venerdì 14 giugno 2019

pc 14 giugno - Ai metalmeccanici che manifestano a Napoli - da Taranto Arcelor Mittal

ARCELORMITTAL TARANTO una cassintegrazione che smaschera l’infame accordo AM-DI MAIO-FIM/FIOM/UILM/USB che taglia lavoro e salute e prosegue l’opera di padron RIVA

Siamo di fronte da tempo ad una crisi mondiale della siderurgia che è una crisi di sovrapproduzione, non perchè si produce troppo acciaio per i bisogni delle popolazioni del mondo, che anzi, avrebbero un bisogno enormemente superiore dell’attuale produzione, quanto perché si produce per il profitto dei padroni e per il mercato mondiale in preda ad un’acuta guerra commerciale alimentata negli ultimi tempi dal protezionismo imperialista di Trump e dalla contesa con la Cina.
Era del tutto evidente che questo si sarebbe riversato in maniera diretta o indiretta sull’Europa dell’acciaio sia sulla concorrenza nel mercato europeo, sia sull’esportazione di acciaio da parte dei monopoli europei. In questo quadro l’ArcelorMittal è entrata di fatto nell’occhio del ciclone,
Ma come reagisce ArcelorMittal alla crisi. Secondo la ricetta di sempre, scaricandola su operai, su condizioni di lavoro, salari, occupazione, sicurezza e costi antinquinamento
A Taranto ad AM è stato dato lo stabilimento da DI MAIO e Sindacati confederali più USB con un accordo che ha buttato fuori 2600 operai con criteri di discriminazione selvaggia – recentemente smascherata anche da una sentenza della magistratura – cui hanno attivamente partecipato capi e sindacalisti del padrone. E ora i piani del padrone proseguono con la richiesta di 1400 operai in CIGO – mentre lo stabilimento al di là delle promesse e piani del padrone continua a produrre insicurezza, incidenti, infortuni e sopratutto prosegue nell’inquinamento ambientale.

SLAI COBAS per il sindacato di classe
via L. Andronico 47 TA slaicobasta@gmail.com 3475301704
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