Il Partito del popolo indiano di Modi perde le elezioni nel Jharkhand
È uno degli Stati del cosiddetto “Corridoio rosso”, interessati dall’estremismo dei cosiddetti naxaliti, i ribelli maoisti.
Nuova Delhi, 24 dic 05:54 - (Agenzia Nova) - La
coalizione tra i partiti di opposizione Jharkhand Mukti Morcha (Jmm),
Congresso nazionale indiano (Inc) e Rashtriya Janata Dal (Rjd) ha vinto
le elezioni nello Stato indiano del Jharkhand. Il Partito del popolo
indiano, formazione del primo ministro indiano Narendra Modi, ha
riconosciuto la sconfitta nella serata di ieri. Il presidente del Jmm,
Hemant Soren, si prepara alla nomina a ministro capo dello Stato. Soren
si è presentato
personalmente alle elezioni in due diverse circoscrizioni, ed è in testa sullo sfidante del Partito del popolo indiano (Bjp) a Barhait. Nel distretto di Dumka, invece, è alle spalle del ministro statale del Welfare uscente, Lois Marandi, a sua volta esponente del Bjp.
Si è svolta il 20 dicembre la quinta e ultima fase delle elezioni per il rinnovo dell’assemblea legislativa dello Stato indiano del Jharkhand. Le quattro precedenti si sono svolte il 30 novembre, con un’affluenza del 64,22 per cento; il 7 dicembre, con un’affluenza del 65,15 per cento; il 13 dicembre, con un’affluenza del 61,19 per cento, e il 16 dicembre, con un’affluenza del 62,54 per cento. Lo scrutinio è in programma il 23 dicembre. L’assemblea statale conta 81 seggi e ne servono quindi 41 per la maggioranza. Attualmente la coalizione maggioritaria ne ha 47, di cui 44 del Partito del popolo indiano (Bjp), che guida il governo uscente con Raghubar Das, e tre dell’All Jharkhand Students Union; il partito degli studenti, però, ha deciso di presentarsi da solo al voto, così come il Janata Dal-United (Jdu), altro potenziale partner. All’opposizione, invece, sono alleati il Jharkhand Mukti Morcha (Jmm), con 16 seggi, e il Congresso nazionale indiano (Inc), con sei; i due partiti si presentano insieme e con loro il Rashtriya Janata Dal (Rjd).
Il Partito del popolo indiano nel suo programma di governo ha promesso, in caso di permanenza al potere, che almeno un membro di ogni famiglia che si trova al di sotto della soglia di povertà avrà un posto di lavoro; che gli studenti meno abbienti e svantaggiati avranno un sostegno finanziario per frequentare le scuole superiori; che alle studentesse sarà garantita un’istruzione gratuita “dall’asilo al post laurea”; che per i giovani autoctoni saranno create opportunità di occupazione e che quelli delle classi arretrate intenzionati a lavorare in proprio potranno contare su prestiti agevolati, così come le donne delle comunità tribali che gestiscono gruppi di autoaiuto.
Sul fronte opposto, invece, il Jharkhand Mukti Morcha ha promesso, tra l’altro, una quota del 67 per cento dei posti di lavoro pubblici riservata agli appartenenti alle caste e tribù riconosciute e alle altre classi arretrate e una quota del 75 per cento dei posti di lavoro privati riservata agli autoctoni; l’istituzione di una banca per le donne; un prezzo minimo di sostegno per gli agricoltori. Il Congresso si è impegnato in modo prioritario ad ampliare dal 14 al 27 per cento la quota dei posti di lavoro riservati ai membri delle classi arretrate e a rimettere i debiti degli agricoltori fino a 200 mila rupie (2.535 euro).
Lo Stato del Jharkhand, nell’India nord-orientale, formatosi dalla separazione di una parte del territorio del Bihar, è stato istituito nel 2000 con capitale Ranchi. Ha una popolazione di circa 33 milioni di abitanti, in prevalenza induisti (quasi il 68 per cento), con consistenti minoranze di islamici (oltre il 14 per cento) e praticanti del culto degli alberi (poco meno del 13 per cento). L’hindi è la lingua ufficiale, ma la più parlata è quella maithili. È uno degli Stati del cosiddetto “Corridoio rosso”, interessati dall’estremismo dei cosiddetti naxaliti, i ribelli maoisti. Il Jharkhand ha più del 40 per cento delle risorse minerarie del paese, ma la sua economia è prevalentemente agricola e quasi il 40 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Si estraggono soprattutto ferro, carbone, rame, mica, bauxite, manganese, calcare, kainite, cromite, asbesto, torio. Un’industria siderurgica si è sviluppata a Jamshedpur e Bokaro. Lo Stato è meta di turismo religioso, per la presenza di luoghi sacri a diverse religioni; sanitario, per il clima mite, e naturalistico.
