre centinaia di milioni per rafforzare i sistemi di comunicazione piazzati in tutto il mondo compreso la base militare Usa di Sigonella in Sicilia.

L'imperialismo italiano, come si vede, è strettamente legato a quello USA, è per questo che, come diciamo nell'editoriale del 26 settembre a proposito della guerra in Ucraina: "Sul fronte dell’opposizione interna va sviluppata ogni lotta che indebolisca l’azione e il ruolo del nostro imperialismo sul piano militare, economico e culturale. Azione imperialista che si muove lungo l’asse Draghi-Meloni e che da al nostro imperialismo un ruolo di prima fila, con l’aumento delle spese militari, l’uso delle forze armate, dei soldati e delle Basi Usa, non solo nel teatro contiguo all’Ucraina ma in tutti i paesi dell’Est Europa e del Mediterraneo."
A questo proposito riportiamo un articolo di Antonio Mazzeo che aggiorna sullo stato di ammodernamento degli apparati di comunicazione degli Usa come il Muos di Niscemi, e in questo caso su quelli di Sigonella.

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Saranno potenziate nella base siciliana di Sigonella le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare. Nei giorni

scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza  High Frequency Global Communications System (HFGCS). “Le attività del contractor interesseranno le apparecchiature radio di terra, le infrastrutture di rete e i sottosistemi di antenne associati che supportano le comunicazioni militari dei centri di comando e controllo strategici”, spiega l’US Air Force.

I lavori di miglioramento della rete HFGCS saranno completati entro il 30 agosto 2028 e interesseranno le 14 installazioni militari che ne fanno parte in territorio USA e all’estero: la base aerea di Andrews, Maryland; RAF Croughton, Inghilterra; Diego Garcia nell’Oceano Indiano; la Joint Base Elmendorf-Richardson, Alaska; Barrigada e Finegayan, Guam; Lualualei e Wahiawa, isole Hawaii; Lajes, Portogallo; Offutt, Nebraska; Isabella e Salinas, Porto Rico; Yokota, Giappone; la stazione aeronavale (NAS) di Sigonella, Sicilia. In quest’ultima base la stazione terrestre del Global HF System è in funzione perlomeno dal maggio 2001.

L’High Frequency Global Communication System è il sistema di stazioni terrestri per le telecomunicazioni in alta frequenza dell’Aeronautica militare e di altri utenti “autorizzati” del Dipartimento della difesa; assicura inoltre al Comando aereo strategico USA il controllo su tutti i velivoli e le navi da guerra che operano in ogni angolo del pianeta. “L’HFGCS supporta tutta una serie di missioni che includono pure le comunicazioni vocali e dei dati da/per il Presidente degli Stati Uniti e gli altri leader militari e di governo quando essi si trovano in volo”, spiegano i manuali militari. Tutti i siti di ricezione e trasmissione dell’HFGCS sono controllati a distanza dalle basi aeree strategiche di “Andrews” (alle porte di Washington) e “Grand Forks” nel Nord Dakota.

“La missione principale dell’High Frequency Global Communication System supporta i lanci spaziali, le operazioni e le comunicazioni a lungo raggio delle unità navali, dei pattugliatori marittimi e delle forze terrestri”, aggiunge l’US Air Force. “Inoltre opera da centro di comando e controllo primario dei velivoli da trasporto dell’Air Mobility Command e degli aerei cisterna per il rifornimento in volo. Gli altri enti che utilizzano il sistema sono l’Agenzia di comunicazioni della Casa Bianca, l’US Navy High Command Network e le agenzie governative USA”.

Fondamentale il ruolo del sistema HFGCS nelle trasmissioni dei piani e degli ordini di guerra, specie di quella nucleare. “Il sistema globale ad alta frequenza supporta le richieste operative quotidiane della Casa Bianca, dello staff dei Capi di  stato Maggiore delle forze armate, dell’US Strategic Command, del Nuclear Command, Control & Communications (NC3) e di tutte le forze aeree militari combattenti”, spiega ancora l’US Air Force. “La rete HFGCS è a servizio delle operazioni di emergenza all’estero, assicurando trasmissioni terrestre e aeree sicure, robuste e fisicamente diverse, fornendo inoltre servizi di informazione tra località operative fisse e ridislocate”.

Grazie all’High Frequency Global Communication System possono essere trasmessi ai gruppi di volo dell’Aeronautica gli ordini criptati emanati secondo l’OPLAN 8010-12, il Piano operativo di deterrenza strategica che dal 2012 contempla le opzioni di attacco nucleare su “grande scala” o “limitati”. Le stazioni terrestri dell’HFGCS trasmettono i cosiddetti “EAM” (messaggi di azione di emergenza) e altri tipi di messaggi di rilevanza strategica. “Si tratta di una lettura, a voce, di diverse lettere in alfabeto fonetico NATO ed è rivolto alle singole unità, appartenenti alle forze aeree e navali, con capacità di attacco in possibili scenari di guerra nucleare”, spiega il blog specializzato in sistemi di comunicazione radio, universeradio.org. “La rete HF-GCS, è operativa di continuo, non solo in caso di scenari di guerra e i motivi sono molteplici. La comunicazione tempestiva in caso di guerra è fondamentale, per cui, anche in tempo di pace, si eseguono continui esercizi di addestramento, si tengono poi occupate le frequenze in modo che nessuno possa utilizzarle, in più, si tratta di una continua dimostrazione della forza e della prontezza delle forze armate USA, che agisce da deterrente per le fazioni ostili”.

Tra gli “EAM” ci sono in particolare i cosiddetti “Skyking” o “Foxtrot Broadcast”, messaggi sensibili che hanno priorità assoluta e che richiedono un’attenzione immediata da parte degli utenti/riceventi (codici di attacco nucleare in primis). “Non di rado, uno Skyking interrompe la lettura di un EAM ed è rivolto, collettivamente, ad ogni aereo o base missilistica che rientra nel piano di attacco per un eventuale conflitto nucleare”, aggiunge universeradio.org. “Questo piano prevede che vengano dispiegati diversi bombardieri, missili balistici e navi per colpire determinati obiettivi”.

A partire dalla fine del 2018 le quattordici stazioni terrestri dell’High Frequency Global Communications System (HFGCS), compresa Sigonella, sono state al centro di un altro importate programma di investimenti del Dipartimento della Difesa. Oltre 75 milioni di dollari sono stati spesi per acquistare e installare nuove apparecchiature radio per le comunicazioni in alta frequenza e più potenti antenne di trasmissione e ricezione. “Per fornire un sistema più sicuro e assicurare maggiori capacità operative potenziati sono stati installati ulteriori centri radio per consolidare l’HFGCS con le operazioni di US Navy”, spiega il Pentagono. “Con quest’ultimo progetto si potenzia l’efficienza del sistema radio e dei centri di controllo delle missioni, assicurando contestualmente l’interoperabilità e la compatibilità del sistema ad alta frequenza con il Global Information Grid (GIG), la rete di trasmissione e processamento delle informazioni gestita dal Pentagono e dal Defense Information System Network (DISN)”.

Il programma avviato nel 2018 ha previsto anche la sostituzione delle antenne globali HF nelle basi aeree di Ascension, Croughton e Offutt. “Sono però necessarie ulteriori indagini per predisporre le prossime installazioni di antenne a Lajes, West Coast, Porto Rico, Elmendorf, Yokota, Hawaii e NAS Sigonella”, avvertiva il Pentagono. E la Sicilia si conferma come la grande piattaforma mediterranea per le guerre nucleari del XXI secolo.


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