L'udienza preliminare del maxi-processo Italpizza si è conclusa nel primo pomeriggio di ieri presso il Tribunale di Modena con 66 rinvii a giudizio, l'ammissione dell'indicazione padronale di indicare il sindacato SI.Cobas come responsabile civile: in caso di condanna, il sindacato dovrà pure risarcire Italpizza, che si è costituita parte civile e i giudici servi l'hanno ammessa.
I Tribunali dei padroni ci fanno la guerra, attaccano le lotte e, prime fra tutte, il diritto di sciopero, e allora davanti ai loro Tribunali, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, organizziamo la nostra resistenza. La vittoria della destra fascista certamente aiuterà Stato, padroni e poliziotti a colpire, con provvedimenti ed azioni fasciste, oggi i
lavoratori e le loro organizzazioni sindacali di base combattive che li organizzano, domani tutte le lotte. A Piacenza la grande manifestazione dei lavoratori ha impedito la criminalizzazione e gli arresti di alcuni dirigenti sindacali del Si.Cobas e USB ora dobbiamo dare una risposta con l’unità e la lotta a Modena a quei miserabili giudici che intendono persistere ed alzare il tiro della repressione contro i lavoratori. Non sono bastati le violente cariche, i lacrimogeni, padroni e giudici hanno voluto un “maxiprocesso penale” a carico di 67 lavoratori, sindacalisti e compagni solidali, una condanna di risarcimento penale di 500 mila euro al sindacato che ha organizzato la lotta. Ora anche l’introduzione di storture legislative, un uso fascista del diritto, con i padroni che vengono ammessi al processo come parte civile contro i lavoratori in sciopero, con lo Stato che dimostra la sua vera natura di classe, al servizio di UNA classe, quella dei padroni e puntello della loro dittatura! Stanno andando in quella direzione, quella di una dittatura aperta del Capitale, senza più nessuna maschera dietro cui nascondersi. Ora è tempo che le lotte dei lavoratori si pongano alla stessa altezza dello scontro di classe!Riportiamo il comunicato del Si Cobas:
INCREDIBILE DECISIONE DEL TRIBUNALE DI MODENA: Italpizza è equiparata allo Stato, e il sindacato dovrebbe risarcirla come tale
Oggi, lunedì 3 ottobre 2022, nel corso dell'udienza
preliminare per il maxi-processo Italpizza, il Tribunale di Modena ha preso due
decisioni che segnano un precedente epocale nella repressione al sindacalismo
di base: il giudice ha infatti accolto la richiesta dell'azienda di indicare il
sindacato S.I Cobas come responsabile civile per i presunti danni produttivi
all'azienda, con l'esorbitante richiesta (presentata senza alcun dettaglio o
giustificativo) di “almeno 500.000 euro”. Inoltre ha accolto il diritto di
Italpizza di costituirsi come parte civile per tutti i reati presuntamente
commessi nei lunghi mesi di mobilitazione davanti ai cancelli. Il tribunale non
solo quindi concede la possibilità di risarcire i danni derivati dai ritardi
nelle consegne dovuti ai blocchi – considerando quindi lo sciopero un atto
criminale, in barba a quarant'anni di giurisprudenza – ma anche per tutti i
“reati di piazza”: resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale, manifestazione
non autorizzata, presunte lesioni a poliziotti...
Se un imputato venisse riconosciuto colpevole, ad esempio, di
aver mandato a quel paese un ispettore, non solo dovrebbe scontare la condanna
penale, ma anche risarcire Italpizza!!
In una parola: Italpizza si fa Stato...
Una decisione di questo tipo, unica nella storia giuridica
repubblicana, costituisce un deciso passo in avanti nella costruzione del
regime autoritario nel nostro Paese. È evidente come questi due assunti
minaccino direttamente la vita stessa dei sindacati, di base e non solo.
Il S.I. Cobas non si lascia comunque intimidire e proseguirà
nella lotta per la giustizia sociale, come prima, più di prima.
Modena, 3 ottobre 2022
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