Protesta contro sindaca "sceriffa”
.. presidio rumoroso contro la sindaca sceriffa. La sindaca, ancora una volta, si riempirà la bocca con belle parole su come l’amministrazione stia agendo in zone sensibili della città. L’abbiamo visto anche noi questo operato: polizia a militarizzare i quartieri, lo sgombero dell’Asilo, arresti con accuse gravissime durante le manifestazioni. E lei che fa? Decide sulle nostre teste e poi si complimenta con la polizia”
Torino tappezzata di scritte degli anarchici «L’Asilo ce lo riprendiamo»
La consigliera Gagliardi: «Non condanno nessuno»
«Si tratta di una reazione umana alle continue provocazioni subite. Dalle cariche ingiustificate, fino alla caccia all’uomo»
Monica
Gagliardi è stata definita dal questore una fiancheggiatrice dei responsabili
degli scontri di sabato con la polizia. E lei è una consigliera comunale a
Giaglione (civica). «Lo sgombero delle case occupate a mio parere non è
un’azione positiva per la città di Torino. Chi occupava i locali si impegnava ad
aiutare i più deboli e i più poveri tra la popolazione. Non sono spacciatori o
criminali».
Per quale motivo, quindi, il
questore l’avrebbe notata?
«Perché appena arrivata in piazza Castello sono stata fotografata dalla Digos, come sempre accade nelle manifestazioni. Questo mi ha infastidito, perché si trattava di un semplice raduno e non stavamo facendo niente di male. Io valgo zero all’interno del movimento, ero là come semplice partecipante».
«Perché appena arrivata in piazza Castello sono stata fotografata dalla Digos, come sempre accade nelle manifestazioni. Questo mi ha infastidito, perché si trattava di un semplice raduno e non stavamo facendo niente di male. Io valgo zero all’interno del movimento, ero là come semplice partecipante».
Cosa ha fatto durante il corteo
degli antagonisti?
«Io l’ho seguito tutto, ma le azioni di cui si parla nei giornali non le ho viste. Chi mi conosce lo sa che sono una persona pacifica e tranquilla, il mio obiettivo è quello di non lasciare sole queste persone. Non si tratta solo di anarchici o antagonisti, dentro ci sono molte realtà».
«Io l’ho seguito tutto, ma le azioni di cui si parla nei giornali non le ho viste. Chi mi conosce lo sa che sono una persona pacifica e tranquilla, il mio obiettivo è quello di non lasciare sole queste persone. Non si tratta solo di anarchici o antagonisti, dentro ci sono molte realtà».
Sì, ma condanna le violenze
avvenute sabato?
«No, dopo aver visto cosa è avvenuto in questi giorni, non condanno nessuno. Si tratta di una reazione umana alle continue provocazioni subite. Dalle cariche ingiustificate, fino alla caccia all’uomo. I pullman non sarebbero neanche dovuti passare da quelle zone. La gestione dell’ordine pubblico e della viabilità durante il corteo è stata molto discutibile o furba».
«No, dopo aver visto cosa è avvenuto in questi giorni, non condanno nessuno. Si tratta di una reazione umana alle continue provocazioni subite. Dalle cariche ingiustificate, fino alla caccia all’uomo. I pullman non sarebbero neanche dovuti passare da quelle zone. La gestione dell’ordine pubblico e della viabilità durante il corteo è stata molto discutibile o furba».
Si sente presa di mira?
«A maggio si voterà per le comunali anche a Giaglione, nel mio paese, dove già ci eravamo presentati con una lista civica nel 2014. In questi cinque anni abbiamo lavorato molto, non solo sul tema Tav. Forse il questore teneva a far sapere a tutti che sarei poco affidabile».
«A maggio si voterà per le comunali anche a Giaglione, nel mio paese, dove già ci eravamo presentati con una lista civica nel 2014. In questi cinque anni abbiamo lavorato molto, non solo sul tema Tav. Forse il questore teneva a far sapere a tutti che sarei poco affidabile».
Magari la critica è dovuta al
fatto che lei è un pubblico ufficiale, essendo consigliere comunale…
«E allora mi denuncino per questo».
«E allora mi denuncino per questo».
mercoledì 13/02/2019
“Sto con gli anarchici, sovversivo è lo Stato”
Donatella Di Cesare - La filosofa sullo sgombero
dell’Asilo: “Chi esprime dissenso oggi è criminalizzato”
“Gli anarchici si ricompattano di fronte alle minacce esterne”
«Quando si viene
attaccati ci si ricompatta. Non è un comportamento anomalo, una cosa strana che
sorprende. È una cosa che avviene tutti i giorni nella vita quotidiana. Fra di
noi si litiga e quando qualcuno arriva dall’esterno ci si compatta e ci si
difende».
Ecco il pensiero di Pasquale Valitutti,
memoria storica dell’anarchia italiana: c’era anche lui, in un ufficio della
questura a Milano il giorno che morì Giuseppe Pinelli. Dall’alto della sua
leggenda militante, ieri mattina, nell’aula bunker delle Vallette, nel corso del
processo Scripta Manent a carico di 23 imputati accusati di terrorismo, ha
spiegato ai giudici della corte d’Assise perché in questi giorni le anime
anarchiche, da sempre in conflitto sulle strategia di lotta, si sono
ricompattate, all’indomani dello sgombero dell’Asilo Occupato. Evocando immagini
romantiche, ha spiegato perché l’altro giorno, un gruppo di anarchici dell’area
sociale, ammessi tra il pubblico, ha interrotto l’udienza e minacciato il pm
Roberto Sparagna, che stava iniziando la requisitoria per gli imputati aderenti
alla cellula della Fai-Fri, federazione anarchica informale.
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