lunedì 7 ottobre 2019

pc 7 ottobre - Il taglio dei parlamentari, un attacco demagogico, populista, reazionario alla Costituzione! Un tassello della marcia moderno fascista

Fare nella settimana rossa lanciata da oggi da proletari comunisti un momento di controinformazione e chiarezza tra i proletari e le masse - con il giornale ma soprattutto con l'agitazione e propaganda scritta e orale, i nostri compagni mostrino di essere dei combattenti politici d'avanguardia. 

Taglio parlamentari, la vigilia dell’ultimo voto. Di Maio: “Mi aspetto un sì trasversale”. Meloni: “Fdi da sempre a favore. 

da proletari comunisti - Speciale Governo

...Di Maio ha ripetuto fino alla noia che aveva fatto un nuovo governo soprattutto perchè avrebbe permesso una rapida approvazione di questo famoso “taglio dei parlamentari”. E il PD di Renzi - ancora nel PD alla formazione nel nuovo governo - e Zingaretti, dopo qualche resistenza, ha detto Sì, rilanciando la questione di una più organica riforma elettorale.
Il taglio dei parlamentari richiesto dai grillini, lungi dall'essere un attacco alla casta, ai costi della politica, ne è una vera esaltazione, perchè è del tutto evidente che riducendo il numero dei parlamentari l'effetto immediato è meno parlamentari che contano molto di più che hanno nelle mani molti più soldi e leve finanziarie, molto più potere reale, mentre si riduce enormemente la platea degli eletti e in generale anche degli elettori, perchè si tratta di meccanismi che alimentano l'astensionismo – basta vedere quello che succede nei secondi turni di tutti i tipi di elezioni.
Quindi è una riforma pro casta e antidemocratica. E' una riforma che va esattamente nella direzione di Salvini e Renzi, perchè aumenta il peso e la possibilità di maggioranze anche assolute del primo partito, cioè quello che ottiene maggiori voti. Con la riduzione dei parlamentari se si votasse oggi la maggioranza assoluta di Salvini sarebbe scontata.
A parlamenti ancora più saldamente nelle mani del partito di maggioranza, corrispondono governi più forti e dittatoriali che hanno meno ostacoli nel far passare leggi e decreti.
Per di più, evidentemente, questo tipo di situazioni riduce enormemente le possibilità di liste democratiche minori di entrare nel Parlamento.
Quindi, la riduzione del numero dei parlamentari è uan riforma reazionaria che va denunciata e combattuta. ...

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