Una organizzazione comunista - qualunque siano le sue forze - si vede quando ce n'è bisogno.
La lotta contro il decreto sicurezza - per noi che parliamo di moderno fascismo e nuova resistenza - è quindi per noi la madre di tutte le lotte politiche e sociali che abbiamo davanti.
Nessun compagno e compagna è e deve essere un compagno/a della tastiera, ma deve quotidianamente portare a casa il "pane" della lotta di classe e del suo ruolo di avanguardia.
Siamo impegnati nelle lotte sociali a Taranto, Palermo, Bergamo - in esse dobbiamo sfruttare tutte le occasioni per far comprendere innanzitutto ai lavoratori e lavoratrici che organizziamo l'importanza di scendere in campo e partecipare alle iniziative antirazziste, antifasciste, antidecreto sicurezza che si svolgono sul territorio da chiunque organizzate - tranne, come abbiamo detto altre volte, a quelle del PD di Minniti che è antesignano di Salvini Di Maio- Laddove iniziative non ce ne sono le dobbiamo promuovere noi almeno una alla settimana, coinvolgendo nei limiti delle nostre forze, posti di lavoro e quartieri - in particolare là dove è più facile per noi intervenire con sistematicità o dove ci sono concentrazioni di migranti.
Laddove non abbiamo purtroppo ancora il peso di lotte sociali per nostro insufficiente radicamento dobbiamo fare come a Ravenna, dove promuoviamo una rete antifascista antidecreto antifascista e facciamo iniziative anche piccole ma visibili per estendere e raccogliere forze.
Siamo stati impegnati e lo siamo ancora per questo mese nella preparazione di un meeting internazionalista di informazione e proposta di rilievo internazionale sulla situazione in India
per rilanciare in Italia e a livello internazionale - principalmente europeo - il comitato di solidarietà e sostegno alla lotta delle masse indiane, guidate dai maoisti; questo non ci esime dal portare a tutte le realtà che stiamo invitando al meeting la nostra posizione di lotta al decreto sicurezza - come è in occasione del 1° dicembre alla manifestazione regionale di Milano.
Nel movimento delle donne - dopo la manifestazione del 24 e l'assemblea nazionale del 25 a Roma promosse da NUDM, dove il MFPR ha fatto il suo di partecipazione, lotta, proposta verso lo sciopero delle donne dell'8 marzo, in costante lotta verso il femminismo borghese e piccolo borghese - è il tempo non delle parole, nè del chiacchiericcio in facebook - ma di svolgere un ruolo di prima fila, di aggregazione vecchia e nuova delle donne proletarie e delle loro lotte - è in questo vi è la centralità della lotta contro il decreto sicurezza che verso le donne immigrate è un concentrato di fascismo, razzismo e sessismo.
Le prese di posizioni delle donne hanno spesso spazio e visibilità nei mass media e quindi ogni loro iniziativa su questo può essere amplificata e servire la battaglia generale.
E' questo che dobbiamo fare e lo faremo, e in questo percorso abbiamo più possibilità di costruire
il partito, il sindacato di classe, il movimento femminista proletario rivoluzionario, il fronte unito e l'indispensabile forza combattente per combattere il moderno fascismo, il governo fascio/populista
sulla strada della Nuova Resistenza.
proletari comunisti/PCm Italia
pcro.red@gmail.com
30 novembre 2018
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