4 febbraio 2020 partecipare al processo.
"Ci auguriamo che possa esserci giustizia,
finalmente, per i 12 lavoratori uccisi dall'amianto alla Breda
Termomeccanica - Ansaldo, di Viale Sarca a Milano e che, con il
Processo aperto oggi in Corte d'Appello di Milano, venga riconosciuta
la responsabilità penale, con giusta condanna, di chi per gravi
inadempienze e per mancata attuazione delle norme previste dalla
legge, ne ha causato la morte": è quanto hanno dichiarato,
oggi, al termine della prima udienza del processo in Corte d'Appello
a Milano, Sezione Quinta, Michele Michelino, ex operaio Breda,
presidente del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di
Lavoro nel Territorio e Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze
giudiziarie di Medicina Democratica e di AIEA, Associazione Italiana
Esposti Amianto.
Negli ultimi mesi la lista dei morti e ammalati
continua tragicamente ad allungarsi, altri lavoratori
della Breda sono stati colpiti da tumori causati dall’amianto, che ha purtroppo una lunga latenza e che quando si manifesta non dà praticamente scampo. “Siamo pieni di rabbia ma non rassegnati. Continueremo a lottare nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nel territorio e anche nei Tribunali contro una giustizia che offende e umilia le vittime”, anche oggi, come nel 2017 i familiari di alcuni lavoratori morti hanno espresso il loro dolore, ma al contempo la volontà di continuare la battaglia fino in fondo.ù
della Breda sono stati colpiti da tumori causati dall’amianto, che ha purtroppo una lunga latenza e che quando si manifesta non dà praticamente scampo. “Siamo pieni di rabbia ma non rassegnati. Continueremo a lottare nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nel territorio e anche nei Tribunali contro una giustizia che offende e umilia le vittime”, anche oggi, come nel 2017 i familiari di alcuni lavoratori morti hanno espresso il loro dolore, ma al contempo la volontà di continuare la battaglia fino in fondo.ù
Le tre associazioni, assistite dall'avvocata Laura
Mara, hanno fatto ricorso in appello, in quanto parte civile, contro
la sconcertante sentenza assolutoria di primo grado del 17 giugno
2017 per gli 8 dirigenti BREDA Termomeccanica/Ansaldo di Milano,
imputati per omicidio colposo della morte per mesotelioma di 12
lavoratori. Come purtroppo è noto il mesotelioma è un cancro
mortale, causato esclusivamente dalle fibre/polveri di amianto,
respirato nel luogo di lavoro: ma il giudice dott. Simone Luerti
della 9° Sezione Penale del Tribunale di Milano aveva sentenziato
che “il fatto non sussiste” o per “non aver commesso il fatto”,
nonostante le decine di testimonianze di ex lavoratori e dei
consulenti ATS, ex ASL dimostrassero la massiccia presenza di amianto
e il P.M. avesse chiesto pene dai 2 ai 4 anni e 11 mesi.
In questo processo d’Appello il collegio
giudicante è composto da tre giudici, l Presidente Matacchioni, il
relatore Arnaldi e la giudice Sola.
"Abbiamo ascoltato la requisitoria del
Procuratore Generale Nicola Balice, che ha criticato le motivazioni
con cui il giudice di primo grado aveva assolto gli imputati di
omicidio colposo e siamo fiduciosi, in particolare, per il fatto che
Balice ha chiesto la riapertura dell’istruttoria: ciò consentirà
di riascoltare i 2 consulenti delle parti, alla luce dei
nuovi studi scientifici e di recenti sentenze della Corte di
Cassazione, ribadendo le richieste di condanna con pene dai 2 ai 4
anni e 11 mesi per gli imputati. Ci auguriamo vivamente che possa
essere messa la parola fine alle teorie i n v e n t a t e da alcuni
importanti e ben pagati consulenti delle industrie, che mettono in
dubbio le acquisizioni delle Conferenze Internazionali e delle
Consensus Conference in relazione ai tempi "accorciati" in
cui le malattie correlate all’amianto si manifestano, inducendo per
i soggetti colpiti non solo maggiori sofferenze, ma anche un
accorciamento della vita.” Nel processo sono inoltre costituite
parte civile anche la Regione Lombardia, la FIOM-CGIL, e l’INAIL.
Questo processo avviene in un periodo particolare,
mentre cresce nell’opinione pubblica la consapevolezza del pericolo
amianto e della sicurezza sui posti di lavoro e da più parti si
chiede la bonifica dei siti contaminati, fra cui molte scuole, e dei
territori avvelenati. L’amianto ormai è assodato è un pericoloso
killer che ha colpito prima gli operai costretti a lavorare in
ambienti nocivi con sostanze cancerogene, poi "uscendo dalle
fabbriche" e disperdendosi nell’aria, nell’acqua e nel
territorio, anche i cittadini.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di
Lavoro nel Territorio
Associazione Italiana Esposti Amianto
Medicina Democratica, movimento di lotta per la
salute
Per info: Carmina Conte, cell 393 1377616 Fulvio
Aurora, cell. 3392516050 Michele Michelino, cell.3357850799,
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