martedì 5 maggio 2020

pc 5 maggio - TORINO - SOLIDARIETA' ALLO SCIOPERO DEI RIDERS - Una corrispondenza

INCREDIBILE, HANNO ANCORA RAGIONE LORO
Capita anche questo; venerdì primo maggio i ciclofattorini torinesi scendono in sciopero per protestare per le condizioni in cui sono costretti a lavorare: ritmi infernali e totale mancanza di tutele in caso di – purtroppo frequenti e spesso anche gravi – incidenti.
Il giorno successivo, ecco che c’è subito il primo padrone che si lamenta perché alcuni dei dimostranti si sono recati presso il locale per incitare gli addetti alle consegne a domicilio ad interrompere la propria attività.
Si tratta dei titolari del ristorante nippo-brasiliano, affiliato alla catena conosciuta con la ragione sociale Bomaki, che si trova in via Murazzi del Po 29: una delle tante attività commerciali presenti dentro le arcate sotto corso Cairoli.
Costoro si lamentano – a darne notizia è un articolo sull’edizione torinese del quotidiano la Repubblica di domenica tre maggio, a firma Carlotta Rocci – perché si sarebbero «ritrovati circondati da una quarantina di persone che ci urlavano addosso cercando di fermare i rider che stavano uscendo per le consegne».

Troviamo davvero incredibile che si dia spazio alle lamentele dei padroni di un locale, dovute ad una giusta e sacrosanta azione di boicottaggio di un’attività che in quel giorno avrebbe dovuto essere semplicemente sospesa.
La sola effettuazione di alcune simpatiche scritte all’esterno dell'ambiente non giustifica il piagnisteo isterico di chi, nonostante l’astensione dal lavoro sia stata annunciata con congruo anticipo, non ha voluto rinunciare a fare profitti sulla pelle dei riders.

Bosio (Al), 05 maggio 2020 
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova   

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