mercoledì 5 ottobre 2022

pc 5 ottobre - L'imperialismo USA prepara le condizioni per la guerra contro la Cina

Gli Usa vogliono creare una enorme scorta di armi per preparare Taiwan a un’invasione cinese

da Agenzia Nova


Fonti anonime informate dei fatti hanno riferito al “New York Times” che il primo passo di una possibile invasione di Taiwan da parte della Cina consisterebbe nel mettere l’isola “sotto assedio”

5 Ottobre 2022

Gli Stati Uniti stanno lavorando per creare una “enorme” scorta di armamenti ed equipaggiamenti militari a Taiwan, dopo le recenti esercitazioni navali e aeree condotte dalle Forze armate cinesi nei pressi dell’isola. Fonti anonime informate dei fatti hanno riferito al “New York Times” che il primo passo di una possibile invasione di Taiwan da parte della Cina consisterebbe nel mettere l’isola “sotto assedio”.

In quel caso, secondo i funzionari che hanno parlato al quotidiano, Taiwan dovrebbe “resistere da sola fino a che gli Stati Uniti, o altri Paesi, non decideranno di intervenire”. Allo stato attuale, inoltre,

incrementare le forniture di armi statunitensi a Taiwan potrebbe essere complicato: la comunità internazionale è impegnata nel garantire assistenza militare all’Ucraina nel quadro dell’invasione russa, e all’interno dell’amministrazione del presidente Joe Biden ci sono ancora dei dubbi su quale potrebbe essere la risposta di Pechino ad una mossa del genere. Finora, le autorità statunitensi hanno evitato di inviare a Taiwan armamenti di grande portata, preferendo sistemi più piccoli e mobili. Lo scorso 2 settembre, il governo federale ha approvato il sesto pacchetto di aiuti militari all’isola, per un valore complessivo superiore al miliardo di dollari, che tra le altre cose comprende anche 60 missili antinave Harpoon.

Le tensioni attorno a Taiwan hanno registrato un nuovo, importante incremento dopo la recente visita della presidente della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, sull’isola. Ad agosto, le Forze armate cinesi hanno risposto organizzando una serie di esercitazioni militari navali e aeree intorno all’isola, sparando anche missili balistici che in alcuni casi hanno sorvolato la terraferma. Il presidente degli Stati Uniti ha ribadito il mese scorso che Washington “non sta incoraggiando l’indipendenza di Taiwan: è una loro decisione”. Una posizione che è stata contestata dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che sempre a settembre ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno “venendo meno a quello che dicono, inviando sempre più armi e organizzando incontri tra funzionari”. In ogni caso, secondo le fonti, le autorità di Washington e Taipei stanno valutando la possibilità di una invasione cinese da prima della visita di Pelosi, perché la guerra in Ucraina “ha reso questa eventualità più plausibile”.

In mancanza di rotte di terra sicure per rifornire Taiwan di armi, i funzionari che hanno parlato al “New York Times” hanno spiegato che l’obiettivo attuale è fare in modo che l’isola abbia abbastanza armi per difendersi da sola fino all’arrivo degli aiuti da parte della comunità internazionale.

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