Il presidio per il 38enne marocchino si traforma in corteo. Ottocento manifestanti, nel mirino l’assessore che ha sparato e il sindaco. Attimi di tensione e sit-in sotto casa del primo cittadino
Voghera (Pavia) - "Assassino! Via la Lega da Voghera". La rabbia di circa ottocento persone ieri si è riversata lungo le vie Voghera, dove è stata organizzata una manifestazione di protesta per chiedere "giustizia per Youns", riferendosi a El Boussettaoui, trentanovenne marocchino ucciso martedì sera dall’assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici con un colpo di pistola.
Erano presenti alcune comunità di cittadini stranieri, o italiani di
origine straniera, da diverse parti d’Italia, associazioni giovanili
come i vogheresi di NSI – Noi siamo idee e movimenti come la Rete
Antifascista di Pavia.
Presenti anche i familiari della vittima, tra cui i genitori e la sorella:
"Assassino, perché sei senza cuore digli che non c’è più suo padre. Il
bambino è scioccato non parla più – ha urlato al microfono la
sorella riferendosi a uno dei figli della vittima –. Vogliamo
giustizia". E ancora: "Vi ringrazio per essere oggi qua, noi siamo fiduciosi che avremo giustizia e chi l’ha ammazzato deve essere punito". Un manifestante con la bandiera rossa ha chiesto "il sostegno
della comunità democratica, socialista e comunista di Voghera per
emanare una richiesta di commissariamento a questo Comune fascista",
mentre i rappresentanti maghrebini di un motorclub emiliano hanno
raggiunto i manifestanti per esprimere solidarietà: "Giustizia per Youns
perché ciò che è accaduto potrebbe succedere domani a te, a tuo figlio,
a tuo zio".
Verso le 16,20, il presidio si è trasformato in un corteo: il movimento sembra non fosse inizialmente previsto né autorizzato. Momenti di tensione con le forze dell’ordine prima in via Emilia, poi in via Cavour, per fortuna senza conseguenze. I manifestanti hanno raggiunto il castello e
sono saliti sulla collinetta davanti all’edificio, poi si sono
posizionati in piazza Duomo sotto a Palazzo Gounela, sede del Municipio,
urlando slogan e "Vergogna! Giustizia". Il corteo spontaneo poi si è
spostato in piazza San Bovo ed era diretto in stazione, ma ai
manifestanti è stata indicata casa della sindaca Paola Garlaschelli e
così si son tutti ritrovati davanti al suo portone. Tra loro Giampiero Santamaria del partito Buona Destra:
"Semplicemente era un luogo di ritrovo durante il percorso, in piena
sicurezza abbiamo manifestato sotto casa del sindaco", aggiungendo che "la destra è sicurezza, non killeraggio.
Voghera è solidale, inclusiva, moderata, Adriatici non rappresenta i
vogheresi". Per Mauro Vanetti della rete Antifascista invece "La sindaca è complice politicamente"
in quanto "l’assessore non è finito lì per caso" ed "è stata zitta per
giorni e quando ha parlato non ha detto una parola di umanità per la
persona uccisa da un suo collega. È una Giunta marcia, di fascisti, che
fa vergognare questa città". La manifestazione si è conclusa verso le
19,30 con un sit-in in piazza Meardi. Non risultano danni ad arredi
urbani o esercizi commerciali, molti dei quali chiusi in seguito
all’invito del Comune. Alla fine della giornata, alcuni membri della
comunità nordafricana hanno pulito piazza Meardi portando via cartacce e
bottigliette abbandonate dai manifestanti.
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