Nella settimana rossa in corso a livello nazionale forte denuncia e appello alla mobilitazione
Tav, via all'ampliamento del cantiere in val Susa
Il cantiere del Tav in Valle di Susa è sul punto di estendere il proprio perimetro. Lo si ricava dalla lettura di una ordinanza con cui la Prefettura di Torino, per scoraggiare o evitare iniziative di protesta del movimento No Tav, ha disposto il divieto di circolazione nelle ore notturne (dalle 20 alle 7) in un paio di strade che conducono verso le recinzioni. Il prefetto ha richiamato un rapporto della questura dove si fa presente che "i prossimi futuri sviluppi di espansione del cantiere" riguardano da un lato la Valle Clarea, nel territorio del Comune di Giaglione, e dall'altro la zona della centrale elettrica di Chiomonte. La "costante prosecuzione dei lavori", secondo la questura, è destinata a mantenere "continuo" l'interessamento dei No Tav "così come degli aderenti a sodalizi di matrice antagonista".
La questura, oltre ad
affermare che nei prossimi mesi sono previsti "raduni" che potrebbero
sfociare in "momenti di tensione tali da determinare un forte pericolo
di compromissione del contesto dell'ordine e della sicurezza pubblica",
fa presente che in Valle Clarea è presente una "attendamento" dei No
Tav, chiamato "Campo delle Bandiere", dove "quotidianamente prendono
posizione gruppi di persone ostili alla realizzazione dell'opera che
pongono in essere condotte provocatorie e di disturbo all'indirizzo
delle forze di polizia e degli stessi operai presenti all'interno del
cantiere".
dallo Speciale Governo di proletari comunisti
dallo Speciale Governo di proletari comunisti
In materia di grandi opere, abbiamo già detto, c'è un “liberi tutti”. Dopo il disco verde alla Tav che con questo governo viene rafforzato, c'è il via libera alla Gronda di Genova, al Terzo Valico, al passante di Bologna, al traforo del Monte Bianco.
Su Autostrade e Benetton si passa dalla sponsorizzazione di Salvini a quella del PD e della
nuova ministra De Micheli. La Borsa ha salutato entusiasta questo orientamento. Il titolo “Atlantia”, dopo le parole della Min. De Micheli è arrivato a salire dell'11,3% in 5 sedute, consentendo alla holding di Benetton di recuperare in Borsa 2,3 miliardi di capitalizzazione.
nuova ministra De Micheli. La Borsa ha salutato entusiasta questo orientamento. Il titolo “Atlantia”, dopo le parole della Min. De Micheli è arrivato a salire dell'11,3% in 5 sedute, consentendo alla holding di Benetton di recuperare in Borsa 2,3 miliardi di capitalizzazione.
Alla revoca della concessione dell'ingannapopolo Di Maio e Toninelli fa seguito la conferma della concessione, con una rinegoziazione dei pedaggi, che Benetton aveva peraltro già annunciato, e che riconosce ai padroni al netto dei costi degli investimenti una remunerazione del capitale del 7,9%.
Lo stesso vale per le trivelle e per le opere in materia di petrolio e gas. Innanzitutto qui si usa un trucco linguistico, perchè si dice “stop alle concessioni per nuove trivelle”, quando l'oggetto del contendere e dello scontro anche all'interno del vecchio governo erano le concessioni già in atto, fortemente contrastate sul territorio dalle popolazioni. Queste vengono date ormai per fatte, anche se il solo annuncio dello stop delle nuove, qualche problema lo provoca alle imprese impegnate.
Su Il Messaggero le dichiarazioni di De Micheli vengono sintetizzate così: la missione è quella di cancellare l'era di Toninelli e di farlo in fretta, dando subito il via libera necessario. La famosa foglia di fico dei costi/benefici, si dice, verranno aggiornate non in chiave ideologica ma di sistema, per sfruttare al meglio le risorse stanziate, che sono una quantità astronomica di miliardi, di cui i grandi beneficiari sono i soliti noti.
Le grandi opere, tutte negli ultimi tempi, uniscono il sostegno dello Stato ai profitti capitalistici all'accentuazione della devastazione ambientale e territoriale.
Gli investimenti in Grandi opere sono richiesti a gran voce anche dai sindacati confederali, e questo ricostruirà il blocco economico-sociale-politico che si è contrapposto ai movimenti. Ciòè un bene per due ragioni: da un lato si può costruire con più chiarezza un fronte di lotta autonomo dall'influenza perniciosa e dai civettamenti suicidi col M5S, che è stato un anello debole della direzione attuale del movimento No Tav (Perino); dall'altro è un terreno che permette di costruire questo fronte anche contro “l'opposizione” fascio-reazionaria di Salvini, dato che su questo essa converge pienamente sulle intenzioni di questo governo.
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