Per l’Italia in particolare, “la Commissione europea è
particolarmente cauta.” si dice sul Sole 24 Ore online di oggi. “Sia «l’elevato
e crescente debito pubblico» così come «un possibile aumento dei crediti in
sofferenza potrebbero avere un impatto negativo sulle condizioni di
finanziamento».
E ancora: “La recessione comporterà infatti un «netto
calo dell’inflazione» e un forte aumento del deficit e del debito pubblico.
In Italia il disavanzo, sempre secondo Bruxelles, salirà all’11,1% del Pil
quest’anno, per poi scendere al 5,6% del prodotto interno lordo l’anno
prossimo. Il debito sfiorerà il 159% del Pil nel 2020 (rispetto al 134,8%
l’anno scorso). Il calo nel 2021 sarà limitato: al 153,6% del PIL. Il numero di
Paesi della zona euro con un debito superiore al 100% del PIL passerà da tre a
sette.”
È chiaro che l’aumento del debito pubblico significa più
interessi da pagare a chi lo possiede, e cioè ai capitalisti e alla grande
finanza innanzi tutto. E questi interessi li pagano le masse.
Ma quello di cui non hanno vergogna, anzi che considerano
come fatto positivo è incluso in quest’altra frase: “A proposito di conti
pubblici, Bruxelles teme che nel 2020 il saldo primario
possa essere negativo per la seconda volta da quando l’unione monetaria ha visto la luce.”
possa essere negativo per la seconda volta da quando l’unione monetaria ha visto la luce.”
Ricordiamo che il saldo primario o avanzo primario è
la differenza tra le entrate e le uscite della Stato. È da venti anni, almeno,
che in Italia esiste un avanzo primario, cioè da almeno venti anni lo Stato
incassa più di quanto spende per i servizi pubblici, dalla sanità, alla scuola,
alle infrastrutture in generale.
E siamo sicuri che il governo farà di tutto per ottenere
questo avanzo primario di cui si fa vanto nel mondo che significa ancora più
tasse e meno spese sociali. Ed è per questo che le masse popolari si devono
preparare a respingere i prossimi attacchi di governo e padroni.
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