In un lungo post, che arriva a poche ore dalla scelte di Cgil e Anpi di organizzare il corteo il 28 giugno, vengono ripercorsi i fatti del 23 maggio a Corvetto
Genova. A poche ore
dall’ufficializzazione da parte della Cgil di convocare il 28 giugno il
corteo e la manifestazione in ricordo del 30 giugno Sessanta, Genova
antifascista in un lungo post su Facebook ribadisce la propria posizione
rispetto ai fatti del 23 maggio che ha non visto cariche, lacrimogeni,
il
pestaggio del giornalista Stefano Origone e finora 26 antifascisti denunciati a cui probabilmente se ne aggiungeranno altri.
pestaggio del giornalista Stefano Origone e finora 26 antifascisti denunciati a cui probabilmente se ne aggiungeranno altri.
Il post ricorda come in piazza Corvetto “c’era la Genova
Antifascista, non solo militanti ma cittadini comuni; uomini, donne,
anziani, giovani, bambini, italiani, stranieri” perché “abbiamo sentito
la nostra città violentata dalle dichiarazioni del sindaco, dagli alari e
dalle autoblindo ovunque fin dal primo mattino, dalla massiccia
militarizzazzione della nostra Genova per permettere a venti fascisti di
fare un comizio in città”
”Ci siamo difesi, abbiamo difeso la dignità della nostra
città, ed abbiamo reagito – si legge nel post – Ci siamo messi in gioco,
abbiamo resistito e continueremo a farlo a testa alta, ignorando tanto
le condanne della piazza a difesa dei venti fascisti, quanto il brusio
dei fastidiosi “antifascisti” da salotto, pantofole e giudizio facile
che parlano prima, parlano dopo ma poi in piazza o non ci sono o si
proteggono dietro i cordoni della stessa polizia che massacra chi lotta e
resiste”. Quanta ipocrisia vediamo in voi, patentati dell’antifascismo e
difensori di quella democrazia tanto amata dai neofascisti, che oggi
torna a legittimarli”
“E come c’eravamo ieri – si chiude il post – ci saremo
anche domani e continueremo a lottare e a organizzarci, senza mai
abbandonare gli antifascisti e le antifasciste che vengono pestati/e,
denunciati/e, perseguiti/e o imbavagliati/e e che erano fianco a fianco a
noi a resistere e rispondere a quello sfregio”. La nota si chiude con
l’appuntamento ormai noto peer il 30 giugno con concentramento alle 17
in piazza Alimonda.
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