lunedì 26 luglio 2021

pc 26 luglio - L’oscena gazzarra reazionaria - un commento

Divisivo. Si oggi sono particolarmente divisivo. E intollerante.

Sulle idee si può discutere, sui fatti no.

E quello a cui abbiamo assistito ieri, nelle piazze, è una oscena gazzarra reazionaria.

Le parole le ho scelte apposta perché non ci siano dubbi o ambiguità. E le ripeto.

Oscena gazzarra reazionaria.

E che ci fosse qualche sinistro, o qualche cuggino operaio, non ne cambia la natura.

E non me ne fotte di urtare la suscettibilità di qualcuno che sdegnato ritirerà, con certosina pazienza, tutti i like messi sui miei post passati.

Vuol dire solo che non ha capito nulla.

Ha letto e non ha capito.

Ha commentato e non ha capito.

Oscena gazzarra reazionaria!

E’ semplice care compagne e cari compagni.

E anche amiche e amici che non la pensate come me.

Si è d’accordo su questo giudizio? si discute e pure ci si accapiglia.

Non si è d’accordo? Non abbiamo nulla da dirci.

Dell’oscena gazzarra reazionaria inscenata nelle piazze italiane non mi preoccupo più di tanto.

Sono fenomeni tipici delle classi intermedie in via di accelerata (sotto)proletarizzazione che non rinunciano alla loro “libertà”.

Che appunto è la libertà di continuare a esistere come “classe media”.

La coda delle manifestazioni dei bottegai di qualche mese fa.


* da Facebook

Se i primi si sono zittiti dopo aver intascato i “ristori” e il “liberi tutti”, a questi basteranno un paio di mojito e una settimana a Rimini con le discoteche aperte e senza controlli all’ingresso.

Quello che mi preoccupa è l’assenza della sinistra modaiola e pure di quella di gran classe alla manifestazione di Voghera.

Perché ieri c’era pure la piazza di Voghera (e quella di Campi Bisenzio della GKN, e pure l’ennesima battaglia in Valsusa).

Quell’aver lasciato soli i parenti e gli amici di Youns dà l’esatta misura dell’incapacità di cogliere gli aspetti centrali dello scontro.

Perché quella manifestazione era una occasione politica.

Era la risposta immediata al che fare?

Ma, troppo impegnati nella lotta alle multinazionali per preoccuparsi di un assassino leghista, anche questa occasione è stata persa.

Che ci volete fare. Io da chiacchierone impenitente che so benissimo che a chiacchiere “non si cantano messe”, ho la presunzione e l’arroganza di giudicare gli altri da ciò che fanno, non da ciò che dicono.

Intanto c’è chi si candida a dirigere la Vandea in concorrenza coi fasci, quelli doc.

E non capisce che c’è un solo modo per farlo.

Iscriversi al partito della Meloni, mantenendo una posizione di “sinistra”, però.

Perché, vivaddio, siamo di sinistra.

Mica di destra.

Sapete, queste cose le diceva Pino Rauti quando avevo i calzoncini corti.

Non sapete chi è Pino Rauti?

Studiate.

Per quello non ci vuole il green pass.

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