CONTRO OGNI RAZZISMO,
Corteo SABATO 1 DICEMBRE ore 14,30 P.zza Piola
CONTRO L'APERTURA DEL "CPR" DI
VIA
CORELLI
CONTRO I LAGER DI
STATO
CONTRO IL DECRETO SICUREZZA
SALVINI
CONTRO IL RAZZISMO DI
STATO
PER UN PUNTO DI VISTA DI CLASSE
SULL'
ANTIRAZZISMO
parteciperemo al corteo indetto da
numerose associazioni antirazziste per esprimere un forte e caratterizzante
punto di vista di classe sul razzismo istituzionale del governo
lega-cinquestelle.
Il
decreto Salvini è l’istituzionalizzazione di un criminale razzismo di stato,
della xenofobia e del “sicuritarismo” sulla pelle di donne e uomini in fuga da
guerra e miseria.
La
campagna contro i migranti, mascherata da toni apocalittici di un’inesistente
“invasione”, ha raggiunto, con il varo del Decreto Sicurezza Salvini limiti fino
a poco tempo fa impensabili. Anche l’ipocrita accondiscendenza e il paternalismo
di facciata sono stati superati e, nel linguaggio comune, hanno fatto breccia i
toni e i contenuti esplicitamente discriminatori e razzisti fino a poco
tempo fa propri solo dell’estrema destra ora invece divenuti
legge.
L’oggettiva trasversalità di quei contenuti, ovviamente con
diverse sfaccettature, ai diversi schieramenti parlamentari sono solo la punta
dell’iceberg di una sub-cultura profondamente di destra diffusa e con radici ben
piantate nel modo di produzione capitalistico e nei rapporti sociali da esso
prodotti.
Un sistema economico attraversato
da una crisi strutturale che causa una diffusa insicurezza sociale esasperata
dagli effetti stessi della crisi: stabile precarietà, riduzione
di garanzie e diritti, povertà in aumento e un sempre più difficile accesso ai rimasugli dello stato sociale, sanità pubblica, scuola.
di garanzie e diritti, povertà in aumento e un sempre più difficile accesso ai rimasugli dello stato sociale, sanità pubblica, scuola.
Senza
più anticorpi, anche per la scelta di campo ormai compiuta dal PD, questo
sfondamento ideologico, culturale, politico e sociale a destra è dilagato
riducendo, se non addirittura assorbendo, quel “cuscinetto democratico” composto
da settori di proletariato e di borghesia “illuminata” che si ribellava
formalmente al razzismo più smaccato.
In
questo quadro di arretramento politico e culturale è stato facile trovare un
nemico, una volta terminato l’ululare demagogico della lotta alla casta, sul
quale scaricare tutte le colpe di questo malessere sociale diffuso e con
l’attuale governo Lega-M5S, questi contenuti, ripetiamo sostanzialmente
discriminatori xenofobi e razzisti, sono diventati elemento strutturale e ora
legge dello stato.
Assistiamo alla costante mistificazione della realtà: la
tanto declamata invasione semplicemente non esiste, perché già il
“democratico” Minniti aveva ridotto gli sbarchi della disperazione del più del
70% optando per farli morire nei lager libici.
Aiutiamoli a casa loro ..... pagando torturatori e stupratori per tenerli a casa loro!
D’altra parte l’Europa paga il fascista Erdogan per lo stesso lavoro e Orban
insieme ai leader di Austria e dell’est Europa, citati come esempi da Salvini,
hanno fatto scuola con le loro barriere di filo spinato che negano l’ingresso ai
migranti di loro competenza.
Ma col parlare di competenze, di
numeri e di statistiche ormai ci si dimenticati che si sta parlando di uomini e
donne e che non esiste più alcuna empatia nei confronti della loro
sofferenza.
Il
nuovo ducetto Salvini attacca le Ong e giustifica le sue aberranti scelte
dichiarando che è una lotta di civiltà contro chi specula sulla pelle dei
migranti. Ma in Italia esiste una pletora di padroni e padroncini, dagli
aranceti di Rosarno in Calabria alle fabbrichette del nord-est, che lucrano
sulla vita da schiavi di decine di migliaia di proletarie e proletari immigrati.
Qualche semplice controllo sarebbe sufficiente, ma elettoralmente non paga e
quindi si permette lo sfruttamento e la “vita” in baracche ai margini dei campi
di lavoro, una nuova versione degli schiavi afroamericani del secolo scorso.
Ma, ci
viene detto, che la colpa è degli
immigrati.
Il
nuovo crociato Salvini annunzia censimenti/schedature su base etnica,
fomentando odio razziale e discriminazione. A quando una stella (magari verde
leghista) sulle giacche dei rom o dei sinti? Come quelle gialle imposte alla
popolazione ebraica o come quelle rosse dei prigionieri politici detenuti nei
lager nazisti.
Poiché
da una parte, per poterli criminalizzare e fomentare paure, vogliono
coscientemente dilatare esponenzialmente il numero di uomini e donne
“clandestini” , dall’ altra vogliono riaprire veri e propri lager di stato
ove rinchiudere ogni immigrato/a appunto espulso dai processi di
regolarizzazione
A
questa guerra a tutto campo non basta opporre la pur necessaria protesta
“democratica”, ma è fondamentale una risposta di classe a fianco dei
proletari in fuga dal saccheggio di risorse e miseria, da governi corrotti e da
governi fantoccio delle potenze occidentali, da interminabili guerre volute dai
diversi imperialismi per il predominio e il controllo su aree geopolitiche ed
economiche fondamentali, dalla progressiva desertificazione causata dallo
“sviluppo” capitalista.
La questione sostanziale è che i
processi migratori non si potranno fermare se non rimuovendo le cause reali di
questo fenomeno globale, esacerbato da un modo di produzione criminale e questo
vuol dire un impegno ancor maggiore di tutte e tutti per una trasformazione
radicale della società.
Saremo
in piazza sabato 1° dicembre insieme ai lavoratori immigrati e non della
logistica, insieme ai compagni e alle compagne del Sicobas per affermare che il
razzismo non è solo un odiosa, disumana e aberrante forma di pensiero ma è uno
scientifico strumento in mano ai padroni per dividere e contrapporre i
lavoratori immigrati a quelli autoctoni per la paura che diventi chiaro che il
nemico è uno solo ed è la classe che sfrutta e produce miseria precarietà ed
insicurezza ed imbarbarimento dei rapporti sociali.
CONTRO
OGNI RAZZISMO PER UN FRONTE DI CLASSE
IN
SOLIDARIETA’ A CHI FUGGE DA GUERRE E
MISERIA
NO AI
LAGER DI STATO
Corteo SABATO 1 DICEMBRE ore 14,30 P.zza
Piola
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