sabato 8 ottobre 2022

pc 8 ottobre - Turchia e Libia stringono patti sul petrolio e scatenano la reazione di Unione europea-Grecia-Egitto infuocando ancora di più il Mediterraneo

 
il "risiko" delle Zee nel Mediterraneo - Startmag.it

Se c’era di bisogno di gettare un altro po’ di benzina sul fuoco delle contraddizioni mondiali che ha al centro attualmente la guerra in Ucraina, ci ha pensato la Turchia di Erdogan che cerca in tutti i modi di uscire da una profondissima crisi economica e sociale (inflazione più 83% su base annua!).

E ci ha pensato sottoscrivendo un Memorandum di intesa con la Libia per cooperazione sugli idrocarburi, di fatto pestando i piedi a diversi paesi imperialisti come Italia e Francia, innanzi tutto, ma anche all’Egitto che vede messa in pericolo l’area del Mediterraneo che racchiude il colossale giacimento petrolifero di Zohr.

“Turchia e Libia” riporta il Sole 24 Ore del 5 ottobre, hanno firmato un Memorandum d’intesa

“riguardo a una cooperazione sugli idrocarburi, in base a un accordo sulla delimitazione marittima del 2019 tra Ankara e Tripoli”.  Queste sono “Azioni che potrebbero danneggiare la stabilità regionale e dovrebbero essere evitate”, ha affermato il portavoce della Commissione Ue per gli affari esteri e le politiche di sicurezza, Peter Stano.”

Insomma, Turchia e Libia hanno deciso quali sono, secondo loro!, i “confini della propria piattaforma continentale e zona economica esclusiva.” “L'accordo sugli idrocarburi si basa su un'intesa del 2019 con cui Turchia e Libia hanno definito dei punti nel Mediterraneo, a sud dell'isola greca di Creta…” senza tener conto delle critiche e naturalmente degli scontri generali che già esistono tra quasi tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo per quanto riguarda appunto la dichiarazione di ogni Stato della propria “Zona economica esclusiva”.

L’Unione europea ha criticato con queste parole l’accordo: “Il memorandum di intesa tra Turchia e Libia del 2019 vìola i diritti di sovranità di paesi terzi, non è in linea con la legge del mare e non può produrre alcuna conseguenza legale per Stati terzi”.

L’Unione europea, e cioè i diversi Paesi imperialisti e altri capitalisti che la compongono, sono un insieme di sistematici violatori senza scrupoli di “diritti” di qualsiasi tipo dentro e fuori dai propri confini che non hanno alcuna legittimità a parlare di legalità o “violazione di diritti della sovranità di paesi terzi”.

A questi si aggiungono anche Paesi fascisti come la Turchia di Erdogan impegnato nel massacro dei curdi e che spera di allargare la propria influenza dalla Siria alla Libia, appunto: tutti insieme, comunque, impegnati in una lotta costante per l’accaparramento delle materie prime, del controllo di territori, insomma per la difesa dei profitti, di un sistema marcio che produce solo morte e distruzione

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