In questa fase è importante insistere sulle categorie fondanti del sistema capitalistico, e cioè sull’intreccio alla base che determina i fenomeni che gli esseri umani percepiscono in superficie; senza questa operazione è di fatto impossibile avere un atteggiamento scientifico e riuscire ad analizzare quel che succede, e non comprendendo i fenomeni reali, la “spiegazione” dell'emergenza pandemica prende a base e si può risolvere in questioni di morale, etica ecc. (non ciò che è, che così si è sviluppato ed è, ma se è “buono”, “giusto”…) o peggio di “complotto”, che non è un atteggiamento mentale scientifico, ma si diffonde facilmente perché trova terreno fertile; cioè cervelli cresciuti nel capitalismo, senza alcun riferimento alternativo materiale agente, e quindi ideologicamente antimaterialisti, idealisti.
Quindi, è più che necessario anche in riferimento alla fase attuale parlare di scienza, di spiegazione
scientifica dei fenomeni nati nella società capitalistica, come per es. le epidemie… parlarne per comprenderli e combatterli.
La borghesia è “globale” e, per definizione, pervasiva, non lascia letteralmente spazio ad un pensiero diverso, il “pensiero unico”, in questo senso, è un fatto, ed è un pensiero idealistico contrapposto a quello materialistico.
Dice Engels, parlando dello sviluppo della società capitalistica: “E precisamente, sono queste delle condizioni che si formano senza che coloro che vi partecipano ne abbiano coscienza e che possono essere astratte dalla pratica quotidiana solo mediante una ricerca teorica difficile”.
Questo ci riporta all’importanza di fondo di una battaglia tra i militanti rivoluzionari e le masse proletarie sul materialismo storico e dialettico, che segua cioè, l’evoluzione della società capitalistica, come ci spiega ancora Engels in un suo passaggio criticando chi non riesce a vedere le “novità”, chi rimane “prigioniero delle categorie economiche”: “… va da sé che là dove le cose e le loro reciproche relazioni sono concepite non fisse ma mutevoli anche i loro riflessi mentali, i concetti, sono egualmente soggetti a mutamento e trasformazione, e che lungi dall’incapsularle in rigide definizioni bisogna svilupparli nel loro processo di formazione sia logico che storico…”.
E perché l’analisi scientifica è necessaria? Perché da essa, per parafrasare Engels, “nascono le rivendicazioni”, e sono queste, oltre alle conseguenti azioni concrete, che fanno la differenza tra i rivoluzionari e no.
Senza base scientifica corretta anche le rivendicazioni saranno sbagliate, nonostante le “buone intenzioni”! Ci ritroviamo con militanti che si dicono comunisti e hanno una “utopistica rappresentazione del Capitale”, gente che ricade nell’utopia, e ancora “con mezzi utopistici vogliono eliminare l’ingiustizia”.
Ma la prima cosa da “analizzare” per combatterle sono le forme che la borghesia darà alla sua battaglia soprattutto dopo la fine dell'emergenza, perché la borghesia questo farà, troverà “nuove forme legali!” per parafrasare ancora Engels, per imporre il proprio dominio e tenere l’umanità chiusa nella sua gabbia, nella gabbia del suo modo di produzione, del Capitale che è una “potenza sociale”! E le categorie marxiste, l’analisi materialistico-dialettica servono proprio a comprendere come è fatta questa gabbia per combatterla mettendo in campo un’altra “potenza sociale”.
RS - Palermo
Nessun commento:
Posta un commento