“Parla, in maniera distorta, della storia dei nostri compagni e di chi quei giorni convulsi li ha vissuti sulla propria pelle”, erano state le ragioni del boicottaggio
Esce in Italia ma non a Torino Soledad, il film sulla storia dei due anarchici No-Tav
La regista è Agustina Macri, figlia del
presidente dell'Argentina, il paese da cui proveniva la ragazza. La pellicola
sarà proiettata solo nel Cuneese
Esce oggi in
26 sale italiane - ma non a Torino - “Soledad”, il film sulla storia d’amore e
di anarchia di Sole e Baleno, arrestati nel 1998 con l’accusa di essere i “lupi
grigi” responsabili di diversi attentati contro la Torino-Lione e morti suicidi
in carcere. Nonostante la pellicola sia ambientata a Torino e sia stata anche
finanziata dalla Film commission piemontese, infatti, la realizzazione del film
era stata accolta da forti contestazioni e oggi nessun cinema ne ospiterà la
proiezione: le uniche due sale in Piemonte che hanno scelto di mettere Soledad
in cartellone sono a Savigliano e a Saluzzo, in provincia di Cuneo.
La pellicola
che ripercorre le vite di Edoardo Massari, detto “Baleno”, e
Maria Soledad Rosas, “Sole”, arrivata ventenne dall’Argentina a
Torino, è stato girato tra molte polemiche dalla regista Agustina Macri, figlia
del presidente argentino Mauricio Macri, sulla base sul saggio di Martín
Caparrós, “Amore e Anarchia – La vita urgente di Soledad Rosas 1974-1998”, edito
da Einaudi.
Alcuni manifestanti del mondo anarchico torinese si erano ritrovati per contestare le riprese del film fatte alla Certosa di Collegno e al carcere Le Nuove due anni fa: “Parla, in maniera distorta, della storia dei nostri compagni e di chi quei giorni convulsi li ha vissuti sulla propria pelle”, erano state le ragioni del boicottaggio. Probabilmente anche per il clima che si era creato attorno alla pellicola, la produzione aveva scelto altre location in Liguria per continuare le riprese.
Alcuni manifestanti del mondo anarchico torinese si erano ritrovati per contestare le riprese del film fatte alla Certosa di Collegno e al carcere Le Nuove due anni fa: “Parla, in maniera distorta, della storia dei nostri compagni e di chi quei giorni convulsi li ha vissuti sulla propria pelle”, erano state le ragioni del boicottaggio. Probabilmente anche per il clima che si era creato attorno alla pellicola, la produzione aveva scelto altre location in Liguria per continuare le riprese.
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