Nell'intervista apparsa sulla Stampa alla domanda:" Si sente di escludere categoricamente una patrimoniale?", Conte ha nettamente risposto: «Si, escludo una patrimoniale".
La patrimoniale è una giusta rivendicazione operaia e popolare in tempo di scaricamento della crisi sui proletari.
Il governo nei provvedimenti economici sia prima che nei prossimi mentre pensa di dare qualcosa ai lavoratori e masse popolari (in generale proroga della cassintegrazione, del bonus bebè, ecc.) che non risponde assolutamente ai gravi problemi di reddito dei proletari, ha già concesso 400 miliardi ai padroni, che guarda caso corrispondono al recupero di fondi da "una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione al fine di recuperare almeno 400 miliardi di euro" - come è scritto nella mozione del "Patto d'azione", e va verso una nuova detassazione per le aziende.
Il disastro in atto, la crisi, già esistente, e che ora anche usando il coronavirus i padroni vogliono scaricare sui lavoratori e masse va combattuta con una ripresa estesa della mobilitazione sindacale su obiettivi di classe.
Detto questo, va detto però che c'è, in particolare nell'area politico/sociale che fa riferimento al Si.Cobas una enfatizzazione della rivendicazione della patrimoniale che devia da una semplice e coerente rivendicazione sindacale di classe.
Su questo riportiamo alcune parti di articoli apparsi sul numero speciale "coronavirus" del giornale proletari comunisti.
"...E' del tutto giusto che le masse lavoratrici e in particolare le loro organizzazioni sindacali
oppongano la rivendicazione di una patrimoniale, indicata nel testo, del 10%, ma è sbagliato far diventare questo una enfatica affermazione che con questo provvedimento si comincia ad “espropriare gli espropriatori” e che questa rappresenterebbe la madre di tutte le battaglie nel contesto attuale...
...siamo d'accordo sulla rivendicazione, ma non ci convincono le motivazioni di questa campagna.
Alcune brevi considerazioni. Su dove reperire i soldi potremmo dire facilmente: dalle spese militari, dalla grandi opere inutili, distruttive dei territori e/o al servizio della guerra e della politica imperialista, dalla grande evasione fiscale, ecc. Ma alla fine, davvero ci interessa entrare nel merito di dove il governo deve prendere i soldi, al di là della necessaria denuncia e agitazione? Davvero noi dobbiamo indicare la "soluzione" al governo? Cosa peraltro illusoria, visto che il governo, come comitato d'affari della borghesia, i soldi per i padroni li trova eccome e non ci dice neanche da dove li prende... benchè sappiamo benissimo che li prende/li farà pagare ai lavoratori e alle masse popolari. Potremmo dire, quindi, fatti loro da dove li devono prendere... noi vogliamo lavoro, salario garantito per tutti, difesa della salute, case, ecc. ecc.
Le leggi dei governi non si adattano certo alle "esigenze sociali". Solo in periodi di forti lotte di classe, di rivolte possono rispondere parzialmente e momentaneamente alle esigenze sociali per contenere e deviare quelle lotte. Entrare nel merito, inevitabilmente scade nel riformismo massimalista, che giustifica anche l'elettoralismo. E’ sorprendente che forze che fanno anche una giusta analisi del sistema del capitale da cui ne viene che non è riformabile ma deve essere rovesciato, poi nelle proposte subiscano il "fascino discreto" e illusorio dell'obiettivo..."
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