La sua è una delle tante storie di violenza che arrivano dal confine tra la Bosnia e la Croazia, porta d’ingresso d’Europa che da più di un anno si è trasformata in una sorta di micidiale imbuto per i migranti in viaggio sulla rotta balcanica. A rendere visibile l’immagine del suo corpo martoriato sono stati Lorena Fornasir e suo marito Gian Andrea Franchi, due volontari indipendenti che da più di tre anni partono regolarmente dalla loro Trieste per portare assistenza e beni di prima necessità nei campi profughi bosniaci, sul confine nord occidentale. I due raccolgono e rendono pubbliche, con foto e testimonianze, le storie dei migranti e delle sevizie che subiscono dagli agenti di frontiera quando vengono respinti.