lunedì 10 giugno 2019

pc 10 giugno - La guerra economica continua: "Dazi Usa-Cina, allarme del Fondo monetario internazionale"...

La crisi economica mondiale si approfondisce e non ci sono G20 che possono attenuarla nonostante le speranze e i “buoni propositi” dei rappresentanti del Capitale.
Nell’ultimo numero di proletari comunisti un’analisi sulla crisi
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Estratti dall’Adnkronos
Pubblicato il: 09/06/2019 10:57

L'allarme lo lancia il Fondo Monetario Internazionale: i dazi Usa-Cina, compresi quelli incrementati lo scorso anno, potrebbero ridurre il livello del Pil globale dello 0,5% nel 2020. Per Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), in un quadro che vede "l'economia globale mostrare segni di stabilizzazione" e nel quale "si prevede che la crescita si rafforzi" la "strada da percorrere rimane precaria e soggetta a diversi rischi al ribasso".
Lagarde lo ha affermato a conclusione del G20 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali a Fukuoka, in Giappone, specificando che "la principale minaccia deriva dalle continue tensioni commerciali. L'Fmi stima che i dazi Usa-Cina, comprese quelli incrementati lo
scorso anno, potrebbero ridurre il livello del Pil globale dello 0,5% nel 2020 ovvero circa 455 miliardi di dollari statunitensi". Questo, per Lagarde, "potrebbe avere una significativa incidenza negativa sulle attese di andamento economico".
"Un secondo rischio viene dal fatto che, con tassi di interesse molto bassi, i livelli del debito stanno aumentando in molte economie avanzate e i mercati emergenti rimangono vulnerabili a un improvviso cambiamento delle condizioni finanziarie. E tutto questo in un momento in cui lo spazio di politica monetaria e fiscale è più limitato rispetto al passato", prosegue Lagarde e aggiunge: "Per mitigare questi rischi, ho sottolineato che la prima priorità dovrebbe essere quella di risolvere le attuali tensioni commerciali, compresa l'eliminazione delle tariffe esistenti ed evitarne di nuove, mentre dobbiamo continuare a lavorare per la modernizzazione del sistema commerciale internazionale. Questo sarebbe il modo migliore per i responsabili politici di dare maggiore certezza e fiducia alle loro economie e di aiutare, non ostacolare, la crescita globale".

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