personalmente alle elezioni in due diverse circoscrizioni, ed è in testa sullo sfidante del Partito del popolo indiano (Bjp) a Barhait. Nel distretto di Dumka, invece, è alle spalle del ministro statale del Welfare uscente, Lois Marandi, a sua volta esponente del Bjp.
Si è svolta il 20 dicembre la quinta e ultima fase delle elezioni per il rinnovo dell’assemblea legislativa dello Stato indiano del Jharkhand. Le quattro precedenti si sono svolte il 30 novembre, con un’affluenza del 64,22 per cento; il 7 dicembre, con un’affluenza del 65,15 per cento; il 13 dicembre, con un’affluenza del 61,19 per cento, e il 16 dicembre, con un’affluenza del 62,54 per cento. Lo scrutinio è in programma il 23 dicembre. L’assemblea statale conta 81 seggi e ne servono quindi 41 per la maggioranza. Attualmente la coalizione maggioritaria ne ha 47, di cui 44 del Partito del popolo indiano (Bjp), che guida il governo uscente con Raghubar Das, e tre dell’All Jharkhand Students Union; il partito degli studenti, però, ha deciso di presentarsi da solo al voto, così come il Janata Dal-United (Jdu), altro potenziale partner. All’opposizione, invece, sono alleati il Jharkhand Mukti Morcha (Jmm), con 16 seggi, e il Congresso nazionale indiano (Inc), con sei; i due partiti si presentano insieme e con loro il Rashtriya Janata Dal (Rjd).
Il Partito del popolo indiano nel suo programma di governo ha promesso, in caso di permanenza al potere, che almeno un membro di ogni famiglia che si trova al di sotto della soglia di povertà avrà un posto di lavoro; che gli studenti meno abbienti e svantaggiati avranno un sostegno finanziario per frequentare le scuole superiori; che alle studentesse sarà garantita un’istruzione gratuita “dall’asilo al post laurea”; che per i giovani autoctoni saranno create opportunità di occupazione e che quelli delle classi arretrate intenzionati a lavorare in proprio potranno contare su prestiti agevolati, così come le donne delle comunità tribali che gestiscono gruppi di autoaiuto.
Sul fronte opposto, invece, il Jharkhand Mukti Morcha ha promesso, tra l’altro, una quota del 67 per cento dei posti di lavoro pubblici riservata agli appartenenti alle caste e tribù riconosciute e alle altre classi arretrate e una quota del 75 per cento dei posti di lavoro privati riservata agli autoctoni; l’istituzione di una banca per le donne; un prezzo minimo di sostegno per gli agricoltori. Il Congresso si è impegnato in modo prioritario ad ampliare dal 14 al 27 per cento la quota dei posti di lavoro riservati ai membri delle classi arretrate e a rimettere i debiti degli agricoltori fino a 200 mila rupie (2.535 euro).
Lo Stato del Jharkhand, nell’India nord-orientale, formatosi dalla separazione di una parte del territorio del Bihar, è stato istituito nel 2000 con capitale Ranchi. Ha una popolazione di circa 33 milioni di abitanti, in prevalenza induisti (quasi il 68 per cento), con consistenti minoranze di islamici (oltre il 14 per cento) e praticanti del culto degli alberi (poco meno del 13 per cento). L’hindi è la lingua ufficiale, ma la più parlata è quella maithili. È uno degli Stati del cosiddetto “Corridoio rosso”, interessati dall’estremismo dei cosiddetti naxaliti, i ribelli maoisti. Il Jharkhand ha più del 40 per cento delle risorse minerarie del paese, ma la sua economia è prevalentemente agricola e quasi il 40 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Si estraggono soprattutto ferro, carbone, rame, mica, bauxite, manganese, calcare, kainite, cromite, asbesto, torio. Un’industria siderurgica si è sviluppata a Jamshedpur e Bokaro. Lo Stato è meta di turismo religioso, per la presenza di luoghi sacri a diverse religioni; sanitario, per il clima mite, e naturalistico.
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