"Le scriventi OO.SS. unitamente alle RSU comunicano la
ratifica dell'accordo sottoscritto in data 04 ottobre us presso la
Regione Puglia a seguito dell'assemblea tenuta quest'oggi con le
lavoratrici e i lavoratori della Tessitura di Mottola.
Distinti saluti. Le segreterie provinciali Femca CISL Filctem CGIL e Uiltec - 6.9.22."
Distinti saluti. Le segreterie provinciali Femca CISL Filctem CGIL e Uiltec - 6.9.22."
Premessa
a chiarimento: questo "accordo", in un'assemblea di una trentina di
operai e operaie, è stato approvato da una ventina di lavoratori su 109 e
contestato apertamente dagli operai Slai cobas.
Negli
ultimi due Tavoli in Regione si è assistito da parte di Cisl, Uil, Cgil
via via ad una sempre più oscena accettazione di tutto quello che ha
chiesto/ricattato il gruppo Albini, fino a dire sì al fatto che la
procedura di licenziamento sia avviata prima della richiesta da parte
dell'azienda degli ulteriori 12 mesi di cigs; quindi i licenziamenti
partono ma ancora non c'è sicurezza di un altro anno di cassa
integrazione per gli operai e operaie. Anche l'ultima flebile e
imbarazzante richiesta di Cisl, Uil, Cgil: "per favore, fate l'avvio
della procedura di licenziamento un attimo dopo aver fatto richiesta di
cigs", è sparita.
I
sindacati confederali hanno accettato l'imposizione di Albini di
portare fuori dalla fabbrica tutti i macchinari e ogni bene, come
condizione preventiva per la richiesta della nuova cigs. I sindacati
hanno accettato che durante il periodo di cigs vi siano
autolicenziamenti per cui il rischio è la riproposizione da parte aziendale della miseria di incentivo (14mila euro
lorde e in 4 comode rate) già indicato mesi fa e già
respinto dagli operai a fronte della sola opposizione dello Slai cobas. I
sindacati confederali si sono impegnati a non realizzare alcuna forma di
agitazione sindacale per non ostacolare lo svuotamento della fabbrica
dei beni aziendali.
L'azienda
multinazionale Albini, che intanto sta facendo utili in altri
stabilimenti e in altre aree e sta ampliando la sua produzione, ha
potuto tranquillamente delocalizzare, senza neanche una "sanzione"...
PUBBLICHIAMO
LE PARTI PIU' EMBLEMATICHE DI QUESTO VERGOGNOSO ACCORDO, che può fare
da apripista per accordi simili in altre fabbriche
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