venerdì 8 maggio 2020

pc 8 maggio - La contesa interimperialista non si ferma davanti alla pandemia: esercitazione USA con navi da guerra in funzione anti-Russia e al via l'operazione UE "Irini" a guida italiana in Libia

Da quando è scoppiata la pandemia, gli analisti legati ai governi imperialisti spingono per un incremento di risorse finanziarie per la Difesa, per il rilancio di un settore "strategico" dal punto di vista imperialista e contrastare il movimento che sta chiedendo invece di tagliare i budget pubblici nel settore armamenti a favore della sanità, dello stato sociale, dei salari.
Intanto in lockdown non ci sono andati esercitazioni (Defender Europe 2020 è stata ridotta) e missioni internazionali.
In Italia, nel settore industriale, Leonardo ha avuto un finanziamento da banche internazionali per 2 miliardi di euro.



Movimenti navali tra i mari europei. L’esercitazione congiunta Usa e UK in funzione antirussa.
Tre navi da guerra USA saranno nel Mare di Barents per esercitazioni congiunte insieme ad una fregata britannica. Le navi fanno parte del “Phased, Adaptive Approach for Missile Defence in Europe”, strategia "per proteggere il continente europeo dalle minacce dei missili balistici russi"- come scrivono gli analisti al servizio dell'imperialismo italiano. Che continuano: "È la prima volta dalla fine degli anni Ottanta che il Pentagono pianifica esercitazioni del genere.
Nelle scorse settimane unità americane hanno lavorato in integrazione con i mezzi militari degli stati nel Mediterraneo orientale, nel Mar Nero e nel Baltico (si chiama Trimarium, l’iniziativa geopolitica-infrastrutturale diretta dall'imperialismo USA, che ha come obiettivo quello di sottrarre alla Russia le sfere d’influenza dell’Europa di mezzo, fascia geografica orientale del continente composta da Paesi un tempo sotto l’ombrello sovietico). L'operazione non ha lasciato immobile la Russia che ha mosso i comandi regionali per compiere attività di interferenza, disturbo e contro-presenza.

Nel piano di deterrenza (o contro-deterrenza in risposta alla Russia) sono integrate la basi missilistiche Aegis di Polonia e Romania, due Paesi a loro volta inclusi nel progetto Trimarium.
Progetto che per ragioni differenti integra anche Germania e Turchia, a loro volta chiavi (non facili da gestire) del contenimento russo nel pensiero strategico americano. La prima è interessata alla geo-economia della sfera europea nord-orientale (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria sono legate nella catena del valore tedesco); la seconda con occhio a Balcani e al Caucaso compete con la Russia per le sfere di influenza romene e bulgare affacciate sul Mar Nero. Washington sta cercando di intensificare i rapporti con entrambe, anche perché tutti e due paesi sono esposti non solo (o non tanto) sul fronte russo (ostilità gerarchica ereditata, non del tutto evoluta dopo la vittoria della Guerra Fredda). Ankara e Berlino sono in effetti partner della Cina: nuovo, grande nemico globale contro cui gli Stati Uniti combattano per il ruolo di super potenza di riferimento da prima dell’epidemia, sull’epidemia e nel futuro dopo l’epidemia".

Sul fronte libico, è partita a missione Ue a guida italiana "Irini", ufficialmente per far rispettare l'embargo sulle armi, nei fatti ad alimentare il caos, difendere la rotta del petrolio e rafforzare gli aguzzini libici contro le partenze dei migranti. E a rafforzare Haftar che, intanto, con raid aereo sfiora l’ambasciata italiana e turca. 
Una missione che è espressione dei contrasti tra gli Stati imperialisti UE.

Parte in Libia l'operazione Ue a guida italiana "Irini", ma l’unica nave in mare è francese
 Roma, 08 mag 12:35 - (Agenzia Nova) - Dopo un lungo e travagliato percorso, la missione dell'Unione Europea EuNavFor Med "Irini" ha finalmente iniziato le proprie attività in mare, ma l’unica nave a disposizione dell'ammiraglio italiano Fabio Agostini è francese. Si tratta della Jean Bart, fregata antiaerea classe Cassard (tipo F70) varata nel 1985 e che andrà in pensione nel 2021. In attesa che vengano sbloccati altri asseti navali, è singolare che sia proprio la Francia ad aver fatto salpare l’unica nave da guerra attualmente incaricata di far rispettare l'embargo sulle armi verso la Libia previsto dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Da tempo ormai la Francia gioca in Libia una doppia partita: ufficialmente, infatti, Parigi riconosce il Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale (Gna) sostenuto dalle Nazione Unite, ma allo stesso tempo sta avallando il tentativo dell’uomo forte della Cirenaica, Khalifa Haftar, di conquistare Tripoli con la forza.

Le autorità di Tripoli hanno più volte espresso riserve e insoddisfazione per la "mancanza di completezza" della missione dell'Unione europea che, a loro dire, non sarà in grado di controllare lo spazio aereo e terrestre della Libia, ma solo quello navale. Un fatto, quest’ultimo, che finirebbe per penalizzare il Gna e per favorire l’Lna che riceve rifornimenti via area e via terra dall'Egitto, dagli Emirati Arabi Uniti, dalla Giordania e recentemente anche dalla Siria. Il Governo di accordo nazionale, da parte sua, riceve sostegno e uomini dalla Turchia via nave e attraverso voli provenienti in gran parte da Istanbul.

Intanto si registra già una prima defezione sul fronte europeo. Malta notificherà oggi all’esecutivo comunitario il proprio ritiro da "Irini". Fonti governative hanno riferito al quotidiano “Times of Malta” che nelle prossime ore a Bruxelles verrà comunicato che Malta non impegnerà più alcun assetto militare nell'Operazione “Irini” (dal nome greco della dea "pace"). Una fonte governativa di alto livello ha affermato che La Valletta potrebbe anche porre il veto per bloccare l’invio di altre navi militari.

La decisione deriverebbe dal fatto che “Malta sta cercando di riallineare la sua posizione sul conflitto in corso in Libia”. Le fonti di “Times of Malta” spiegano che il governo di La Valletta ritiene che che la missione sia “irregolare” e possa influenzare una delle parti in conflitto. Proprio oggi il premier libico Fayez al Sarraj in un'intervista al "Corriere della Sera" ha detto che la nuova missione europea ha "come obiettivo primario quello di fare rispettare l'embargo Onu contro l'invio di aiuti militari stranieri in Libia. La sua area d'operazioni è il mare Mediterraneo". "Ma ai nostri nemici – ha aggiunto - le armi e munizioni arrivano principalmente via terra e aria. Questa è, in breve, la nostra obiezione: i nostri porti saranno controllati, le nostre truppe penalizzate, mentre gli scali di (Khalifa) Haftar saranno liberi di ricevere ogni aiuto e le sue milizie di utilizzare qualsiasi tipo di rinforzo militare".

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