giovedì 26 dicembre 2019

pc 26 dicembre - Torino - Laddove si chiudono le fabbriche le città diventano città dei cassintegrati e si degradano salvaguardando solo gli interessi di ricchi e commercianti

A loro volta foraggiatori di giunte e ceto politico, imbarbarendo le città e ridimensionando i movimenti a movimenti endemici e secondari, inoffensivi per mettere realmente in discussione il capitale, il suoi governi e il suo Stato
Riprendere con forza a Torino la centralità operaia, la lotta per riaprire le fabbriche, la lotta per il salario reale e non virtuale e assistenziale, la lotta contro la devastazione e la gentrificazione dei quartieri popolari; solo all'nterno di questa ripresa programmatica classista e combattiva, c'è il giusto valore alle lotte nella logistica, alla tenuta del movimento NoTav, movimento studentesco

proletari comunisti/PCm Italia
dicembre 2019

A novembre in Piemonte la cassa integrazione aumenta del 99,1% rispetto ad ottobre

Nei primi undici mesi del 2019 Torino accentua il triste primato di città più cassaintegrata d'Italia
In Italia, a novembre, come evidenziano i dati del Servizio politiche territoriali della UIL Nazionale, sono state richieste 30.890.704 ore di cassa integrazione, con un aumento del 19,5% rispetto al mese
precedente.In Piemonte la richiesta è stata di 6.891.428 ore, in aumento del 99,1% (+67,4% ordinaria, +122,4% straordinaria, -100% in deroga, ormai estinta). Il Piemonte è la prima regione per ore richieste, seguita dalla Lombardia.A novembre, i lavoratori piemontesi tutelati sono stati 40.538, in aumento di 20.177 unità rispetto al mese di ottobre.
DATI PROVINCIALI
L’andamento nelle province piemontesi, nel confronto tra novembre e ottobre 2019 è stato il seguente: Asti +839,6%, Torino +141,9%, Cuneo +137%, Biella +100,8%, Alessandria +75,4%, Vercelli -19,4%, Verbania -62,8%, Novara -92,9%.
Torino, con 5.731.818 ore, ha nuovamente il primato nelle richieste, davanti a Livorno e Milano.
RAFFRONTO PRIMI UNDICI MESI 2019 E 2018
Nel raffronto regionale tra i primi undici mesi del 2019 e del 2018, le ore di cassa integrazione sono aumentate del 10,9% (+10,2% ordinaria, +11,5% straordinaria, -79,2% deroga). A livello nazionale sono aumentate del 20,4%.
Il Piemonte è al secondo posto in Italia per ore richieste, dopo la Lombardia.
Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Biella +337,6%, Torino +28,2%, Novara +20%, Vercelli +4,8%, Alessandria -14,9%, Verbania -51,4%, Asti -54,9%, Cuneo -59,9%.
Torino, con 21.679.442 ore richiese, si conferma di gran lunga la città più cassaintegrata d’Italia, accentuando la distanza rispetto a Roma (13.005.531) e Milano (12.169.283).
Nei primi undici mesi dell’anno, la media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 16.338, in crescita di 1.601 unità rispetto all’analogo periodo del 2018.
SETTORI PRODUTTIVI
Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi undici mesi del 2019 e del 2018, è stata la seguente: Industria (unico settore in crescita) +16,6%, Edilizia -41,9%, Artigianato -85,8%, Commercio -30,3%, per un totale di +10,9%.
Nel mese di novembre la nostra Regione ha richiesto più del 20% di tutte le ore di cassa integrazione in Italia. Ad allarmare sono gli incrementi sia per la cassa ordinaria sia per quella straordinaria, cresciuta addirittura del 122%".

Nessun commento:

Posta un commento