Ogni imperialismo entra nella contesa mondiale che si accende potenziando lo strumento militare e le multinazionali dei paesi imperialisti si concentrano per partecipare al grande bottino
Tokyo, 27 nov 07:59 - (Agenzia Nova) - Il Giappone si prepara ad ordinare altri 100 cacciabombardieri di quinta generazione F-35 dagli Stati Uniti, per rimpiazzare parte dei suoi intercettori F-15. Lo riferiscono fonti governative citate dalla stampa giapponese, secondo cui il piano costituisce una risposta indiretta al progressivo rafforzamento dell’apparato militare cinese, nonché un ulteriore tentativo di “ammorbidire” la posizione del presidente Usa Donald Trump sul fronte del commercio, riequilibrando la bilancia degli scambi tra i due paesi. Il Giappone ha già ordinato 42 esemplari del cacciabombardiere sviluppato da Lockheed Martin, dal costo unitario di 88,1 milioni di dollari; il nuovo ordine costerebbe dunque a Tokyo quasi un miliardo di dollari. Il piano dovrebbe essere approvato in concomitanza con la revisione delle
Linee guida sulla difesa nazionale, che Tokyo condurrà il mese prossimo. L’ordine da 42 esemplari già approvato dal governo giapponese prevede l’acquisto di F-35A, la versione del velivolo a decollo e atterraggio convenzionale; il nuovo ordine, invece, includerebbe anche un numero imprecisato di F-35B a decollo corto e atterraggio verticale, a riconfermai dei piani, ancora ufficiosi, per la
conversione delle portaelicotteri della Marina giapponese in portaerei leggere.
Diversi parlamentari della maggioranza conservatrice giapponese hanno ingaggiato uno scontro con il ministero della Difesa in merito ai piani per lo sviluppo di un aereo da combattimento di nuova generazione, che in futuro dovrebbe andare a sostituire gli F-2 attualmente in dotazione alle Forze di autodifesa giapponesi. Il piano iniziale dei conservatori era di affidare alle aziende nazionali lo sviluppo di un nuovo velivolo di quinta generazione; nei mesi scorsi, però, il piano è stato di fatto abbandonato, a causa dei costi proibitivi legati allo sviluppo domestico di un sistema d’arma così avanzato. Diversi parlamentari, però, sostengono che qualunque sia il futuro dell’Aviazione giapponese, le aziende nazionali debbano giocarvi un ruolo di primo piano: un problema per il Governo, e per il ministero della Difesa in particolare, che ha ricevuto dalla statunitense Lockheed Martin l’allettante proposta di un ipotetico velivolo ibrido, comprendente tecnologie e soluzioni del cacciabombardiere stealth F-35 e dell’intercettore di quinta generazione F-22, di cui sinora gli Usa non hanno mai consentito l’esportazione.
La partita è osservata con nervosismo dai funzionari del ministero delle Finanze, cui l’interesse prioritario, a prescindere dalla decisione finale, è di tenere i costi sotto controllo. Gli F-2 sono stati sviluppati congiuntamente da Usa e Giappone, e sono entrati in servizio con le Forze aeree di autodifesa giapponesi a partire dall’anno 2000. La vita utile dei velivoli scadrà attorno al 2030, e l’idea di prolungarne il servizio operativo tramite interventi di aggiornamento è già stata scartata.
Il colosso aerospaziale statunitense Lockheed Martin Corp. Ha formalizzato la proposta al Giappone di un futuro velivolo intercettore che dovrebbe combinare le tecnologie dei velivoli statunitensi di quinta generazione F-22 Raptor, di cui gli Usa hanno sinora vietato l’esportazione, ed F-35 Lighting II. Lockheed ha formalizzato la proposta in risposta ad una “Richiesta d’informazioni” (“Request of information”, Rfi”) da parte di Tokyo, che ha destato l’interesse di altri colossi della difesa, inclusa la britannica Bae Systems. Il progetto di Lockheed, che coinvolgerà tecnologie militari altamente sensibili, metterà alla prova l’impegno del presidente Usa Trump ad agevolare le esportazioni di armamenti verso i paesi alleati: il nuovo aereo da combattimento, infatti, “combinerà l’F-22 e l’F-35 e potrebbe essere superiore ad entrambi”, affermano le fonti. Tokyo auspicherebbe anche offerte da parte di Boeing e di BaE Systems.
Stando a fonti della Difesa giapponese, Lockheed Martin ha anche proposto che le aziende giapponesi del settore aerospaziale e tecnologico siano responsabili di oltre la metà dello sviluppo e della produzione del futuro caccia intercettore di quinta generazione. Il futuro aereo da combattimento, che Tokyo vorrebbe introdurre in servizio a partire dal 2030, sarebbe in sostanza una versione ammodernata e aggiornata dell’F-22, specie per quanto riguarda la dotazione elettronica e avionica. La decisione di Lockheed di includere le aziende giapponesi nello sviluppo e produzione del velivolo originerebbe dalla valutazione che il Giappone pone una garanzia in termini di tutela delle tecnologie riservate.
Il Giappone, che ha già ordinato decine di cacciabombardieri F-35, intende anche modernizzare la propria flotta di intercettori, in sostituzione dei velivoli Mitsubishi F-2 ed F-15J, che dovrebbero essere ritirati dal servizio attorno al 2030. Tokyo ha però recentemente rinunciato a sviluppare autonomamente un velivolo da combattimento di quinta generazione. Negli ultimi anni il ministero della Difesa giapponese aveva individuato tre alternative per sostituire il costoso velivolo derivato dall’F-16, e sviluppato autonomamente dal Giappone con l’ausilio di propulsori a reazione statunitensi. Il ministero aveva valutato l’opzione di sviluppare autonomamente un nuovo velivolo, sulla base del dimostratore tecnologico X-2 Shinshin di Mitsubishi (Atd-x); altro opzioni erano lo sviluppo di un velivolo in collaborazione con paesi alleati, o l’estensione della vita operativa degli F-2. Quest’ultima opzione, però, è stata scartata alla luce del crescente attivismo militare e la rapida modernizzazione delle Forze armate da parte di Cina e Russia.
Lo sviluppo domestico di un velivolo da combattimento di quinta generazione era stato individuato dal governo come “importante per mantenere la tecnologia giapponese degli aerei da combattimento”, particolarmente avanzata in particolare per quanto riguarda lo sviluppo e l’impiego di materiali compositi. Mitsubishi Heavy Industries avrebbe dovuto guidare lo sviluppo del nuovo aereo da combattimento; i continui ritardi e le difficoltà tecniche accumulati dal conglomerato giapponese nello sviluppo dell’aereo di linea regionale Mrj, però, ha spinto Tokyo ad un ripensamento, e il ministero delle Finanze ha sollecitato un bagno di realismo, citando i costi enormi che sarebbero connessi allo sviluppo autonomo di un sistema d’arma così avanzato. Sulla base di questi sviluppi e considerazioni, il ministero della Difesa ha scelto di non chiedere l’assegnazione di fondi per lo sviluppo del nuovo aereo da combattimento nel bilancio dell’anno fiscale 2019, stando a fonti governative citate dal quotidiano “Asahi”. Il Giappone potrebbe invece rivolgere agli Usa già questa settimana la proposta dello sviluppo congiunto di un nuovo aereo da combattimento di quinta generazione.
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